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Rapporto finale/ Final Report (ITA-ENG) - Casa di Carità Arti e Mestieri

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Lo strumento teatrale è stato in<strong>di</strong>cato dai partner che ne hanno fatto uso come un mezzo potente e<br />

veramente efficace, da esportare anche in altri contesti per la sua capacità <strong>di</strong> far emergere aspetti<br />

nascosti e <strong>di</strong> coinvolgere attivamente i giovani.<br />

Anche i giochi <strong>di</strong> ruolo sono stati usati in molti contesti, specialmente in Germania, Spagna e<br />

dall’italiano Il Nostro Pianeta. Sono stati generalmente giu<strong>di</strong>cati efficaci per rompere il ghiaccio e<br />

avviare le attività nel gruppo, soprattutto quando i membri non si conoscevano molto tra <strong>di</strong> loro. Solo<br />

in Germania questi mezzi sono risultati meno efficaci per la <strong>di</strong>fficoltà riscontrata con i giovani nel<br />

mettersi il gioco simulando le proprie esperienze vissute (forse in ciò ha influito l’età me<strong>di</strong>amente più<br />

alta dei ragazzi coinvolti e quin<strong>di</strong> la maggiore fatica a “lasciarsi andare”).<br />

Un percorso molto specifico, adattato alle esigenze particolari del contesto (un istituto penale<br />

minorile) è stato realizzato all’interno del torinese Ferrante Aporti, dove è stata realizzata una scuola<br />

<strong>di</strong> regia. Per una settimana i giovani sono stati coinvolti nella preparazione <strong>di</strong> una piccola sceneggiatura<br />

sui temi della <strong>di</strong>scriminazione, scegliendo <strong>di</strong> parlare della loro esperienza in una struttura detentiva<br />

e dei conflitti interpersonali e con gli adulti, spesso all’or<strong>di</strong>ne del giorno in un contesto <strong>di</strong> questo tipo.<br />

Le scene sono state poi girate e registrate in un piccolo video. Il video è un mezzo talora più <strong>di</strong>fficile<br />

da utilizzare in quanto richiede competenze specifiche da parte <strong>di</strong> chi guida le attività, alcuni mezzi<br />

tecnici a <strong>di</strong>sposizione e tempi un po’ più lunghi <strong>di</strong> realizzazione: laddove ciò sia possibile, è apparso<br />

però come assai efficace perché un mezzo cui i ragazzi sono abituati e che spesso li affascina.<br />

Alcuni studenti sono stati coinvolti nella scrittura <strong>di</strong> testi sulla propria esperienza personale. Ad<br />

esempio in alcune scuole francesi coinvolte nel progetto, in occasione della settimana della francofonia,<br />

gli studenti hanno partecipato al progetto “10 parole per raccontare il mio vicinato”. Attraverso l’uso<br />

<strong>di</strong> alcune parole, sono stati spinti a raccontare qualcosa su <strong>di</strong> sè e sulle proprie <strong>di</strong>fferenze rispetto agli<br />

altri: un modo per far riflettere sulla propria vita e sulle proprie relazioni.<br />

La sede <strong>di</strong> <strong>Casa</strong> <strong>di</strong> <strong>Carità</strong> a Giaveno ha invece scelto <strong>di</strong> coinvolgere tutti gli studenti (non solo i<br />

partecipanti allo Student Team) attraverso un questionario in cui sono state poste alcune domande<br />

sugli atteggiamenti <strong>di</strong>scriminatori vissuti a scuola e nelle proprie esperienze <strong>di</strong> vita. Una parte del<br />

questionario è stata anche rivolta ai genitori dei ragazzi, in modo da cogliere anche il loro punto <strong>di</strong><br />

vista sulla questione. Per gli studenti e gli insegnanti si è trattato <strong>di</strong> un modo semplice e imme<strong>di</strong>ato per<br />

coinvolgere nel <strong>di</strong>battito e nella riflessione collettiva sulla <strong>di</strong>scriminazione anche ragazzi non attivati<br />

<strong>di</strong>rettamente attraverso il progetto. Alcune riflessioni interessanti sono emerse dai questionari e hanno<br />

offerto uno sguardo <strong>di</strong>verso sull’intolleranza a scuola e sugli strumenti a <strong>di</strong>sposizione per farvi fronte.<br />

Un altro strumento utilizzato per coinvolgere anche gli studenti non <strong>di</strong>rettamente attivati da Cross<br />

Community Schools sono state le Scatole della <strong>di</strong>scriminazione, usate da Il Nostro Pianeta nelle<br />

scuole coinvolte: una scatola in cui potevano essere inserite segnalazioni, pensieri e riflessioni<br />

sul tema. Anche se in molti casi non è stata utilizzata in modo appropriato dai ragazzi, secondo<br />

insegnanti e studenti può essere un mezzo da riproporre (magari in<strong>di</strong>viduando gli spazi più idonei<br />

per collocarla) perché facile da usare, un modo per dare visibilità al tema e un segnale dell’attenzione<br />

della scuola allo stesso.<br />

La musica è un altro mezzo <strong>di</strong> facile coinvolgimento con i ragazzi: per questo è stata sperimentata dalla<br />

sede centrale <strong>di</strong> <strong>Casa</strong> <strong>Carità</strong>, dove alcuni studenti hanno messo in pie<strong>di</strong> una trasmissione ra<strong>di</strong>ofonica<br />

de<strong>di</strong>cata ai temi dell’amicizia, solidarietà, legalità. Una selezione <strong>di</strong> testi e <strong>di</strong> canzoni ha animato le<br />

trasmissioni ra<strong>di</strong>ofoniche poi <strong>di</strong>ffuse anche via web. Anche in Francia si è riproposta la musica, facendo

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