insertoenovitisincampo - B2B24 - Il Sole 24 Ore
insertoenovitisincampo - B2B24 - Il Sole 24 Ore
insertoenovitisincampo - B2B24 - Il Sole 24 Ore
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
12 Terra e Vita [ ATTUALITÀ ] n. <strong>24</strong>/2012<br />
16 giugno 2012<br />
RINNOVABILI Ok della Conferenza Stato Regioni, “condizionato” alle modifiche chieste dagli Enti locali<br />
Nuovi decreti in dirittura d’arrivo<br />
DI DULCINEA BIGNAMI <br />
Prosegue il braccio di ferro<br />
tra Governo, Regioni e<br />
operatori del settore delle<br />
rinnovabili.<br />
Anche se fonti attendibili danno<br />
quasi per certa entro la settimana<br />
la presentazione dei decreti<br />
sugli incentivi al fotovoltaico e alle<br />
altre fonti rinnovabili elettriche.<br />
Così come sembra che il Governo<br />
abbia accolto, e recepito,<br />
con un impegno formale, molte<br />
delle osservazioni presentate dalle<br />
Regioni nella Conferenza unificata<br />
del 6 giugno scorso, dopo<br />
che le stesse avevano espresso<br />
parere positivo sui due decreti,<br />
ma “condizionato” ad alcune modifiche<br />
cosiddette “imprescindibili”.<br />
Tempi di entrata in vigore del<br />
nuovo sistema di incentivi, risorse<br />
disponibili, aggancio al territorio<br />
europeo delle produzioni e<br />
del lavoro necessario a realizzare<br />
gli impianti, sburocratizzazione e<br />
RICHIAMO UE<br />
Meno burocrazia<br />
e meno tagli<br />
collegamento ad un sostegno per<br />
il rilancio dei sistemi produttivi,<br />
abbassamento dei costi energetici<br />
nel sistema pubblico, sono le<br />
principali osservazioni delle Regioni<br />
che hanno l’obiettivo di «far<br />
funzionare meglio il sistema» secondo<br />
il presidente della regione<br />
Basilicata, Vito De Filippo.<br />
In particolare, per quanto riguarda<br />
il V conto energia per il<br />
fotovoltaico, il Governo, a seguito<br />
anche delle critiche espresse<br />
dalla Commissione europea (vedi<br />
box), starebbe pensando di innalzare<br />
il tetto annuo per gli incentivi<br />
da 500 a 759 milioni di<br />
euro e di escludere dall’obbligo<br />
di registrazione gli impianti fino<br />
a 100 kW e con un costo annuo<br />
inferiore a 50 milioni in incentivi<br />
(nel decreto l’obbligo partiva dai<br />
12 kW).<br />
Le Regioni chiedono poi che il<br />
nuovo sistema non entri in vigore<br />
prima del 1° ottobre prossimo, e<br />
I decreti<br />
sulle rinnovabili non soddisfano<br />
l’Unione europea, che in un documento<br />
sulla strategia energetica da adottare da<br />
qui al 2030, bacchetta l’Italia per l’introduzione<br />
di nuova burocrazia (vedi i registri) e<br />
per la riduzione degli incentivi che rischiano<br />
di bloccare gli investimenti nel settore. Un monito che la Commissione<br />
europea rivolge a tutti i paesi membri, molti dei quali impegnati,<br />
dall’inizio dell’anno, in un taglio drastico degli incentivi.<br />
«Le nuove norme renderanno molto difficile, se non impossibile,<br />
per i produttori indipendenti accedere al finanziamento dei propri<br />
progetti» scrive il commissario all’energia europeo, Gunther Oettinger<br />
che aggiunge: «insieme alla riduzione degli incentivi le procedure<br />
amministrative devono essere semplificate. L’introduzione del<br />
meccanismo dei registri per i nuovi progetti potrebbe aumentare<br />
l’onere burocratico per gli operatori e diminuire la sicurezza degli<br />
solo se a tale data sarà stato superato<br />
il valore complessivo di spesa<br />
di 6 miliardi, da un mese. Altra<br />
richiesta “imprescindibile” sono i<br />
premi per il “made in Europe” e<br />
per la sostituzione dell’amianto,<br />
cumulabili tra loro e del valore di<br />
3 €cent/kW. L’esclusione dall’obbligo<br />
del registro dovrebbe riguardare<br />
anche gli impianti installati<br />
su edifici, capannoni e<br />
fabbricati rurali, costruiti o ricostruiti<br />
nel rispetto delle norme<br />
antisismiche nelle zone terremotate.<br />
Tuttavia, nel documento del 6<br />
giugno, restano ancora numerose<br />
criticità da risolvere, malgrado<br />
gli aspetti positivi. Ne è convinto<br />
Valerio Natalizia, Presidente Gifi-Anie,<br />
che «pur apprezzando la<br />
richiesta delle Regioni di escludere<br />
dal registro una più vasta tipologia<br />
di impianti» continua «a<br />
non condividere lo strumento in<br />
quanto tale che, come affermato<br />
anche dall’Ue, aumenta la burocrazia<br />
e i costi creando incertezza<br />
a scapito della bancabilità dei<br />
progetti». «La re-introduzione<br />
dei premi per la sostituzione dei<br />
tetti in eternit e per la componentistica<br />
made in Ue – prosegue Natalizia<br />
– è certo un ulteriore passo<br />
in avanti; ma l’entità dei premi<br />
dovrebbe essere saggiamente valutata<br />
sulla base dell’effettiva ricaduta<br />
occupazionale e dell’impatto<br />
a medio-lungo termine così<br />
come l’entità delle tariffe incentivanti,<br />
il cui incremento proposto<br />
per alcune fasce di potenza lascia<br />
perplessi».<br />
investitori sul fatto che i progetti siano finanziati».<br />
La strategia europea punta invece «ad aumentare l’apporto delle<br />
fonti rinnovabili nell’Ue, a rinforzare il mercato unico europeo dell’energia,<br />
ad eliminare le barriere commerciali e gli ostacoli burocratici,<br />
a migliorare l’efficacia del sistema di incentivi, ad accelerare lo<br />
sviluppo delle infrastrutture energetiche» si legge sempre nel documento<br />
europeo. «E la Commissione continuerà a scoraggiare le<br />
politiche che frenano gli investimenti nelle fonti rinnovabili, in particolare<br />
nell’eliminare progressivamente i sostegni ai combustibili<br />
fossili» spostando gli aiuti «dai settori più maturi a quelli emergenti».<br />
Un’osservazione che il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini ha<br />
colto al volo per ricordare che «in Italia abbiamo sussidi molto forti<br />
per i combustibili fossili; bisognerebbe non dimenticarsene quando<br />
si parla di rinnovabili. L’Ue ci dice di chiuderli. Non lo faremo subito,<br />
ma sulla base dello stimolo che viene dall’Ue, sappiamo che è un<br />
tema all’ordine del giorno» ha concluso Clini. Du.B.