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32 Terra e Vita [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n. <strong>24</strong>/2012<br />
16 giugno 2012<br />
1 2<br />
MECCANIZZAZIONE Pregi e difetti dei modelli forniti dai costruttori di trattori e di quelli multibrand<br />
Caricatori frontali, meglio originali<br />
oppure di marchio indipendente?<br />
DI OTTAVIO REPETTI <br />
<strong>Il</strong> caricatore frontale è, per certe<br />
categorie di trattori, un<br />
compagno inseparabile. Pensiamo<br />
per esempio alle macchine<br />
tra 100 e 150 cavalli e a quanto<br />
lavoro si può fare con questo attrezzo:<br />
dalla raccolta delle rotoballe<br />
di fieno e paglia fino alla gestione<br />
dei cereali, senza dimenticare<br />
qualche lavoro di scavo e –<br />
per chi ha la stalla – pulizia di<br />
paddock e movimentazione del<br />
letame. Non è, insomma, un attrezzo<br />
da trascurare, pur nella sua<br />
(relativa) semplicità.<br />
L’offerta, in materia, è ampia,<br />
ma si può suddividere sostanzialmente<br />
in due gruppi: ci sono i caricatori<br />
marchiati coi colori del costruttore<br />
di trattori e poi quelli,<br />
diciamo così, multimarca, realizzati<br />
da ditte specializzate proprio<br />
in pale e bracci meccanici di vario<br />
tipo, per il settore edile e anche<br />
agricolo. I primi, inoltre, possono<br />
essere fabbricati direttamente dal<br />
costruttore del trattore – e sono la<br />
netta minoranza – oppure realizzati<br />
da una delle ditte specializzate<br />
appena menzionate e poi semplicemente<br />
montati dalla casa<br />
trattoristica.<br />
Ci siamo chiesti: c’è differenza<br />
tra gli uni e gli altri? Dovendone<br />
acquistare uno, meglio rivolgersi<br />
al concessionario del trattore o a<br />
un marchio specializzato in pale e<br />
movimentatori? Oppure uno vale<br />
l’altro e la differenza, alla fine, sta<br />
soltanto nel prezzo? Prima di sentire<br />
l’opinione di qualche agricoltore,<br />
cerchiamo di capire in cosa<br />
gli attrezzi montati in fabbrica si<br />
possono differenziare da quelli<br />
acquistati in un secondo tempo.<br />
ESTENSIONE DEL TRATTORE<br />
I costruttori di trattori hanno dalla<br />
loro un ottimo argomento: il fatto<br />
che i caricatori forniti da loro siano<br />
studiati e costruiti pensando alle<br />
caratteristiche della macchina su<br />
Parlano gli agricoltori<br />
che utilizzano quasi<br />
quotidianamente<br />
questi attrezzi<br />
cui saranno montati. Quando un<br />
caricatore nasce per quel trattore,<br />
inutile dirlo, i progettisti glielo<br />
“cuciono” addosso: studiano il miglior<br />
punto d’innesto, dove fissare<br />
i supporti, come distribuire al meglio<br />
il peso tra gli assali, come evitare<br />
problemi di visibilità. Tutti fattori<br />
che hanno il loro peso quando<br />
si comincia a usare l’attrezzo.<br />
Un altro aspetto molto importante<br />
è la coabitazione con altri<br />
dispositivi del trattore, primo tra<br />
tutti il sollevatore: il caricatore originale,<br />
solitamente, convive meglio<br />
con l’attacco a tre punti anteriore<br />
e soprattutto non è necessaria<br />
nessuna modifica né al primo<br />
né al secondo per poterli montare<br />
in contemporanea. C’è poi la questione<br />
dei comandi: sui trattori<br />
più moderni troviamo quasi sempre<br />
un joystick o una leva a croce<br />
(nel caso di controlli meccanici)<br />
per azionare almeno due dei distributori.<br />
<strong>Il</strong> caricatore, ovviamente,<br />
fa capo a questi controlli e si<br />
può quindi gestire con estrema facilità<br />
sfruttando i comandi del<br />
trattore, senza installare leve posticce<br />
o comunque estranee al design<br />
della macchina. Di più: in caso<br />
di mezzi a forte connotazione<br />
tecnologica, i comandi del caricatore<br />
possono anche essere spostati<br />
dal joystick alla leva multifunzioni,<br />
ovvero quella che controlla<br />
cambio e inversore, per una guida<br />
ancor più integrata.<br />
MULTIMARCA: A MISURA<br />
QUANTO GLI ORIGINALI<br />
Queste teorie sono ovviamente<br />
contraddette dai costruttori specializzati<br />
in caricatori; quelle che<br />
potremmo chiamare ditte multimarca,<br />
per capirci. L’affermazione