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Fino all'ultimo sangue - istrit.org

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l'artiglieria nemica, in principio silenziosa, quasi esitasse, ora apriva il fuoco.<br />

Intuiva qualche cosa, ma non poteva naturalmente conoscere il punto preciso<br />

sui cui accentrare la maggiore intensità di fuoco. Si limitava alle linee generali<br />

e batteva di preferenza la strada maestra. La batteria sparava per conto proprio.<br />

Ogni capopezzo pensava a sé e regolava il proprio tiro. Maderni, tranquillamente<br />

in piedi, guardava soddisfatto, accendendosi una sigaretta.<br />

- Che ne dici? - gli chiesi ad alta voce.<br />

- Chi è quel ragazzino che spara al pezzo di Santimone? - mi domandò lui.<br />

- E' una recluta. Un ragazzino del 99. Stamattina aveva paura a tirare la funicella.<br />

- Va in gamba, ora - commentò soddisfatto.<br />

- Abbastanza - risposi. - Ha imparato presto.<br />

All'improvviso udii un suono minaccioso e gridai: «Attenzione che arriva!»<br />

Era una granata nemica che giungeva. Scoppiò una ventina di metri avanti ai<br />

pezzi.<br />

- I colpi lunghi che tirano alla strada, vengono a fi nir da noi - disse pacatamente<br />

Maderni. - Siamo troppo addossati al bivio. Eccone un'altra!<br />

Infatti ne giungeva una seconda. Poi subito altre due o tre. Tutte corte, per fortuna.<br />

- Se allungano di mezzo ettometro ci arrivano sui pezzi - continuò senza interrompersi<br />

Maderni - e questo è un inconveniente a cui bisogna pensare.<br />

- Speriamo allora che mantengano i dati di adesso - dissi io - altrimenti son<br />

pasticci.<br />

- Li hanno già cambiati... Eccone una lunga - commentò con tono sarcastico<br />

ad un colpo che giungeva alle nostre spalle. Poi, all'ennesimo tiro del nemico,<br />

aggiunse: - Prima hanno fatto forcella ma questa purtroppo è giusta.<br />

Ne arrivò infatti una fra noi ed i pezzi, spostata però sulla destra di una ventina<br />

di metri. Mi abbassai per ripararmi dalle schegge. Maderni non si mosse. Respirava<br />

voluttuosamente una boccata di fumo e questa occupazione l'assorbiva<br />

completamente. Non si commuoveva per così poco.<br />

- Riparati - gli gridai sentendone arrivare un'altra più vicina. Le schegge ci risparmiarono<br />

ma la terra ci arrivò violentemente addosso.<br />

- Vicino ad un pezzo! - urlai ancora - Dietro lo scudo, sarai più sicuro. Accidenti!<br />

Ne era scoppiata una al secondo pezzo. Il puntatore era caduto. Maderni vi si<br />

precipitò. Ma precipitarvisi non è la parola esatta per Maderni. Correva, ma<br />

sempre con calma. Sollevò il ferito, lo diede a due uomini che lo portarono alla<br />

cascina e ne occupò il posto sedendosi sul seggiolo. Il capopezzo lo volle mandar<br />

via, ma inutilmente. Mi avvicinai pure io.<br />

- Va alla cascina, Maderni - gli consigliai.<br />

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