NN. 69/70 LUGLIO-AGOSTO/SETTEMBRE-OTTOBRE 2009 - EPA
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Solo un cerchio luminoso rimane ad inquadrare Benny<br />
la sua tromba e gli amici.<br />
Rumore ce n’è. Ma almeno una nota, nei cuori di quella<br />
folla, pensa Anna, deve pur penetrare.<br />
Certo non come lei, che dal momento in cui Benny e la<br />
sua tromba iniziano a tramutare un soffio in qualcosa<br />
che avvicina a Dio, è quasi in trance e respira il giusto,<br />
solo per non rimanere soffocata.<br />
Anna ora scende la passerella e per la prima volta le<br />
sue labbra tradiscono un po’ di tristezza. Ma non per il<br />
viaggio che è terminato. È perché sa che Benny non le<br />
sarà sempre vicino, come lei vorrebbe. Deve<br />
assecondare le indicazioni dell’impresario, uno che ne<br />
capisce e che dice che di band ce ne sono tante, la<br />
concorrenza è forte, bisogna darsi da fare, essere<br />
sempre visibili, magari tra il pubblico poi c’è qualche<br />
pezzo grosso, poi se si entra in quel circuito abbiamo<br />
trovato una miniera d’oro da cui non usciremo più.<br />
Benny ripone fiducia nel suo impresario.<br />
Anna vorrebbe che la sua città diventasse un covo di<br />
fanatici del jazz, così Benny non dovrebbe inseguire il<br />
bisogno di musica della gente. In fondo una città<br />
musicale lo è sempre stata, quella in cui vive.<br />
Poi si ricorda delle persone che assistevano alle<br />
esibizioni sulla nave. I gioielli delle donne, le bottiglie di<br />
champagne come fosse acqua, le larghe mance, con<br />
una sola delle quali, lei e la sua famiglia ci avrebbero<br />
campato almeno una settimana. Capisce che non è un<br />
fatto di orecchi. Ma che ben pochi potrebbero<br />
permettersi di entrare in uno di quei locali dove Benny<br />
suona.<br />
Tutto è in ordine. I suoi capelli appena ondeggiano al<br />
vento. Gli dà un’ultima aggiustata al bavero della<br />
giacca. Mentalmente si raccomanda all’amica tromba di<br />
sorvegliarlo. Solo loro due devono contendersi quelle<br />
labbra. Poi un fischio lungo li separa, e l’ultima cosa che<br />
vede è la mano di lui che solca semicerchi dal finestrino<br />
del vagone.<br />
Mio siciliano d’oltremare dove sei adesso? La gente ti<br />
applaude come meriti? Hai messo il cappotto pesante?<br />
So che a Trieste fa molto freddo.<br />
Quante lettere su e giù per l’Italia. Quante domande in<br />
quelle lettere, prima di quella più sentita, quella che<br />
sgorga dal cuore e va ad imbrattare il foglio bianco:<br />
quando torni?<br />
Quando torni?<br />
Il 27, forse il 28, poi dipende anche dal tempo. Se è<br />
brutto, la nave potrebbe avere problemi, rimandare la<br />
partenza di qualche altro giorno.<br />
Il 27. il 28. Quando sono ? Giovedì, venerdì. Ma poi<br />
bisogna vedere il tempo. Ma al più tardi credo che<br />
sabato, domenica… Che venga presto allora sabato o<br />
domenica.<br />
Benny torna. E con lui la felicità. Anna sembra quasi<br />
cambiare faccia. Il colore delle guance le si ravviva.<br />
Quando cammina a braccetto con Benny, ad Anna<br />
sembra che tutta via Caracciolo, ma che dico, di più,<br />
tutto il centro storico, e anche dalla collina del Vomero,<br />
e persino quelli affacciati lassù a respirare l’aria buona<br />
dell’Eremo, debbano accorgersi della sua felicità.<br />
Sarà così sempre, pensa.<br />
Sempre.<br />
Sempre. Che parola strana. Forse indecifrabile, più che<br />
strana.<br />
Tu torni, siciliano d’oltremare, torni. E quello è sempre.<br />
Tu sei qui, il mio braccio infilato nel tuo. E quello è<br />
sempre. Guardiamo la scia lasciata da un traghetto che<br />
parte verso le isole, e poi la ritroviamo, dopo mesi,<br />
identica seppure altra. E quello è sempre.<br />
Mi amerai sempre? Un pezzetto di cuscino ci separa.<br />
Mi amerai sempre? Separa appena i nostri nasi.<br />
Mi amerai sempre? L’alito arriva a stuzzicare le guance.<br />
E il si mi sembra più di quanto dovrebbe arrivarmi da<br />
un sussurro. Un getto poderoso d’aria calda.<br />
Io anche oltre. Ed ora i nasi si toccano. E le guance si<br />
strofinano. E la bocca risponde con un sorriso, a quella<br />
frase, anche se non era una domanda.<br />
Oltre.<br />
Sempre dovrebbe essere una vita. E una vita quanto<br />
dura ? Il nonno campò fino a novant’anni. Più di<br />
sessanta li passò con la nonna. Sono stati insieme una<br />
vita intera.<br />
Oltre.<br />
Benny mi avrà presa per una bambina stupida.<br />
Una vita avrei dovuto dire.<br />
La mia vita.<br />
Tutta.<br />
Anna aspetta Benny. Nel frattempo si accontenta delle<br />
lettere. Prima che visivo, il piacere che ne ricava è<br />
olfattivo. Si impregna le narici della sua acqua di<br />
colonia, di cui il foglio respira una lieve essenza.<br />
Qualcosa non va, Anna. Una frase tra le tante. A cui si<br />
associa un brivido diverso dal solito.<br />
Anna rilegge più volte. Ma quando arriva a quella frase<br />
riprova il brivido.<br />
Rilegge ancora e salta apposta quella frase. Ma il<br />
brivido lo prova lo stesso. Non proviene più da quelle<br />
parole scritte in bel corsivo. Si è ormai trasferito in lei.<br />
Nella sua risposta inizia con le solite parole d’amore. Ma<br />
il suo pensiero è rimasto ormai intrappolato a quel<br />
“qualcosa che non va”. Vorrebbe arrivare al dunque<br />
della lettera che sta scrivendo, al suo cuore, che questa<br />
volta non è più la domanda “Quando torni?”<br />
Ora vuole sapere tutto di quel qualcosa che non va, ma<br />
tutto di quel qualcosa, la spaventa.<br />
Sa di mentire mentre si dice che avrebbe preferito che<br />
quel qualcosa riguardasse il loro amore. Ma nel dirselo<br />
prova sollievo. Perché di fronte ad un incubo, etereo,<br />
che può svanire con la luce del giorno, si trova adesso<br />
di fronte il muro solido della realtà. Un muro, che cela<br />
alla sua vista, il risparmio sottratto al presente gioioso;<br />
10<br />
OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove A<strong>NN</strong>O XIII – <strong>NN</strong>. <strong>69</strong>/<strong>70</strong> <strong>LUGLIO</strong>-<strong>AGOSTO</strong>/<strong>SETTEMBRE</strong>-<strong>OTTOBRE</strong> <strong>2009</strong>