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Fino all'ultimo sangue - istrit.org

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20 GIUGNO 1918<br />

Ore 24.00<br />

Guardai l'orologio. Era la mezzanotte e fra un'ora avrei avuto il cambio. Ma<br />

il tempo trascorreva tranquillo. Non avevamo avuto ancora nessun ordine di<br />

fuoco e pensavo che fi no al mattino non ne avremmo avuti. Il nemico non<br />

tentava più alcun ritorno offensivo. Forse restava al di qua perché gli era impossibile<br />

rivarcare il Piave. Sarebbero restati lì dov'erano fi n quando non ne<br />

fossero stati scacciati. Ed il momento non poteva tardare.<br />

Ore 01.00<br />

All'una Viaggio venne a darmi il cambio. Non avevo molto sonno e così mi<br />

intrattenni a far chiacchiere. Poi andammo insieme a vedere se il guardiarazzi<br />

faceva il suo dovere e lo trovammo effettivamente sveglio sull'albero che<br />

canticchiava a mezza voce. Non lo chiamammo nemmeno e lo lasciammo<br />

alla sua canzone. Poi me ne andai alla cascina. Le uniche due brande erano<br />

occupate da Maderni e da Minucci. Li lasciai stare. Mi feci accomodare un<br />

bel po' di paglia in terra e mi buttai giù a dormire.<br />

Ore 11.00<br />

La mattina mi svegliai tardi. Minucci aveva già dato il cambio a Viaggio<br />

tranquillamente e senza svegliare nessuno. Restai ancora un po' steso sulla<br />

paglia calda e fi nalmente mi decisi ad alzarmi. Maderni se n'era andato al<br />

gruppo e non era ancora ritornato. Feci con comodo la mia toilette, poi trovai<br />

un Corriere della Sera e mi misi a leggere le corrispondenze di guerra.<br />

Evidentemente esageravano. Raccontavano cose un po' troppo sballate. Dicevano<br />

che gli austriaci si arrendevano in massa - la corrispondenza era in<br />

data 18 - e ben sapevo che, fi no a quel giorno per lo meno, il nemico non si<br />

arrendeva tanto facilmente. Qualche episodio particolare, individuale, poteva<br />

essere vero. Parlava dei nostri soldati che andavano all'assalto cantando. Di<br />

questo non me ne ero ancora accorto... Urlavano: se il reporter nella lontananza<br />

avesse confuso le urla con il canto non lo sapevo. 41 Portava fra l'atro anche<br />

un episodio accaduto a Fagarè e Fagarè fi n da primo giorno non era più nelle<br />

nostre mani. Mi faceva però piacere leggerlo. Il comunicato di Diaz recava<br />

un elenco di reparti che si erano distinti, ma il 47 con mio dispiacere non fi gurava:<br />

e dire che c'eravamo portati bene. Pazienza, mi compiacqui a leggere il<br />

41 Obiettivo delle perplessità di Vincenzo Acquaviva è il reporter del Corriere della Sera Arnaldo<br />

Fraccaroli che nella sua corrispondenza dal fronte pubblicata il 18 giugno scriveva: «Il primo giorno ho<br />

visto passare le truppe di una brigata famosa: andavano in linea cantando».<br />

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