Scarica la pubblicazione - Parco di Veio
Scarica la pubblicazione - Parco di Veio
Scarica la pubblicazione - Parco di Veio
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Veio</strong><br />
Mazzano Romano<br />
1, 2 - iscrizioni su architravi<br />
3 - antico pa<strong>la</strong>zzo comunale<br />
4 - casa del XVII sec.<br />
54<br />
mazzano Romano<br />
Il paese è situato su un promontorio<br />
che si eleva dal<strong>la</strong> val<strong>la</strong>ta del fiume<br />
Treja. Il territorio anticamente fu<br />
abitato dai Falisci, come testimoniano<br />
le necropoli rinvenute ed i reperti<br />
archeologici che oggi sono conservati<br />
nel Museo dell’Agro Falisco <strong>di</strong><br />
Civita Castel<strong>la</strong>na (VT). Con <strong>la</strong> conquista<br />
romana il territorio venne<br />
incluso nell’Agro Falisco, donato ad<br />
uso agricolo ai veterani dell’esercito;<br />
probabilmente proprio ad un fondo<br />
Matianum, <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> una famiglia<br />
romana, si deve <strong>la</strong> denominazione<br />
attuale del paese. Il fondo, in<br />
seguito, fece parte del<strong>la</strong> domusculta<br />
Capracorum istituita da Papa Adriano<br />
I. La più antica menzione <strong>di</strong><br />
Mazzano risale al me<strong>di</strong>oevo e riguarda<br />
<strong>la</strong> donazione dei Conti <strong>di</strong> Tuscolo<br />
al Monastero <strong>di</strong> S. Gregorio al Celio (945 d.C.), in cui è ricordato come castello. Agli inizi del XV sec. il feudo<br />
fu in parte <strong>di</strong> proprietà del famoso Everso I Anguil<strong>la</strong>ra, al<strong>la</strong> cui famiglia rimase sino al 1599 quando passò<br />
prima ai Biscia e successivamente in ere<strong>di</strong>tà ai Del Drago che lo amministrarono ancora sino al<strong>la</strong> riforma<br />
fon<strong>di</strong>aria dell’Ente Maremma. Il centro abitato, a cui si accede attraverso un passaggio voltato dove compare<br />
lo stemma del<strong>la</strong> famiglia Biscia, conserva l’aspetto originario dell’impianto urbanistico me<strong>di</strong>evale, organizzato<br />
attorno a due tortuose vie principali con e<strong>di</strong>fici che mostrano ancora tratti architettonici me<strong>di</strong>evali e<br />
rinascimentali, e vicoli che si snodano tra le pieghe del<strong>la</strong> rupe. L’e<strong>di</strong>ficio monumentale più imponente oggi<br />
è il pa<strong>la</strong>zzo Baronale, ma il cuore<br />
dell’antico borgo era <strong>la</strong> piazzetta<br />
dell’Antistà dove sorgeva <strong>la</strong> chiesa<br />
<strong>di</strong> S. Nico<strong>la</strong>, attribuita al Vigno<strong>la</strong> o<br />
ad un suo allievo (1563), in origine<br />
provvista <strong>di</strong> un alto campanile (25<br />
m); l’e<strong>di</strong>ficio fu demolito negli anni<br />
’40 dal Genio civile ed oggi rimane<br />
solo <strong>la</strong> parete <strong>di</strong> fondo. Tra le<br />
opere realizzate all’interno era <strong>la</strong><br />
statua del<strong>la</strong> “Madonna Vestita”,<br />
oggi conservata nel<strong>la</strong> nuova chiesa<br />
Parrocchiale ed oggetto <strong>di</strong> una partico<strong>la</strong>re<br />
devozione da parte del<strong>la</strong><br />
comunità mazzanese.