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Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei ...

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5. Regole di codifica e selezione e liste per l‟intabulazione <strong>dei</strong> dati<br />

5.1 Regole di codifica e selezione per la mortalità<br />

La Conferenza fu informata dell‟esistenza di un processo di revisione <strong>delle</strong> regole di selezione e modifica per la causa<br />

iniziale di morte e <strong>delle</strong> note associate, rispetto a come erano riportate nella Nona Revisione, da cui erano scaturite<br />

diverse raccomandazioni per modificazioni <strong>delle</strong> regole ed ampie modificazioni <strong>delle</strong> note.<br />

La Conferenza<br />

RACCOMANDO‟ che le regole per la selezione della causa di morte per l‟intabulazione “primaria” [della sola<br />

causa iniziale] <strong>dei</strong> dati di mortalità contenute nella Nona Revisione, fossero sostituite nella Decima Revisione<br />

[con quelle contenute nel Volume 2].<br />

La Conferenza fu inoltre informata che erano in corso di revisione le bozze contenenti ulteriori note da utilizzare nella<br />

codifica della causa iniziale e nell‟interpretazione <strong>delle</strong> certificazioni <strong>delle</strong> cause di morte. Poiché queste note erano<br />

state studiate per migliorare la consistenza della codifica, la Conferenza concordò che fossero inserite anch‟esse nella<br />

Decima Revisione.<br />

La Conferenza prese atto del ripetuto uso della codifica e dell‟analisi <strong>delle</strong> condizioni morbose multiple in relazione<br />

alla causa di morte. Essa espresse incoraggiamento per tali attività, ma non raccomandò che la Decima Revisione<br />

contenesse alcuna particolare regola o metodo di analisi da seguire.<br />

Nel considerare il formato internazionale del certificato medico di causa di morte, il Comitato di Esperti riconobbe che<br />

la situazione di una popolazione che invecchia, con una maggiore proporzione di decessi coinvolgenti processi<br />

patologici multipli e gli effetti degli interventi terapeutici associati, tendeva ad aumentare il numero di possibili<br />

termini diagnostici menzionati tra la causa iniziale e la causa terminale di morte: ciò comportava un numero crescente<br />

di condizioni morbose riportate sui certificati di morte in molti paesi. Perciò il Comitato raccomandò l‟inserimento di<br />

un‟ulteriore riga o quesito (d) nella Parte I del certificato [di causa di morte proposta dall OMS].<br />

La Conferenza quindi<br />

RACCOMANDO‟ che in caso di necessità, i paesi considerassero la possibilità di inserire un‟ulteriore riga o<br />

quesito (d) nella Parte I del certificato medico di causa di morte [proposto dall‟OMS].<br />

5.2 Regole di codifica e selezione per la morbosità<br />

Per la prima volta la Nona Revisione conteneva linee guida sulla registrazione e codifica per la morbosità e,<br />

specificamente, per la selezione di una condizione morbosa unica per la presentazione <strong>delle</strong> statistiche di morbosità.<br />

L‟esperienza maturata con l‟uso <strong>delle</strong> definizioni e <strong>delle</strong> regole contenute nella Nona Revisione ha dimostrato la loro<br />

utilità e sollecitato richieste per una loro chiarificazione, per una ulteriore elaborazione relativa alla registrazione<br />

dell‟informazione diagnostica formulata da parte degli operatori sanitari e per maggiori direttive sulla gestione di<br />

specifiche situazioni problematiche.<br />

La Conferenza confermò le raccomandazioni della Conferenza relativa alla Revisione del 1975 riguardo ala<br />

condizione morbosa da selezionare per l‟analisi di un‟unica causa per qualsiasi episodio di assistenza sanitaria, e la<br />

sua opinione che, ove possibile, dovrebbe essere intrapresa la codifica <strong>delle</strong> cause multiple, che permette un‟analisi<br />

supplementare <strong>delle</strong> statistiche correnti. Essa sottolineò inoltre che nella Decima Revisione doveva risultare chiaro che<br />

l‟applicabilità della maggior parte <strong>delle</strong> norme era vincolata all‟appropriata intabulazione di una “condizione morbosa<br />

principale” per un episodio e al fatto che il concetto di un “episodio” fosse pertinente rispetto al metodo con cui era<br />

stata organizzata la raccolta <strong>dei</strong> dati.<br />

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