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Scarica la pubblicazione - Parco di Veio

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ed attualmente hanno potuto trovare rifugio solo nelle forre ad elevata umi<strong>di</strong>tà e vengono pertanto<br />

definite specie relitte; è questo il caso <strong>di</strong> una formazione sempreverde non me<strong>di</strong>terranea rappresentata<br />

da una foresta temperata umida (<strong>la</strong> Laurisilva) <strong>di</strong> cui attualmente nell’area veientana si rinvengono<br />

alcuni elementi, quali l’alloro (Laurus nobilis), il bosso (Buxus sempervirens), <strong>la</strong> Dafne <strong>la</strong>urel<strong>la</strong> (Daphne <strong>la</strong>ureo<strong>la</strong>)<br />

e l’Erba <strong>di</strong> S. Giovanni arbustiva (Hypericum androsaemum).<br />

Anche per <strong>la</strong> fauna le forre rappresentano un ambiente <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re importanza, in quanto sono dei<br />

veri e propri corridoi biologici che favoriscono gli spostamenti e <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione delle specie, creando<br />

elementi <strong>di</strong> connessione tra aree <strong>di</strong>fferenti. Esse costituiscono inoltre un rifugio ed un riparo per<br />

<strong>di</strong>versi gruppi faunistici e per <strong>la</strong> loro inaccessibilità forniscono protezione alle specie più sensibili; tra<br />

queste si ricorda <strong>la</strong> Sa<strong>la</strong>mandrina dagli occhiali (Sa<strong>la</strong>mandrina ter<strong>di</strong>gitata), un anfibio partico<strong>la</strong>rmente<br />

importante, protetto anche dalle <strong>di</strong>rettive del<strong>la</strong> Comunità Europea, e <strong>di</strong> cui recentemente è stato rinvenuto<br />

nel <strong>Parco</strong> un importante sito riproduttivo.<br />

L’ambiente delle forre per sua composizione favorisce quelle comunità biologiche che non sono adatte<br />

a vivere negli ambienti aperti e più esposti. Tutto ciò si tramuta in un elevato fattore <strong>di</strong> rischio<br />

ambientale poiché l’inaccessibilità dei luoghi fa si che in caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong> sia <strong>di</strong>fficile intervenire per salvare<br />

l’ambiente.<br />

Le forre più interessanti si trovano nell’area nord del <strong>Parco</strong> lungo il fosso del<strong>la</strong> Torraccia e lungo il<br />

fiume Crèmera. In queste zone, nonostante <strong>la</strong> maggiore <strong>di</strong>stanza dai centri abitati, <strong>la</strong> captazione da<br />

parte <strong>di</strong> pozzi artesiani si traduce talvolta una eccessiva <strong>di</strong>minuzione del<strong>la</strong> portata dei fiumi che,<br />

soprattutto in estate, può portare a momenti <strong>di</strong> secca.<br />

Fosso del<strong>la</strong> Citerna – Castelnuovo <strong>di</strong> Porto<br />

19<br />

<strong>Veio</strong>

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