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1 La Semeiotica è lo studio dei sintomi e segni patognomonici o ...

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─ sudorazione di entità proporzionale alla febbre, rappresenta il principale meccanismo di<br />

dispersione del ca<strong>lo</strong>re. <strong>La</strong> sudorazione <strong>è</strong> profusa in caso di brucel<strong>lo</strong>si, TBC, setticemie…<br />

─ tachicardia con > della frequenza del polso di 10 b/min per ogni °C di temperatura, anche se ci<br />

sono <strong>dei</strong> casi particolari: nell’influenza spesso si ha un modesto > della frequenza cardiaca rispetto<br />

all’> della T°C, nelle sepsi puerperali e nelle flebiti l’accelerazione del polso <strong>è</strong> precoce rispetto al<br />

picco febbrile e nettamente superiore alla norma, fino a 120 b/min a 38°C, nelle miocarditi si ha un<br />

> del polso nettamente sproporzionato rispetto alla T°C, dato l’interessamento diretto del cuore.<br />

─ delirio: tipico delle iperpiressie nei bambini e alcolisti, meningiti ed encefaliti.<br />

<strong>La</strong> Febbricola <strong>è</strong> una febbre intermittente che non supera i 37,5°-37,8°C ma può persistere anche<br />

per lunghi periodi di tempo. Può manifestarsi in caso di:<br />

periodo periovulatorio (cic<strong>lo</strong> mestruale).<br />

neoplasie.<br />

TBC, pleurite, pericardite.<br />

febbricola di origine psicogena o ipertiroidea.<br />

L’Ipotermia <strong>è</strong> un abbassamento della T°C corporea al di sotto <strong>dei</strong> va<strong>lo</strong>ri normali, dovuta a:<br />

assideramento con T°C corporea che scende fino a 20-25°C con < del polso, fino ad alterazioni<br />

del<strong>lo</strong> stato di coscienza, coma e morte del pz nel giro di poco tempo.<br />

algidismo cio<strong>è</strong> ipotermia di origine endogena da collasso cardiocircolatorio con pal<strong>lo</strong>re, cute<br />

fredda e sudata, spiccata < T°C alle estremità (mani e piedi).<br />

ipotermia da rallentamento <strong>dei</strong> processi metabolici e ridotta produzione endogena di ca<strong>lo</strong>re, come<br />

succede in caso di ipotiroidismo (mixedema), insufficienza surrenalica (morbo di Addison)…<br />

Ricordiamo che in alcune situazioni si hanno variazioni distrettuali della T°C corporea apprezzabili<br />

al termotatto confrontando la zona interessata con quella simmetrica controlaterale oppure mediante<br />

termometri termoelettrici sensibili e precisi. Possiamo avere ipotermie e ipertermie distrettuali:<br />

─ ipotermie distrettuali: da occlusione embolica o trombotica di un’arteria di un arto, morbo di<br />

Raynaud con ipotermia alle mani, piedi, punta del naso, <strong>lo</strong>bi auricolari da crisi acroasfittiche,<br />

ipotermia da acrocianosi da ristagno <strong>lo</strong>cale di sangue venoso con co<strong>lo</strong>re bluastro alle estremità.<br />

─ ipertermie distrettuali: da iperafflusso di sangue arterioso nei tessuti superficiali o in distretti<br />

contigui, come in caso di adenoma tossico della tiroide o gozzo di Basedow con ipertermia al col<strong>lo</strong>,<br />

erisipela con infiammazione dermo-epidermica, sinusite, ipertermia rettale da processi infiammatori<br />

del picco<strong>lo</strong> bacino, vampate di ca<strong>lo</strong>re tipiche della menopausa.<br />

L’EDEMA <strong>è</strong> un accumu<strong>lo</strong> pato<strong>lo</strong>gico di liquidi negli spazi interstiziali, mentre l’Anasarca <strong>è</strong> un<br />

edema generalizzato con versamento trasudatizio nelle cavità sierose, pleure, pericardio e peritoneo.<br />

In condizioni normali attraverso la membrana endoteliale <strong>dei</strong> capillari filtrano so<strong>lo</strong> l’acqua e gli<br />

elettroliti con equilibrio tra le concentrazioni idrosaline del sangue e spazi interstiziali.<br />

<strong>La</strong> regolazione degli scambi idroelettrolitici a livel<strong>lo</strong> capillare si deve all’equilibrio tra P<br />

idrostatica intracapillare che tende ad espellere l’acqua dal compartimento vascolare a quel<strong>lo</strong><br />

interstiziale e la P oncotica o col<strong>lo</strong>idosmotica che tende a trattenere l’acqua all’interno <strong>dei</strong> vasi<br />

(forze di Starling). Infatti, normalmente sul versante arterioso <strong>dei</strong> capillari la P idrostatica <strong>è</strong> pari a<br />

50 mmHg ed <strong>è</strong> > P col<strong>lo</strong>idosmotica pari a 30 mmHg favorendo la fuoriuscita di liquidi dal<br />

compartimento vascolare negli spazi interstiziali, mentre sul versante venoso <strong>dei</strong> capillari la P<br />

idrostatica <strong>è</strong> pari a 12 mmHg ed <strong>è</strong> < P col<strong>lo</strong>idosmotica pari a 30 mmHg con passaggio di liquidi<br />

dagli spazi interstiziali all’interno <strong>dei</strong> capillari.<br />

Il deflusso o drenaggio <strong>dei</strong> liquidi dagli spazi interstiziali <strong>è</strong> favorito dalla circolazione linfatica.<br />

Dal punto di vista Clinico si fa una distinzione tra edema generalizzato e circoscritto o distrettuale.<br />

L’Edema Generalizzato <strong>è</strong> caratterizzato dall’accumu<strong>lo</strong> di liquidi in tutti gli interstizi<br />

dell’organismo, soprattutto a livel<strong>lo</strong> del tessuto connettivo sottocutaneo con edema di intensità<br />

variabile dalla lieve ritenzione di liquidi, alla distensione enorme del tessuto sottocutaneo con<br />

cute assottigliata, lucente, fredda al termotatto, fino a screpolature da cui fuoriescono i liquidi.<br />

Metodo<strong>lo</strong>gia Clinica – <strong>Semeiotica</strong> Medica (Prof. Gianluigi Vendemiale)<br />

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