Rapporto finale/ Final Report (ITA-ENG) - Casa di Carità Arti e Mestieri
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INTRODUZIONE AL RAPPORTO DI RICERCA 2<br />
Il progetto Cross Community Schools si è posto nel solco <strong>di</strong> un lungo lavoro attuato su questo fronte a<br />
livello europeo: dai progetti finanziati per promuovere modelli <strong>di</strong> “scuola culturalmente inclusiva” alle<br />
raccomandazioni e linee guida promosse in questi anni dal Parlamento europeo e dalla Commissione<br />
europea3 , la finalità principale è sempre stata la promozione <strong>di</strong> sistemi educativi realmente inclusivi<br />
e coesi, come unica via per “affrontare l’aumento della <strong>di</strong>versità nella popolazione scolastica e i problemi<br />
<strong>di</strong> razzismo e xenofobia, oltreché per promuovere <strong>di</strong>versità e buoni esiti scolastici per tutti” 4 . Attraverso<br />
numerosi programmi e azioni relativi, la Commissione europea contribuisce da molti anni a promuovere<br />
un <strong>di</strong>battito internazionale e riflessioni e in<strong>di</strong>cazioni pratiche su questo tema5 . Alcuni esempi sono, dal<br />
2005 la proposta della Commissione <strong>di</strong> un programma comune per l’integrazione – quadro relativo<br />
all’integrazione dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> paesi terzi nell’Unione europea6 – costituito da misure volte a mettere<br />
in pratica i principi <strong>di</strong> base comuni in materia d’integrazione, nonché vari meccanismi comunitari <strong>di</strong><br />
appoggio come i punti <strong>di</strong> contatto nazionali sull’integrazione7 , il Forum europeo sull’integrazione e le<br />
relazioni annuali sulla migrazione e l’integrazione. Il Fondo europeo per l’integrazione dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />
paesi terzi facilita l’adoz ione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> integrazione, mentre numerosi programmi <strong>di</strong> “Istruzione e<br />
formazione permanenti” sostengono oggi progetti e insegnamento interculturali, <strong>di</strong> integrazione<br />
scolastica <strong>di</strong> alunni immigrati e <strong>di</strong> integrazione sociale <strong>di</strong> giovani svantaggiati. La presenza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong><br />
strutturali de<strong>di</strong>cati, quali FSE e il FESR, permette <strong>di</strong> sostenere progetti e misure <strong>di</strong> integrazione sociale a<br />
livello nazionale e regionale, dal momento che, come ricordato nel succitato Libro Verde del 2008, “se i<br />
sistemi scolastici non agiscono per integrare gli immigrati, esiste la possibilità <strong>di</strong> inasprire le <strong>di</strong>visioni etniche, la<br />
segregazione e <strong>di</strong> contribuire agli svantaggi socio economici sperimentati da molti gruppi <strong>di</strong> immigrati. D’altro<br />
canto, se i sistemi educativi riescono ad integrare con successo gli immigrati, allora questo può avere un impatto<br />
positivo sulla coesione sociale e sui risultati economici sia per gli immigrati che per l’economia in generale”.<br />
Il progetto si è dunque inserito in questo quadro europeo <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> intervento in ambito educativo<br />
sui temi della <strong>di</strong>scriminazione, sviluppando in particolare <strong>di</strong>verse attività volte a in<strong>di</strong>viduare e formare<br />
nei <strong>di</strong>versi contesti gli Asi (Anti Stereotypes and Intolerance Coor<strong>di</strong>nators), a testare un intervento<br />
nelle scuole con un gruppo <strong>di</strong> studenti (Student Team) che all’interno <strong>di</strong> uno spazio de<strong>di</strong>cato (lo<br />
Spazio del Dialogo) si confrontassero e lavorassero sulle tematiche della <strong>di</strong>scriminazione. Lo sviluppo<br />
<strong>di</strong> queste azioni è stato molto <strong>di</strong>versificato nei <strong>di</strong>versi paesi coinvolti, a seconda delle problematiche<br />
<strong>di</strong> partenza, degli operatori scolastici e degli studenti partecipanti e della tipologia <strong>di</strong> contesto in cui<br />
si andava a operare. L’eterogeneità della realizzazione ha permesso <strong>di</strong> sperimentare <strong>di</strong>versi approcci,<br />
che messi a confronto tra loro e analizzati in profon<strong>di</strong>tà, ci hanno permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le modalità<br />
più idonee a affrontare la lotta agli stereotipi, una sfida che si pone oggi come fondamentale nei<br />
<strong>di</strong>versi contesti educativi e <strong>di</strong> formazione professionale europei.<br />
3 Cfr. ad esempio NESSE (2008) Istruzione e Immigrazione: Strategie per l’Integrazione dei Bambini Immigrati<br />
nelle Scuole e nelle Società Europee (Bruxelles: CE)<br />
4 Libro Verde, Migrazione e mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi d'istruzione europei, Commissione<br />
europea, luglio 2008 (CE Bruxelles).<br />
5 Cfr. le varie relazioni sui <strong>di</strong>versi Paesi a cura della Commissione sul Razzismo e Intolleranza nella scuola. Si<br />
possono scaricare su sito: http://www.coe.int/t/dghl/monitoring/ecri/library/publicationsnen.asp<br />
6 COM/2005/389<br />
7 Documento del Consiglio 14615/04<br />
2 Il <strong>Rapporto</strong> <strong>di</strong> ricerca è stato redatto da Elena Carli <strong>di</strong> S.R.F.<br />
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