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Fino all'ultimo sangue - istrit.org

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modo decisivo la partenza dell'offensiva austriaca e, anche se l'avversario<br />

riuscirà in alcuni punti a superarla, renderà comunque problematico l'affl<br />

usso di uomini e mezzi destinati a alimentare le teste di ponte costruite<br />

oltre il corso d'acqua. Ciò consentirà alla nostra artiglieria di agire con la<br />

massima effi cacia colpendo le zone adiacenti le sponde del Piave. Per questi<br />

motivi «tutte le volontà, tutti gli sforzi devono essere orientati a mantenere<br />

fi no all'estremo il possesso delle linee da cui si domina il Fiume». Da<br />

queste ultime però, in vista dell'attacco viene disposto il diradamento delle<br />

forze che vi sono schierate. Tali linee saranno occupate soltanto da ridotti<br />

nuclei di vedette, con il fondamentale compito di segnalare l'inizio delle<br />

operazioni di attacco da parte dell'avversario. In questo modo, il grosso dei<br />

difensori sfuggirà al fuoco di preparazione dell'artiglieria austro-ungarica e<br />

potrà tornare ad occuparle senza danni, manovrando dall'indietro in avanti.<br />

Compito degli uomini destinati rimasti a presidiare le linee avanzate sarà<br />

anche quello di orchestrare il fuoco di «tutti i mezzi di offesa, dovunque<br />

e comunque postati», che dovranno battere «senza posa sugli assalitori»<br />

perché dal momento in cui l'avversario inizierà il passaggio del fi ume, «il<br />

problema della difesa si traduce nella formula vedere e colpire». Tutti i<br />

comandanti dovranno astenersi da qualsiasi iniziativa che possa anche solo<br />

suggerire ai soldati l'idea di un possibile ripiegamento. Ogni ipotesi di difesa<br />

elastica, che consentirebbe al nemico limitate infi ltrazioni nelle nostre<br />

linee, è pertanto espressamente vietata. Sarà invece tollerata la presenza<br />

della popolazione civile nel teatro dei combattimenti. Questo perché il comando<br />

d'Armata ritiene che se una parte di essa rimarrà «nella zona che<br />

sarà sotto il tiro delle artiglierie nemiche, ciò servirà [...] a dimostrare praticamente<br />

ai soldati come essi difendano e proteggano la proprietà e la vita<br />

dei contadini e potrà essere un utile stimolo per l'amor proprio e il senso<br />

di onore delle truppe». «Per la popolazione civile - va dunque seguita - la<br />

norma di non costringere alcuno a sgomberare». 9<br />

Piani d'attacco...: l'operazione «Lawine»<br />

Il Comando Supremo dell'imperialregio esercito austro-ungarico ha perfezionato<br />

il piano dell'offensiva che dovrà piegare la resistenza italiana fi n<br />

dal marzo del 1918. Vi sono contemplate tre distinte operazioni denominate<br />

in codice Lawine, Radetzky e Albrecht. L'operazione «Lavine» (valanga),<br />

prevede un primo attacco dal Trentino, sul passo del Tonale e in Val Camonica,<br />

con l'obiettivo di conquistare zone strategicamente importanti del<br />

9 Comando della 3^ Armata, Diario storico-militare. Avvenimenti del giugno 1918. Dattiloscritto.<br />

Conservato in Padova presso il Museo della Terza Armata.<br />

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