20.05.2013 Views

Perchè gli animali non sono soggetti ad attacchi cardiaci -Dr. M.Rath

Perchè gli animali non sono soggetti ad attacchi cardiaci -Dr. M.Rath

Perchè gli animali non sono soggetti ad attacchi cardiaci -Dr. M.Rath

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

12 DOCUMENTAZIONE<br />

vista terapeutico: la stabilizzazione delle pareti vascolari. Con la<br />

scoperta di questa relazione, l’«universo della malattia cardiaca» ha<br />

cessato di essere «piatto» ed è divenuto «sferico».<br />

Ora che abbiamo identificato la reale natura della malattia cardiovascolare,<br />

il suo debellamento è solo una questione di tempo. Fra<br />

dieci anni le testate dei principali quotidiani potrebbero riportare<br />

questi titoli:<br />

In nome di milioni di pazienti affetti da cardiopatia, faccio appello<br />

all’Università di Stanford e alle altre istituzioni mediche perché si<br />

prendano la loro responsabilità e si uniscano a noi nel debellamento<br />

della malattia cardiovascolare. (Fine della conferenza)<br />

La «prova della cavia di laboratorio»<br />

Al pari de<strong>gli</strong> esseri umani, le cavie di laboratorio <strong>non</strong> <strong>sono</strong> in gr<strong>ad</strong>o<br />

di produrre autonomamente la vitamina C.<br />

Con un basso apporto di vitamina<br />

C nella loro dieta, questi <strong>animali</strong><br />

sviluppano placche aterosclerotiche<br />

strutturalmente identiche<br />

all’aterosclerosi umana.<br />

Quando veniva loro somministrata<br />

una quantità giornaliera di vitamina<br />

C equivalente a 5 grammi (un cucchiaino)<br />

le arterie risultavano protette<br />

e <strong>non</strong> mostravano placche.<br />

289

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!