Il Vesuvio nella poesia del romanticismo polacco Adam Mickiewicz [...] Conosci quella sponda, Ove per monti rocciosi Stremato il mulo Fra le nuvole cerca sua strada? Ove in profonde caverne Di fiamme avvampan le rupi, e da sopra le rocce In cascate romban torrenti? Conosci quel paese? Ah, qui, o mia cara! Qui sarebbe il paradiso, Se tu fossi con me! Napoli, 1830 A. Eduard Odyniec [...] Di ritorno dal Vesuvio Ad Adam Mickiewicz Si spegneva il sole, e la luna s’innalzava da oriente; Fra questi prodigi di natura come fusi in uno: Il cielo, la terra, l’aria e il fuoco, e l’acqua, E di fronte, qual simbol di successione storica Del passato del mondo - della fama e della rovina - Pompei: [...] 1 giugno 1830 Juliusz Slowacki (A Teofil Januszewski) Io nel frattempo, attraversato di colori un arcobaleno, Guardavo il Vesuvio, fin sulle pareti di lava arrampicantesi, entra la luna, sul cratere si ferma E da là bianca la fronte gira sul mondo. Così nato sul sepolcro di tuo fratello il figlio, Cui fu coetaneo sul sepolcro il primo giglio, Pensoso sulla gente pose lo sguardo col visino Dalla silente fossa del padre... Dove il nostro azzurro Golfo e silenti sotto la bianca luna i discorsi? Quanto in fretta ghirlanda di color che son legati si disfa! [...] Zygmunt Krasiński Grande emozione suscitò l’eruzione del Vesuvio. Nella lettera a Gaszyński del 19 gennaio 1839 Krasiński scrive: “Sono stato sul Vesuvio durante l’eruzione e mi sono talmente rovinato gli occhi, da non sapere quando essi torneranno in ordine. Tuttavia è vero che fu una visione meravigliosa: si è vestito di un pennacchio di fumo per poi disperderlo di traverso nel cielo, a guisa di cimiero dalle piume al vento, sull’intero golfo. La luna si nascondeva dietro di esso, ed ora si faceva nero e rosso sulla terra, ora un inferno, ché si sprigionavan fiamme dal cratere, oppure essa si affacciava, e ora tutto lo spazio, assunto una dolce tinta di luce pura, appariva come un campo di battaglia, sul quale le potenze angeliche, incontaminate, avessero sconfitto satana. Ogni qualche minuto si susseguiva tale mutamento.” 19 gennaio 1839 Teofil Lenartowicz [...] Da lontano il Vesuvio innalza Le sue vette fino al tetto dei cieli, Fumo e fiamme gettando Dall’eterna dei Ciclopi fucina. L’Italia intera da qui si vede: Le isole sulla vitrea superficie, Là Amalfi, Sorrento, Oltre le Sirene di pietra. [...] Napoli, Album Italiano, 1870 Adam Asnyk Il Vesuvio evoca vari temi e paesaggi. Nei versi di Asnyk appare il vulcano d’inverno, talvolta imbiancato dalla neve, e persino ricoperto di ghiaccio sulla vetta. Il poeta cattura quest’aura invernale, ancor più minacciosa: [...] Sulla lava tagliente e sugli speroni e detriti M’arrampicavo appeso ai margini dell’abisso, Come un atomo di fronte ad un’immensità ghiacciata. [...] A. Asnyk, Poesie, 1864 Si ringraziano i proff. Amedeo e Simone Di Francesco per la gentile collaborazione. fonti: Teresa Wilkón - Napoli nella poesia polacca - ed. Il Torcoliere - Napoli 2005 36
LE ISOLE EOLIE 37