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Pittori in viaggio verso il Sud: il<br />
Voyage pittoresque dell’abbé de<br />
Saint-Non (Parigi 1727-1791)<br />
Nell’aprile del 1778, tre vedutisti eccellenti –<br />
Châtelet, Desprez e Renard – guidati da quello<br />
che sarà il futuro direttore del Louvre, Vivant<br />
Denon, partono da Napoli alla volta della Sicilia<br />
per un lavoro ‘su commissione’: l’illustrazione di<br />
luoghi e fenomeni naturali per quello che sarà uno<br />
dei libri più illustri del XVIII secolo: il Voyage<br />
pittoresque dell’abbé de Saint-Non. Tra i<br />
protagonisti della grande tradizione vedutistica del<br />
Settecento, i tre producono una serie straordinaria<br />
di immagini che documentano, con rara<br />
sensibilità e ricchezza di dettagli, un lunghissimo<br />
itinerario di viaggio dai Campi Flegrei, lungo la<br />
costa campana e calabra fino alla Sicila e alle<br />
isole Eolie, costruendo uno dei documentari<br />
paesaggistici più celebri del XVIII secolo.<br />
Le catastrofiche eruzioni di<br />
Pierre-Jacques Volaire<br />
(Tolone 1729 - Lerici 1790)<br />
Nel 1769 P.-J.Volaire si stabilisce a Napoli e<br />
l’attività eruttiva quasi permanente del Vesuvio<br />
per più di un decennio, gli offre la possibilità di<br />
dipingere drammatiche rappresentazioni notturne<br />
del vulcano in eruzione, nelle quali la presenza<br />
della luna aggiunge un ulteriore segno<br />
cosmologico e problematico.<br />
Lo studio dei fenomeni vulcanici nelle<br />
precise ed analitiche annotazioni di<br />
Sir William Hamilton (1730-1803) e<br />
le magnifiche illustrazioni di<br />
Pietro Fabris, apprezzato<br />
paesaggista e pittore di corte<br />
William Hamilton diplomatico, naturalista e<br />
collezionista d’arte, fu ambasciatore del re<br />
d’Inghilterra presso il Regno di Napoli, e si<br />
fermò nella capitale borbonica 36 anni.<br />
Durante il suo soggiorno, si appassionò allo<br />
studio del Vesuvio e dei fenomeni sismici che<br />
avvenivano nell’Italia meridionale. Effettuò una<br />
serie di importanti osservazioni sulle eruzioni<br />
vesuviane che compendiò in forma di lettere<br />
inviate alla Royal Society di Londra.<br />
Le isole di Sicilia raccontate da un<br />
artista di talento: il viaggio solitario<br />
di Jean-Pierre-Laurent Hoüel<br />
(Rouen 1735-1813)<br />
Erudito eclettico e curioso, sospeso tra la<br />
passione per la pittura e gli studi di architettura,<br />
Hoüel appartiene alla prima generazione di<br />
viaggiatori che, come Goethe, affrontarono le<br />
gioie e i disagi del Grand Tour in Italia verso la<br />
fine del Settecento. Autore di un vastissimo e<br />
pregevole repertorio di disegni e schizzi sulle<br />
isole Eolie – dove compie un entusiasmante tour<br />
in solitario – ci restituisce un immaginario<br />
mediterraneo vitale e luminoso, che si intreccia<br />
armoniosamente con la meticolosità e la<br />
precisione delle rappresentazioni geografiche.<br />
Il suo soggiorno in Sicilia è il ricordo di una<br />
grande e bella avventura, attraverso un’isola<br />
bellissima e vitale.<br />
Le Eolie tra entusiasmo e nostalgia: il<br />
viaggio di Gaston Vuillier (Perpignan<br />
1845 - Gimel, Corrèze 1915)<br />
Pittore di paesaggi e scrittore, G.Vuillier è uno<br />
degli intellettuali-viaggiatori che raggiungono le<br />
isole del Mediterraneo nella seconda metà dello<br />
Ottocento. Attrazione per i fenomeni naturali più<br />
straordinari e curiosità profonda per culture e<br />
tradizioni locali fanno di questo viaggiatore una<br />
figura romantica, sospesa tra meraviglia e<br />
nostalgia. Le sue immagini delle Eolie – e di<br />
Lipari in particolare – esprimono un profondo e<br />
grato senso della bellezza, sospeso in un’aura di<br />
nostalgia, quasi a testimoniare l’esperienza<br />
umana di chi non solo ha osservato e raccontato<br />
luoghi ma ne ha anche vissuto profondamente i<br />
legami con la gente e la cultura.<br />
L’‘approdo’ di un colto e avventuroso<br />
arciduca alle isole Eolie: i viaggi di<br />
Luigi Salvatore d’Asburgo-Lorena<br />
(Firenze 1847 - Praga 1915)<br />
Un viaggiatore di alto lignaggio, esule per scelta<br />
dai fasti della sua corte, poco incline al<br />
protocollo e agli obblighi del rango arciducale<br />
ma studioso entusiasta ed avventuroso di luoghi<br />
e culture: è così che Luigi Salvatore d’Asburgo<br />
ci viene consegnato dalle cronache del XIX<br />
secolo, figura quasi leggendaria di nobiluomo<br />
votato al nomadismo e all’avventura per amore<br />
di conoscenza e passione per il Mediterraneo.<br />
I suoi viaggi nelle isole Eolie si condensano<br />
negli otto volumi del Die Liparischen Inseln<br />
(1893-98) che raccolgono e sistematizzano<br />
notizie storiche, scientifiche, antropologiche,<br />
linguistiche sulle isole. Ricchissimo il repertorio<br />
di immagini – tra disegni e incisioni – che lo<br />
stesso arciduca realizza a supporto del testo<br />
scritto: è a questo album suggestivo che sono<br />
ispirate le gouaches presenti nella mostra.<br />
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