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Scarica la pubblicazione - Parco di Veio

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<strong>la</strong> tomba dei nasoni<br />

La celebre tomba, scoperta nel 1674 durante l’ampliamento del<strong>la</strong> via F<strong>la</strong>minia, ed ancora integra agli inizi<br />

dell’Ottocento, subì gravi danneggiamenti (facciata e decorazione pittorica) dalle attività estrattive intercorse<br />

tra <strong>la</strong> fine dell’800 e <strong>la</strong> prima metà del ‘900.<br />

Il monumento (II sec. d.C.) è una tomba rupestre completamente scavata nel<strong>la</strong> parete tufacea dei Saxa Rubra.<br />

La facciata, <strong>di</strong>strutta, era in forma <strong>di</strong> tempietto e doveva esporre l’iscrizione de<strong>di</strong>catoria <strong>di</strong> Nasonius<br />

Ambrosius, rinvenuta all’interno, che permette <strong>di</strong> attribuire il sepolcro al<strong>la</strong> famiglia romana dei Nasoni.<br />

L’interno del<strong>la</strong> tomba è costituito da una camera rettango<strong>la</strong>re con tre nicchie sui <strong>la</strong>ti lunghi ed una sul fondo,<br />

che contengono i cassoni per le sepolture. Il pavimento, perduto, era in mosaico bianco e nero con motivo<br />

a losanghe e rosette. La decorazione pittorica che ornava completamente <strong>la</strong> camera sepolcrale è conservata<br />

solo in parte, ma è dettagliatamente ricostruita dalle riproduzioni realizzate nel ‘600 da Pietro Santi Batoli.<br />

Si trattava <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno complesso realizzato con tecnica pittorica e riquadrature in stucco. Una cornice <strong>di</strong>videva<br />

<strong>la</strong> decorazione parietale del fregio superiore da quel<strong>la</strong> delle nicchie. Queste accoglievano gran<strong>di</strong> scene<br />

mitologiche tra elementi decorativi: nel<strong>la</strong> prima a sinistra sono riconoscibili Atena ed Eracle. Pi<strong>la</strong>stri affiancavano<br />

l’apertura delle nicchie e tra queste si ponevano figure <strong>di</strong> Geni con i frutti, mentre gli spazi <strong>di</strong> risulta<br />

ai <strong>la</strong>ti accoglievano coppie <strong>di</strong> mostri marini e Vittorie a<strong>la</strong>te. Il fregio superiore era <strong>di</strong>viso in pannelli sempre<br />

con scene mitologiche: sul<strong>la</strong> destra sono visibili Eracle ed il Cerbero. La decorazione del soffitto, <strong>di</strong> cui<br />

rimane parte del “Giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Paride” era partico<strong>la</strong>rmente ricca, comprendendo figure allusive alle Stagioni,<br />

Vittorie e Geni a<strong>la</strong>ti, e forse <strong>la</strong> rappresentazione del<strong>la</strong> conclusione del<strong>la</strong> guerra <strong>di</strong> Troia.<br />

via F<strong>la</strong>minia<br />

visita: su richiesta al<strong>la</strong> Soprintendenza Archeologica <strong>di</strong> Roma tel. 06 33625595<br />

ingresso: gratuito<br />

<strong>Veio</strong><br />

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