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Fino all'ultimo sangue - istrit.org

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di prenderne una ce ne volevano di colpi... E malgrado la fi ducia che riponevo<br />

nel nostro fante, avevo fi ssa in testa l'idea che la linea non era stata difesa<br />

come si sarebbe dovuto e che forse, più che la fanteria, era stata l'artiglieria,<br />

con i reticolati, che meglio si era opposta all'avanzata austriaca. In ogni modo<br />

bisognava riconoscere una cosa molto importante: il nemico non era riuscito<br />

completamente nel suo intento. Era ancora lontano dagli obiettivi stabiliti per<br />

il primo giorno e noi resistevamo. Ci eravamo si ritirati dalle prime postazioni,<br />

ma il Piave era ancora sotto il tiro delle nostre batterie ed i padroni della situazione<br />

eravamo ancora noi. E mi si affacciava in mente il piano che dovevano<br />

aver concepito i superiori comandi: impedire che giungessero rifornimenti e<br />

rinforzi alle truppe nemiche che erano riuscite a passare in modo che per forza<br />

di cose il nemico sarebbe stato costretto a desistere dalla sua impresa. Ma la<br />

fanteria avrebbe dovuto resistere ai capisaldi, impedire al nemico di spingersi<br />

ancora più avanti. Noi saremmo stati pronti ad aiutarli. Se i razzi di sbarramento<br />

si fossero alzati in tempo, la batteria avrebbe subito aperto il fuoco sul tratto<br />

assegnatole e senza dubbio anche le altre avrebbero risposto prontamente. Noi<br />

avevamo messo due vedette, una nella cascina, l'altra su di un albero vicino alla<br />

batteria. Avevo fi ducia che sarebbero state sveglie. Da questo lato non c'era da<br />

temere. Solamente le munizioni dovevano arrivare. Diedi un'ultima occhiata<br />

alla batteria. I pezzi erano tutti a posto, semimascherati dalla siepe. Accanto ad<br />

ognuno c'erano due serventi seduti sui seggioli. Chi chiacchierava, chi fumava,<br />

chi cercava di addormentarsi. D'altronde, al primo grido sarebbero saltati<br />

su. Le munizioni erano scaglionate lungo la linea dei pezzi a portata di mano<br />

dei serventi. Fra pezzo e pezzo, la tenda alzata. Li sotto c'erano i serventi che<br />

avrebbero fatto il secondo turno. Per loro la consegna era di russare a meno che<br />

non si fosse delineata una situazione gravissima. La sentinella, col moschetto a<br />

tracolla, camminava avanti e indietro, seria, compresa nell'importanza del suo<br />

uffi cio. Non era la solita guardia di batteria durante il lungo periodo di tregua:<br />

questa volta dalla guardia poteva dipendere la pelle di parecchi. Occorreva stare<br />

bene attenti. Più lontano, appollaiata su un ramo, la guardia ai razzi osservava<br />

nella direzione indicatagli, da dove si sarebbe alzato un eventuale razzo di sbarramento.<br />

Lo chiamai:<br />

- Cuccaro.<br />

- Comandi sor tenente.<br />

- Occhi aperti mi raccomando.<br />

- Non dubiti.<br />

- Appena vedi qualcosa avvisa.<br />

- Stia sicuro sor tenente.<br />

- Va bene - dissi allora - e buona guardia.<br />

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