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ARIA ACQUA TERRA FUOCO

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In questo intreccio di scienza e mito, la cultura<br />

del XVIII secolo inizia la fondazione di un<br />

primo sodalizio tra cultura umanistica e cultura<br />

scientifica.<br />

Ed è appunto in questa traccia suggestiva che si<br />

muovono i viaggiatori illuministi, intellettuali e<br />

scienziati di diversa provenienza, accomunati<br />

dal richiamo di un immaginario catastrofico,<br />

avvincente, irrinunciabile, continuamente<br />

alimentato dal contatto effervescente<br />

dell’occhio scientifico con i prodigi della natura<br />

vulcanica.<br />

Raccontare per immagini le esperienze di questi<br />

viaggiatori è anche un modo per illustrare<br />

l’integrazione del pensiero scientifico<br />

illuminista in un orizzonte umanistico<br />

romantico, in cui la suggestione e il fascino<br />

esplosivo dei vulcani si collocano come<br />

categorie umanistiche che rischiarano le scienze<br />

naturali nella luce della tensione cognitiva ed<br />

interpretativa verso le radici naturali e non più<br />

metafisiche dei fenomeni vulcanici.<br />

Non a caso gli equipaggi di queste avventurose<br />

spedizioni verso sud, dal Vesuvio ai vulcani<br />

eoliani, sono spesso costituiti da uomini di<br />

scienza (esperti di geologia, mineralogia,<br />

vulcanologia) e artisti, capaci di restituire<br />

attraverso i disegni gli elementi significativi della<br />

natura, nella sua continua evoluzione autonoma<br />

ed in interazione con le attività umane.<br />

Gli uni in grado di orientare l’attenzione sui<br />

segni storicamente dominanti e significanti<br />

dello Zeitgeist, gli altri di afferrare il sublime<br />

nella progressiva comprensione del senso più<br />

generale attraverso l’interpretazione delle<br />

relazioni e successioni in una sezione<br />

temporale, in un attimo della continua<br />

trasformazione evolutiva.<br />

Il viaggio, ricco di difficoltà per noi<br />

inimmaginabili, mi sembra che già rappresenti<br />

una sorta di vittoria e conquiste continue, in cui<br />

il superamento continuo delle conoscenze<br />

precedenti si fonde e si alimenta del fascino e<br />

del richiamo del paesaggio incantatore e mitico.<br />

Le immagini dei viaggiatori e i loro disegni si<br />

presentano così per me come lo specchio della<br />

loro vicenda nei mari del Sud.<br />

Nell’ispirarmi e nel reinterpretarli ho voluto<br />

storicizzare il paesaggio attuale nella<br />

interpretazione dei viaggiatori, offrire un quadro<br />

storico delle loro emozioni, dando centralità ai<br />

colori e alle forme, agli infiniti attimi fuggenti<br />

che io ho catturato, rivissuto, amato e che<br />

voglio trasmettervi con gioia infinita.<br />

Questo lavoro forse potrà servire, come è stato<br />

utile per me, per leggere in una luce ulteriore lo<br />

spirito di questi luoghi anche attraverso l’amore<br />

di chi li ha amati nel tempo, in modo che essi<br />

siano ancora e sempre amati, difesi e recuperati<br />

nella loro integrità e possano sempre continuare<br />

ad alimentare la gioia di vivere<br />

nell’appartenenza di chi li vive, li visita o di chi<br />

semplicemente vede le loro immagini.<br />

Se la montagna e il fuoco sono le entità<br />

dominanti che si intrecciano in questo eclettico<br />

itinerario, io spero di essere riuscita a proporre<br />

queste immagini come significanti di un<br />

ulteriore più grande intreccio, quello tra cultura<br />

scientifica e cultura umanistica.<br />

Le valenze estetiche nella storia sono state<br />

valutate in base alla efficacia del messaggio<br />

trasmesso, all’abilità nella imitazione della<br />

natura, alla trasfigurazione simbolica e<br />

precettuale di contenuti morali ed etici nelle<br />

opere d’arte, alla rappresentazione accademica<br />

della stessa natura depurata dagli elementi<br />

ritenuti conflittuali con il pensiero morale<br />

dell’epoca, alla rappresentazione dal vero, alla<br />

selezione di elementi ritenuti significanti a<br />

quella data, a centralità che sono cambiate nel<br />

tempo, a modi di rappresentazione sintetici o<br />

analitici, figurativi od astratti, diretti o indiretti<br />

che hanno privilegiato a volte il mondo mentale<br />

del pittore o della società dell’epoca o delle<br />

classi dominanti, a volte l’oggetto della<br />

rappresentazione.<br />

Io mi sono sentita spinta a selezionare e<br />

rappresentare due grandi momenti estetici che<br />

ho colto in queste opere d’arte ed ho cercato di<br />

proporli come le sponde di un grande ponte tra<br />

momento umanistico e pensiero scientifico.<br />

Ho cercato di rappresentare l’esplicitazione<br />

emotiva umanistica dello stupore di fronte al<br />

segno evidente della straordinarietà delle<br />

manifestazioni vulcaniche ma a un tempo di<br />

affiancare loro il sospetto emergente della<br />

riconducibilità a interpretazione unitaria di tutti<br />

i fenomeni della natura.<br />

Sospetto essenziale ad una data nella quale le<br />

cause profonde delle manifestazioni stesse<br />

cominciavano ad essere non più oggetto di<br />

sgomento metafisico ma oggetto di<br />

interrogazione e di interpretazione strutturale,<br />

mentre le montagne di fuoco cominciavano ad<br />

essere percepite come significanti di misteri<br />

ancora – ma solo provvisoriamente – sottesi e<br />

in cerca di interprete.<br />

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