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Il viaggio e i viaggiatori<br />
Il viaggio dal Vesuvio alle Eolie è il tema<br />
centrale della mostra, che ripercorre le<br />
spedizioni di alcuni eruditi, avventurieri, artisti e<br />
studiosi a cavallo tra i secoli XVII e XIX.<br />
Più che una riproposizione fedele degli itinerari<br />
di viaggio, il lavoro compie una<br />
reinterpretazione delle tappe riportate nelle<br />
cronache e nei diari dei viaggiatori, poeti e<br />
storici, ricomponendone in modo<br />
frammentario e sempre molto personale<br />
l’immaginario e le suggestioni.<br />
I ‘viaggiatori’ che ispirano le gouaches di questa<br />
mostra sono al centro di una ricerca che porto<br />
avanti da tempo, guidata da quel continuo<br />
intreccio tra cultura illuminista e spirito<br />
romantico che ritroviamo nell’esperienza e nei<br />
testi del Grand Tour tra Sette e Ottocento.<br />
Nel vastissimo materiale documentario raccolto<br />
sulle spedizioni nel Sud Italia, emergono alcune<br />
figure di varia provenienza, legate dal filo rosso<br />
della comune attrazione per le terre vulcaniche,<br />
ma ognuna con la propria identità culturale,<br />
artistica e scientifica.<br />
I luoghi e i racconti<br />
del sacco di Lipari (1544)<br />
Siamo alle Eolie. La memoria drammatica del<br />
sacco di Lipari, avvenuto nel 1544 ad opera di<br />
Ariadeno Barbarossa (Khair ad- Din), grande<br />
ammiraglio della flotta turca di Solimano il<br />
Magnifico, riemerge con forza nei versi del<br />
poeta siciliano del Seicento Andrìa de Simòn<br />
e nelle testimonianze tramandate di alcuni<br />
osservatori. L’evento si ricompone come<br />
sequenza drammatica di immagini legate a<br />
luoghi precisi dell’isola, più volte citati sia in<br />
versi che in prosa. La memoria vivida dei<br />
bombardamenti contro la Città Murata, le<br />
‘voci’ dei prigionieri in catene, ispirano alcune<br />
immagini forti e nitide dell’isola, della sua<br />
marina assediata, dell’Acropoli devastata dal<br />
fuoco dell’invasore.<br />
Gli inventari eclettici<br />
di Athanasius Kircher<br />
(Geisa, Fulda 1602 - Roma 1680)<br />
Figura di studioso eclettico inteso alla ricerca<br />
interpretativa unitaria del tutto, Kircher compie,<br />
alle soglie dell’Illuminismo, innumerevoli<br />
incursioni in campi disciplinari diversi e distanti,<br />
dalla geografia alla musica, dalla glottologia alla<br />
medicina, restituendoci un campionario<br />
vastissimo di immagini e testi di interpretazione<br />
anche dei fenomeni vulcanici – uno dei suoi<br />
tanti interessi di studioso ed erudito.<br />
Il viaggio nell’arcipelago delle<br />
Lipari del grande naturalista<br />
Lazzaro Spallanzani (1729-99)<br />
Lazzaro Spallanzani, uno dei massimi<br />
rappresentanti dell’avanzamento scientifico<br />
del ‘secolo filosofico’; in fatto di vulcanologia<br />
lo Spallanzani va considerato un autentico<br />
antesignano.<br />
Di lui nel 1781 Charles Bonnet, esimio<br />
naturalista svizzero, potè scrivere:<br />
“In cinque o sei anni, ci avete scoperto più verità<br />
che non intere Accademie in mezzo secolo”.<br />
E per lui nel 1788 fu appositamente istituita da<br />
Maria Teresa d’Austria la cattedra di storia<br />
naturale a Pavia. Fu a Pavia che egli svelò la<br />
sistematica delle conchiglie, dei fossili, delle<br />
rocce e delle lave.<br />
Lazzaro Spallanzani parte in escursione alle<br />
Eolie tra l’agosto e il settembre del 1788.<br />
È il primo scienziato italiano che con mentalità<br />
moderna esplora l’arcipelago eoliano,<br />
cogliendone le diverse condizioni sociali e<br />
ambientali. Il naturalista ebbe la lieta sorpresa di<br />
scoprire e di ammirare a lungo, e per la prima<br />
volta, il “prodigio di Stromboli”, studiandone i<br />
comportamenti dal punto più idoneo, con la<br />
barca, “in faccia al luogo dove le vomitate<br />
avvampanti materie cadono in mare”.<br />
Alla Sciara lo spettacolo fu “quanto dilettevole<br />
e sorprendente, altrettanto nobile, e maestoso”.<br />
Rasentando i limiti del rischio pur di godere da<br />
presso l’infernale spettacolo della “liquida<br />
materia infuocata, emulante il bronzo fuso”.<br />
“Le isole Lipari, in quanto figlie tutte quante del<br />
fuoco, sono state il primario, e più lusinghiero<br />
motivo per visitarle.<br />
Non è però che per altri lati non potessero<br />
allettarmi e piacermi. L’indole, e i costumi di<br />
quegli abitanti, la loro popolazione, la<br />
agricoltura, il commercio, erano getti da non<br />
lasciare senza disamina”.<br />
L’opera Viaggio alle due Sicilie, in sei volumi è<br />
una delle meglio riuscite perché significativa<br />
della versatilità della sua indole, della<br />
perspicacia del suo genio e della squisitezza del<br />
suo temperamento di artista.<br />
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