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n. <strong>24</strong>/2012 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Terra e Vita 83<br />

16 giugno 2012<br />

NORD ITALIA<br />

Al termine della scorsa<br />

annata molti agricoltori,<br />

loro malgrado,<br />

hanno imparato a conoscere<br />

la Drosophila suzukii. In Trentino<br />

ma anche in Emilia-Romagna<br />

e in Piemonte le segnalazioni<br />

della presenza di questo<br />

piccolo moscerino esotico sono<br />

aumentate a testimonianza<br />

della sua crescente diffusione<br />

in buona parte del territorio<br />

italiano. Conosciuta<br />

anche come Spotted Wing Drosophila<br />

(SWD), la Drosophila<br />

è un piccolo moscerino originario<br />

del sud-est asiatico che<br />

ha invaso Giappone, Corea,<br />

Thailandia e, recentemente,<br />

gli Stati Uniti e l’Europa. In<br />

Italia il primo focolaio è stato<br />

segnalato nel 2009 in provincia<br />

di Trento su colture di mirtillo<br />

gigante, lampone, fragola<br />

e mora ma la specie, in poco<br />

tempo, si è diffusa un po’<br />

ovunque. Anche se finora i<br />

danni sono stati abbastanza<br />

localizzati e limitati ad alcune<br />

colture (ad es. i piccoli frutti e<br />

alcune varietà di ciliegio),<br />

MONITORAGGIO<br />

La tecnica<br />

della bottiglia<br />

Drosophila suzukii<br />

Sarà il suo anno?<br />

DI MASSIMO BARISELLI E RICCARDO BUGIANI <br />

preoccupa la<br />

polifagia e la facilità<br />

con cui<br />

questo moscerino<br />

colonizza<br />

nuovi territori.<br />

Dopo queste<br />

premesse e dopo<br />

un 2011 in<br />

cui la Drosophila<br />

è comparsa<br />

in molti<br />

territori e su<br />

molte colture,<br />

c’è grande preoccupazione.<br />

I<br />

Servizi Fitosanitari hanno distribuito<br />

ovunque trappole<br />

per monitorare la presenza<br />

della specie e si attende con<br />

una certa apprensione l’estate;<br />

le prime colture a “rischio”<br />

in ordine di tempo e di maturazione<br />

saranno ciliegio e albicocco.<br />

Vedremo presto se il<br />

moscerino si trasformerà in<br />

una calamità, l’ennesima, per<br />

i nostri agricoltori o se si dimostrerà<br />

una tigre di carta.<br />

Sull’entità delle infestazioni<br />

saranno molto impor-<br />

Q uest’anno<br />

diverse regioni stanno<br />

realizzando uno specifico monitoraggio<br />

di campo proprio per individuare<br />

tempestivamente i primi focolai di<br />

infestazione di Drosophila suzukii. Ma,<br />

nelle aree a rischio, in quelle aziende che<br />

già nel 2011 hanno registrato la presenza del moscerino, sarebbe<br />

consigliabile che, accanto al monitoraggio eseguito dai Servizi<br />

Fitosanitari, se ne abbinasse anche un altro svolto direttamente<br />

dai produttori. Si tratta, infatti, di un’operazione che può<br />

essere eseguita con tecniche artigianali utilizzando semplici<br />

Adulto di Drosophila suzukii. Per ora i<br />

danni sono limitati ai piccoli frutti e al ciliegio.<br />

tanti le condizioni climatiche<br />

dei prossimi giorni: Drosophila,<br />

infatti, non tollera gli<br />

stati di siccità, e muore in <strong>24</strong><br />

ore in assenza di acqua. <strong>Il</strong> clima,<br />

quindi, sarà un fattore<br />

cruciale. Gli adulti del moscerino<br />

sono molto mobili e attivi<br />

già con temperature superiori<br />

a 10 ºC; a 25 °C l’insetto<br />

compie il ciclo completo (da<br />

uovo ad adulto) in soli 8-13<br />

giorni. Con temperature favorevoli,<br />

quindi, la riproduzione<br />

è particolarmente rapi-<br />

da e ciò permette a questa<br />

specie di completare parecchie<br />

generazioni nell’arco<br />

della stagione.<br />

Qualora si renda necessaria,<br />

la lotta all’insetto deve essere<br />

impostata contro gli<br />

adulti prima che avvenga<br />

l’ovideposizione. Una volta<br />

che le larve sono penetrate all’interno<br />

dei frutti, infatti,<br />

ogni difesa risulta vana. Le<br />

sostanze attive che nelle prime<br />

sperimentazioni sembrano<br />

fornire i risultati migliori<br />

sono i piretroidi, gli esteri fosforici<br />

e spinosad. Purtroppo<br />

in questo momento non ci sono<br />

formulati che riportino la<br />

voce D. suzukii in etichetta.<br />

In attesa della registrazione<br />

di prodotti fitosanitari efficaci<br />

contro questa avversità,<br />

un aiuto può venire da alcune<br />

pratiche agronomiche preventive.<br />

In caso di attacco, ad<br />

esempio, è estremamente importante<br />

raccogliere tutto il<br />

prodotto, senza gettare a terra<br />

quello colpito ma allontanandolo<br />

dal campo per distruggerlo<br />

in modo adeguato<br />

(ad es. schiacciando, compostando,<br />

aspirando, interrando,<br />

ecc.), per limitare l’aumento<br />

della popolazione.<br />

Molto utile è anche raccogliere<br />

i frutti appena sono maturi<br />

evitando la permanenza del<br />

frutto suscettibile sulla pianta<br />

più dello stretto necessario.<br />

<br />

trappole caricate con aceto di mele. È sufficiente procurarsi una<br />

bottiglia in PVC vuota (ottima la bottiglia da un litro del latte) in cui<br />

devono essere effettuati 6-7 fori del diametro di 4-5 mm nella<br />

parte superiore. Poi la bottiglia va riempita con 200-250 ml di<br />

aceto di mele che funge da attrattivo a va appesa, in funzione<br />

della coltura interessata, all’altezza dei frutti possibilmente nelle<br />

zone ombreggiate e preferibilmente lungo i bordi dei campi e in<br />

prossimità di incolti o di boschi. Nel caso il monitoraggio venga<br />

eseguito sulla fragola, le trappole vanno posizionate tra le foglie<br />

della pianta, interrando leggermente il contenitore, per evitare<br />

che si rovesci.

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