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Scarica la pubblicazione - Parco di Veio

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Roma (XX municipio)<br />

l’area archeologica dell’antica città etrusca <strong>di</strong> <strong>Veio</strong><br />

I resti dell’antica città etrusca <strong>di</strong> <strong>Veio</strong> (<strong>la</strong> storia a pp. 31-32) si trovano in prossimità <strong>di</strong> Iso<strong>la</strong> Farnese (Roma)<br />

poco fuori dal Raccordo Anu<strong>la</strong>re, su un ampio altopiano <strong>di</strong> 200 ettari circa, delimitato dai fossi del Piordo e<br />

del<strong>la</strong> Valchetta (antico Crèmera).<br />

Di questa vasta area archeologica solo una parte è emersa con gli scavi archeologici avviati già nel XVII sec.<br />

ad opera del Car<strong>di</strong>nale F<strong>la</strong>vio Chigi, proseguiti nel corso del XIX sec. su commissione <strong>di</strong> M. Cristina <strong>di</strong><br />

Sardegna, e poi dell’erede Imperatrice Teresa Cristina del Brasile ed ancora, sino ad oggi, con le ricerche condotte<br />

dal<strong>la</strong> Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meri<strong>di</strong>onale e dal Dipartimento <strong>di</strong> Scienze<br />

Storiche Archeologiche ed Antropologiche dell’Antichità dell’Università “La Sapienza” <strong>di</strong> Roma.<br />

Il santuario <strong>di</strong> Portonaccio<br />

Santuario <strong>di</strong> Portonaccio Statua <strong>di</strong> Apollo<br />

Il santuario etrusco, de<strong>di</strong>cato a Minerva, sorgeva imme<strong>di</strong>atamente fuori dal<strong>la</strong> città, ed era venerato in tutta<br />

l’Etruria come luogo <strong>di</strong> culto oraco<strong>la</strong>re. Nell’area sacra sono ubicati oltre al tempio, una “piscina” per riti<br />

connessi con l’acqua, ed un altare destinato ai sacrifici. Il tempio aveva una copertura ornata da splen<strong>di</strong>de<br />

decorazioni in terracotta <strong>di</strong>pinta, ritrovate in frammenti nel corso degli scavi. Tra i capo<strong>la</strong>vori, conservati nel<br />

Museo Nazionale Etrusco <strong>di</strong> Vil<strong>la</strong> Giulia, si trovano le statue <strong>di</strong> Apollo, Ercole e Latona, opere <strong>di</strong> Vulca, il<br />

celebre artista veiente che fu inviato a Roma per model<strong>la</strong>re le sculture del tempio <strong>di</strong> Giove Capitolino.<br />

Alle spalle dell’altare si trovano i resti <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio al cui interno è stato trovato un ricchissimo materiale<br />

votivo, con le de<strong>di</strong>che <strong>di</strong> personaggi eminenti del<strong>la</strong> scena politica dell’Etruria del tempo, segno del<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>re<br />

fama del santuario che infatti rimase a lungo attivo ed assiduamente frequentato.<br />

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<strong>Veio</strong>

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