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ARIA ACQUA TERRA FUOCO

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Stromboli<br />

La località Cuntrata di S. Vicienzu, è formata da<br />

un abitato di case sparse, in prossimità della<br />

chiesa, su un dolce pendio, ai piedi della<br />

montagna di Struognuli che digrada, fino alla<br />

riva, ricoperto da splendidi vigneti, in prevalenza<br />

di piccola e nera uva Passolina e tra i quali<br />

emergono le case che, in un meraviglioso<br />

contrasto, s’inseriscono col loro bianco<br />

abbagliante, nel ridente verde smeraldo<br />

delle pendici …<br />

San Vicienzu è certamente il posto più bello<br />

dell’isola, oltre che il più lontano dalla Fossa<br />

minacciosa.<br />

Di sera, quando il sole inclina, il cono del<br />

vulcano diffonde la sua benefica ombra sui<br />

pendii e sulla spiaggia di San Vicienzu il posto è<br />

particolarmente allettante anche per la sua<br />

piacevole frescura.<br />

La nera spiaggia di Rupiddu cinge, quasi come in<br />

una bordura d’agavi, il mare color zaffiro.<br />

Da San Vicienzu, la strada principale si snoda<br />

attraverso i vigneti rigogliosi, offrendo una bella<br />

vista all’acuminato Strombolicchio o, come lo<br />

chiamano qui, la Petra di Struognuli.<br />

Salina<br />

Salina è dopo Lipari, la più estesa, la più<br />

popolata e nel contempo la più ricca delle<br />

isole Eolie.<br />

È composta di due coni montuosi separati da una<br />

vallata, il più alto dei quali, 961,71 m<br />

rappresenta la più elevata cima delle Lipari.<br />

L’isola presenta, nel suo insieme, un aspetto<br />

verde e sorridente e le sue colline appaiono per<br />

lo più coperte di ginestra (Genista ephedrioides),<br />

Cytisus, Erica arborea, Rubia peregrina, filci<br />

(Pteris aquilina), Cistus incanu, assenzio.<br />

Le falde dell’isola sono ammantate da<br />

lussureggianti vigneti nel cui verde s’immergono<br />

i bianchi e graziosi sobborghi.<br />

Guardandola da lontano Salina assume un<br />

ingannevole color di metallo e le sue montagne,<br />

proprio per la loro altezza, appaiono<br />

difficilmente sgombre dalle nubi.<br />

Santa Marina, il centro più importante di Salina,<br />

si adagia tra i vigneti, le case sono aumentate di<br />

numero negli ultimi anni, hanno balconi, portici<br />

ed archi tondi. Altre più sontuose presentano,<br />

oltre al portico ed archi, anche un pergolato e i<br />

balconi con ringhiere di ferro.<br />

Proseguendo quasi in pianura lungo lo Stratuni<br />

fino al Baruni, si vedono agrumi e alberi da<br />

frutta intorno a tutte le casette e i muretti o filari<br />

di viti lungo la strada.<br />

Il Baruni è un agglomerato di casette rifinite<br />

con stipiti in pietra, i cui usci, a doppio battente,<br />

hanno la parte superiore mobile che funge da<br />

finestra, secondo le antiche usanze di Salina.<br />

Vulcano<br />

Vurcanu, la prima del gruppo delle Eolie che si<br />

incontra navigando verso queste isole dopo aver<br />

lasciato la costa settentrionale della Sicilia, dista<br />

solo ventuno miglia marine da Capo Calavà e<br />

ventuno miglia e mezzo da Capo Milazzo.<br />

L’isola, tipicamente vulcanica, aspra e selvaggia,<br />

dominata dal suo vasto e minaccioso cratere e<br />

contornata da scoscesi rocciosi che dilungandosi<br />

tracciano talvolta linee di sorprendente bellezza,<br />

assume nel suo insieme, caratteristiche così rare<br />

che è difficile poterne cancellare il ricordo, anche<br />

se si è vista una sola volta.<br />

È separata da Lipari, la maggiore del gruppo,<br />

verso cui offre una vista pittoresca, da un<br />

modesto canale marino non più largo di<br />

ottocento metri. La sua propaggine settentrionale<br />

è costituita dall’Istmo di Vurcanieddu collegato a<br />

Vurcanu da una piatta lingua di terra ai cui lati si<br />

aprono i due Porti di Livanti e di Punenti.<br />

Vurcanu è composta per lo più di materiali<br />

eruttivi. L’isola è quasi completamente brulla e<br />

incolta e le sue tinte bruciate e cupree le<br />

conferiscono un aspetto del tutto particolare.<br />

Solo sul versante sud, rivolto alla Sicilia, è<br />

possibile riscontrare qualche vegetazione: viti,<br />

fichi, e alcune querce sempre verdi.<br />

Vurcanu, è collegata a Vurcanieddu da una lingua<br />

di terra piatta e sabbiosa che forma, ai suoi due<br />

lati i porti di Punenti e di Livanti.<br />

Sul lato di ponente le onde si infrangono spesso<br />

con violenza e spinte dai venti raggiungono<br />

talvolta il centro della lingua di terra che,<br />

coltivata a giunchi, assume un aspetto palustre.<br />

Più protetto appare invece appare il versante del<br />

Puortu i Livanti, dove le onde, per la minore<br />

intensità del loro moto, riescono solo<br />

difficilmente a spingersi in profondità.<br />

È in questo porto, che costituisce anche<br />

l’approdo, che noi intendiamo sbarcare per<br />

intraprendere il nostro vagabondare tra le solatìe<br />

alture di quest’isola, i suoi dirupi selvaggi e le<br />

sue profonde gole, per poi ripartire via mare in<br />

un giro intorno all’isola che ci consenta di<br />

ammirare le sue favolose coste fatte di<br />

fantastiche rocce e affascinanti grotte. L’approdo<br />

è costituito da un molo in muratura su cui<br />

poggiano due gru per issare i battelli …<br />

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