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80 Terra e Vita [ SPECIALE DIFESA ORTIVE ] n. <strong>24</strong>/2012<br />

16 giugno 2012<br />

PEPERONE<br />

Preoccupa il nuovo<br />

ceppo di TSWV<br />

controllo delle infezioni virali, per essere efficaci,<br />

sostiene il professor Aniello Crescenzi, titolare<br />

della cattedra di Difesa integrata presso<br />

l’Università degli Studi della Basilicata e<br />

profondo conoscitore dei problemi virologici<br />

dell’orticoltura meridionale, devono contemplare<br />

il ricorso a mezzi di lotta integrata volti a<br />

contenere le popolazioni degli insetti vettori e delle<br />

specie spontanee, che ospitano vettori e virus.<br />

VIRUS TRASMESSI DA AFIDI<br />

«I virus trasmessi dagli afidi (Myzus persicae,<br />

Aphis fabae, A. gossypii, Macrosiphum euphorbiae), in<br />

maniera non persistente, sono: virus del mosaico del cetriolo (CMV),<br />

virus Y della patata (PVY), virus del mosaico dell’erba medica<br />

(AMV), virus del mosaico della papaia (PRSV), virus del mosaico<br />

giallo dello zucchino (ZYMV), virus del mosaico della lattuga<br />

(LMV), ecc. Nella trasmissione non persistente dei virus per mezzo<br />

di afidi il virus viene adsorbito allo stiletto boccale dell’afide, quindi<br />

acquisito e successivamente inoculato dall’insetto in meno di un<br />

minuto mediante punture di assaggio; non vi è fase di latenza: il<br />

virus può essere trasmesso immediatamente a un altro ospite suscet-<br />

Lattuga con maculature<br />

ad anelli e necrosi indotti<br />

da TSWV (avvizzimento<br />

maculato del pomodoro).<br />

N umerose<br />

varietà di peperone introdotte<br />

sul mercato negli ultimi<br />

dieci anni e largamente coltivate, finora<br />

resistenti/tolleranti al ceppo tradizionale<br />

del TSWV, il virus dell’avvizzimento<br />

maculato del pomodoro, hanno<br />

già perso tale resistenza/tolleranza al virus o rischiano di<br />

perderla, denuncia Crescenzi. La perdita, reale o potenziale,<br />

è dovuta al recente rinvenimento in Italia di un nuovo ceppo<br />

virale, particolarmente aggressivo, che, superando la barriera<br />

del gene di resistenza/tolleranza, sta infettando e<br />

danneggiando numerose varietà di peperone.<br />

tibile; il periodo di ritenzione<br />

(ovvero l’intervallo di tempo durante<br />

il quale l’insetto vettore,<br />

acquisito il virus da una pianta<br />

malata, mantiene la capacità di<br />

Bacca di peperone infetta<br />

da TSWV mostrante sintomi<br />

di maculature circolari clorotiche.<br />

Finora in Italia il ceppo wild del TSWV non aveva mai<br />

superato le resistenze genetiche introdotte nelle varietà<br />

coltivate di peperone.<br />

«Invece in Spagna il superamento di questa resistenza si<br />

era già verificato nell’autunno del 2003, su peperone in<br />

coltura protetta in Almeria. Ma da qualche tempo si sono<br />

verificati seri casi anche in Italia, in Campania, nella piana<br />

del Sele e nell’agro nocerino-sarnese, in Basilicata, nel<br />

Metapontino, e nella Puglia garganica. In alcune serre della<br />

zona di Battipaglia, Eboli, Pontecagnano, Capaccio, ecc., la<br />

presenza del nuovo ceppo ha raggiunto livelli epidemici e<br />

disastrosi, col 20-30% e più di piante infette. Gli attacchi del<br />

trasmetterlo a una pianta sana, infettandola), nel<br />

caso di punture di assaggio, è al massimo di<br />

quattro ore; la carica virale viene persa con la<br />

muta in quanto il virus rimane adsorbito all’esterno<br />

del corpo dell’insetto; non vi è trasmissione<br />

transovarica».<br />

La lotta alle virosi trasmesse dagli afidi in<br />

modo non persistente è preventiva ed è basata<br />

essenzialmente sull’adozione di ibridi resistenti e<br />

sul controllo degli afidi vettori. «Risultati soddisfacenti<br />

possono essere ottenuti con i seguenti accorgimenti:<br />

controllo delle erbe infestanti ai bordi<br />

e nell’interfila della coltura, dentro e nelle immediate<br />

vicinanze delle serre; trattamenti aficidi indipendentemente<br />

dalla presenza di afidi alati nella coltura, utilizzando oli minerali<br />

bianchi nelle prime fasi post-trapianto; protezione delle aperture<br />

delle serre con reti anti-afidi a maglia fitta, evitando di aprirle anche<br />

per pochi minuti, e sostituzione immediata delle reti lacerate; dotazione<br />

delle strutture serricole con vestiboli (doppie porte). È altresì<br />

opportuno utilizzare cultivar o ibridi tolleranti o resistenti al virus,<br />

piantine certificate dal punto di vista sanitario, esenti da virus, e<br />

trappole cromotropiche per verificare l’assenza di afidi vettori».<br />

VIRUS TRASMESSI DA ALEURODIDI<br />

I principali virus trasmessi da aleurodidi o mosche bianche (Bemisia<br />

tabaci, Trialeurodes vaporariorum, ecc.), in maniera persistente e circolativa,<br />

sono: virus dell’accartocciamento fogliare giallo del pomodoro<br />

(TYLCV), virus dell’accartocciamento<br />

fogliare giallo del pomodoro<br />

Sardinia (TYLCSV),<br />

virus della clorosi infettiva del<br />

pomodoro (TICV), virus della<br />

clorosi del pomodoro (ToCV).<br />

«Nella trasmissione persi-<br />

TYLCSV. Peperone<br />

con sintomi di nanismo<br />

e accartocciamento fogliare<br />

provocato dal virus Sardinia<br />

(accartocciamento fogliare<br />

giallo del pomodoro).

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