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Scarica la pubblicazione - Parco di Veio

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<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>mandrina dagli occhiali<br />

Nel <strong>Parco</strong> <strong>di</strong> <strong>Veio</strong> vive un anfibio partico<strong>la</strong>rmente interessante e colorato: <strong>la</strong> sa<strong>la</strong>mandrina dagli<br />

occhiali (Sa<strong>la</strong>mandrina perspicil<strong>la</strong>ta). Si tratta <strong>di</strong> un anfibio con <strong>la</strong> coda (urodelo), lungo circa 10 cm, che<br />

vive nell’area settore occidentale dell’Italia.<br />

La colorazione mimetica del dorso ne rende partico<strong>la</strong>rmente <strong>di</strong>fficile l’osservazione; le parti inferiori<br />

presentano, invece, colori vivaci caratterizzati da fondo biancastro con macchie irrego<strong>la</strong>ri nere sul<strong>la</strong><br />

go<strong>la</strong> e sul ventre e da un rosso bril<strong>la</strong>nte sotto le zampe e <strong>la</strong> coda. Sul<strong>la</strong> testa, tra gli occhi, è presente<br />

una macchia bruna più o meno triango<strong>la</strong>re, da cui deriva il nome <strong>di</strong> sa<strong>la</strong>mandrina dagli occhiali. La<br />

colorazione così contrastante varia da in<strong>di</strong>viduo a in<strong>di</strong>viduo e ha <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> terrorizzare i possibili<br />

predatori. Quando gli animali percepiscono il pericolo, si voltano supini per mostrare <strong>la</strong> parte più<br />

colorata, fingendosi morti, oppure assumono atteggiamenti aggressivi alzando <strong>la</strong> coda sottile per<br />

mostrare il rosso bril<strong>la</strong>nte del sottocoda.<br />

Poiché non sopporta il caldo, d’estate si infossa in luoghi freschi cadendo in un letargo estivo (estivazione),<br />

per riprendere l’attività all’inizio dell’autunno.<br />

Il suo ambiente <strong>di</strong> elezione è rappresentato dai boschi <strong>di</strong> <strong>la</strong>tifoglie, ove si riproduce utilizzando soprattutto<br />

ruscelli limpi<strong>di</strong> e privi <strong>di</strong> pesci, dove le uova deposte vengono attaccate sotto ai sassi sommersi,<br />

o sotto le foglie cadute.<br />

Nel <strong>Parco</strong> sono stati in<strong>di</strong>viduati dei siti <strong>di</strong> riproduzione importanti negli ambienti <strong>di</strong> forra, in prossimità<br />

<strong>di</strong> pozze ombrose e tranquille con acque re<strong>la</strong>tivamente limpide.<br />

La sa<strong>la</strong>mandrina, oggetto <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>ri attenzioni da parte del <strong>Parco</strong>, è tute<strong>la</strong>ta anche a livello comunitario<br />

dal<strong>la</strong> Direttiva “Habitat” 92/43/CEE ed è inserita nelle categorie IUCN (International Union for<br />

Conservation of Nature) come specie minacciata. I principali fattori <strong>di</strong> minaccia per <strong>la</strong> specie sono rappresentati<br />

dall’alterazione dell’ambiente, dal<strong>la</strong> riduzione del<strong>la</strong> portata delle sorgenti, dall’inquinamento<br />

delle acque e dal<strong>la</strong> raccolta in<strong>di</strong>scriminata degli esemp<strong>la</strong>ri.<br />

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<strong>Veio</strong>

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