insertoenovitisincampo - B2B24 - Il Sole 24 Ore
insertoenovitisincampo - B2B24 - Il Sole 24 Ore
insertoenovitisincampo - B2B24 - Il Sole 24 Ore
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
74 Terra e Vita [ SPECIALE DIFESA ORTIVE ] n. <strong>24</strong>/2012<br />
16 giugno 2012<br />
1 2 3<br />
Afidi e aleurodidi sotto<br />
stretto controllo biologico<br />
Gli afidi e gli aleurodidi rappresentano due<br />
gruppi di fitofagi di grande rilievo per le<br />
colture agrarie. Appartengono all’ordine<br />
entomologico dei Rincoti e presentano una grande<br />
variabilità di forme e di comportamenti biologici;<br />
complessivamente si può affermare che non esiste coltura che non<br />
annoveri afidi o aleurodidi tra i suoi fitofagi.<br />
AFIDI<br />
Gli afidi, presenti sia in forma attera (= senza ali), che in forma alata,<br />
hanno un corpo globoso e molle, con appendici (zampe e antenne)<br />
esili ma ben visibili e come strutture caratteristiche presentano, nella<br />
parte finale dell’addome, due sifoni e una codicola.<br />
L’apparato boccale è caratteristicamente conformato per succhiare<br />
la linfa delle piante ospiti e per iniettare, allo stesso tempo saliva nei<br />
tessuti vegetali, che, in conseguenza, possono andare incontro a vari<br />
tipi di deformazione. La loro attività alimentare si caratterizza anche<br />
per la contemporanea emissione della melata, su cui si possono sviluppare<br />
delle “fumaggini” e possono rendere inadatto alla commercializzazione<br />
il prodotto finale.<br />
Gli afidi, relativamente agli ospiti, si possono comportare da:<br />
1 – monofagi quando si sviluppano su una sola specie;<br />
2 – oligofagi quando si sviluppano su poche specie;<br />
3 – polifagi quando si sviluppano su molte specie.<br />
Le infestazioni degli afidi possono assumere proporzioni estremamente<br />
vistose e tali da compromettere, a volte, il buon esito della<br />
coltura.<br />
Predatori<br />
DI LUCA MARZOCCHI 1-Aphidius colemani adulto. Parassitoide<br />
utilizzato soprattutto contro Aphis gossypii.<br />
e parassitoidi<br />
efficaci sotto serra<br />
se si è tempestivi<br />
2-Afidi parassitizzati da imenotteri afidinii.<br />
3-Aleurodidi adulti. Sono in grado<br />
di trasmettere 9 diverse virosi tra cui TYLCV.<br />
La pericolosità dell’afide si esprime in diversi modi:<br />
1 – sottrazione di sostanze nutritive alla pianta (danno diretto);<br />
2 – iniezione di sostanze tossiche che producono deformazioni sia<br />
alle foglie che ai frutti (danno diretto);<br />
3 – produzione di melata che imbratta i frutti e può rappresentare<br />
un substrato ottimale per lo sviluppo di fumaggini di vario tipo<br />
(danno indiretto);<br />
4 – trasmissione di virosi (danno indiretto).<br />
La sottrazione di sostanze nutritive può condurre ad un ridotto<br />
sviluppo della pianta oppure ad un ridotto valore del prodotto, mentre<br />
lo sviluppo delle fumaggini (funghi saprofiti), imbrattando le<br />
pianteeifrutti, può condurre ad una riduzione del valore commerciale<br />
della produzione.<br />
Le possibilità più concrete di applicare tecniche di lotta biologica<br />
contro le infestazioni di afidi utilizzando loro nemici naturali, sono<br />
legate principalmente a due categorie di organismi utili: parassitoidi<br />
e predatori.<br />
I parassitoidi utilizzano gli afidi come substrato di riproduzione,<br />
deponendo nel loro corpo uova da cui nascono larve “figlie” che<br />
completano il loro sviluppo a carico dell’ospite portandolo alla morte.<br />
I predatori invece agiscono sull’afide utilizzandolo come preda di<br />
cui si cibano direttamente.