NN. 69/70 LUGLIO-AGOSTO/SETTEMBRE-OTTOBRE 2009 - EPA
NN. 69/70 LUGLIO-AGOSTO/SETTEMBRE-OTTOBRE 2009 - EPA
NN. 69/70 LUGLIO-AGOSTO/SETTEMBRE-OTTOBRE 2009 - EPA
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Castello Estense di Ferrara Foto © Melinda B. Tamás-Tarr<br />
Castello Estense di Ferrara Foto © Melinda B. Tamás-Tarr<br />
difensiva e di altre tre torri. Nel 1476 Ercole I d'Este<br />
decise di stabilirsi nella fortezza la quale, attraverso<br />
numerose modifiche, assunse sempre di più la funzione<br />
di reggia signorile. La famiglia abbandonò così la<br />
precedente residenza del Palazzo Municipale e, a<br />
cominciare dal Cinquecento si devono i primi interventi di<br />
abbellimento del castello, in particolare con la<br />
sistemazione della "Via Coperta", ovvero un corridoio<br />
sopraelevato che unisce il Castello Estense al Palazzo del<br />
Municipio, all'interno della quale Alfonso I d'Este vi<br />
collocò i cosiddetti Camerini d'alabastro, ovvero delle<br />
sfarzose stanze contenenti importanti opere appartenute<br />
a Dosso Dossi, Tiziano e Antonio Lombardo. Oggi l'antica<br />
dimora è sede di alcuni uffici della provincia di Ferrara ed<br />
è la sede espositiva delle mostre organizzate da Ermitage<br />
Italia.<br />
Sede dell'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, il Duomo,<br />
detto Basilica Cattedrale di San Giorgio Martire,<br />
rappresenta uno degli edifici storici più importanti della<br />
città. La grandiosa facciata della cattedrale, costruita in<br />
stile romanico da Guglielmo degli Adelardi, presenta<br />
numerosi e articolati particolari di rilievo quali logge,<br />
arcate, statue, rosoni e bassorilievi. Alcuni particolari,<br />
postumi alla creazione della facciata, presentano<br />
caratteristiche gotiche come il Giudizio universale posto<br />
sul protiro sorretto da due ippogrifi o la statua della<br />
Madonna col bambino posta in una loggia sopra il portale<br />
centrale. Sul lato destro della basilica che corre lungo<br />
Piazza Trento e Trieste era un tempo presente una<br />
seconda entrata denominata Porta dei Mesi,<br />
completamente demolita durante un restauro<br />
settecentesco. L'interno della chiesa risulta<br />
completamente differente rispetto al corpo esterno. È<br />
predominante lo stile barocco, che decora<br />
completamente le tre navate, mentre nelle cappelle<br />
laterali si possono ammirare numerosi dipinti del<br />
Guercino, del Garofalo e di Francesco Francia. Il<br />
campanile in marmo rosa e bianco lo si fa attribuire a<br />
Leon Battista Alberti anche se, nella sua forma attuale,<br />
risulta incompleto. (Fonte: Wikipedia.)<br />
Cattedrale di San Giorgio di Ferrara<br />
(Fonte: Wikipedia)<br />
Nota: Durante le mie ricerche ho trovato una relazione del<br />
prof. Puletti Euro, in occasione ad una serata di studi di<br />
Costacciaro, in cui accenna, che le molte opere di Ludovico<br />
Carbone da Costacciaro, insigna umanista del Cinquecento<br />
sono custodite sparse nelle biblioteche nazionali ed estere; di<br />
lui si tratta, poi, in Olanda, Ungheria ed in altri Paesi. Per<br />
questo motivo ritengo opportuno citare suo nome e riportare<br />
in breve alcune sue notizie – basandomi alla relazione del<br />
prof. Puletti –, però, non si deve confondere con Lodovico<br />
Carbone, umanista ferrarese del secolo prima, di quello<br />
Quattrocento. Quasi tutte le opere di Carbone da Costacciaro<br />
terminano con la seguente dedica, tradotta dal latino: «Lode<br />
a Dio ed alla Vergine Annunziata».<br />
Ludovico Carbone, o Carboni, è stato, senza ombra di<br />
dubbio, il più illustre soggetto cui Costacciaro abbia dato i<br />
natali in campo letterario. Nacque a Costacciaro nel 1532, fu<br />
Maestro (cioè a dire ‘rettore’) dello Studio perugino, nell’anno<br />
15<strong>70</strong>, fiorì attorno al 1585, e morì, a Venezia (dov’è<br />
presumibilmente sepolto), circa l’anno 1590. Nell’anno 1551,<br />
cioè a dire all’età di diciannove anni, lasciò la propria firma<br />
all’interno della Grotta di Monte Cucco, e, visto che<br />
l’esplorazione di tale cavità, in quei tempi assolutamente<br />
pionieristica ed assai rischiosa, richiedeva un’età quanto meno<br />
matura, vale a dire giunta almeno sui trent’anni, possiamo da<br />
ciò arguire come Carbone, precoce e grande, non lo fosse<br />
stato solo in campo letterario, ma, anche, speleologico. Poco<br />
o nulla ci è stato tramandato circa l’educazione ricevuta da<br />
Carbone. È, però, assai probabile che egli conducesse i suoi<br />
primi studi presso gli eruditissimi Frati Francescani Minori<br />
Conventuali di Costacciaro. Dovette, poi, passare a formarsi in<br />
ambito ecclesiastico eugubino, al tempo del grande Vescovo<br />
(poi Cardinale, e, infine, Papa, con il nome di Marcello II)<br />
Marcello Cervini. Nell’opera Interior homo (‘l’uomo interiore’),<br />
Carbone ringrazia espressamente, per gli insegnamenti<br />
ricevuti, l’“Ill.mo ac Rev.mo Dominus Octavio Accorombono”,<br />
Eugubino, vescovo di Fossombrone. Agli ammaestramenti<br />
dell’Accoromboni, Carbone confessa di dovere molto del suo<br />
successo e di quello di quest’opera. Dalla lettura d’alcune altre<br />
delle sue opere sappiamo, poi, che egli fu, per molti anni,<br />
allievo dei Padri Gesuiti ed in particolare di Padre Claudio<br />
Acquaviva, che diverrà Ministro generale della Compagnia di<br />
Gesù (allora detta “Societas Iesu”), ed al quale, in progresso<br />
di tempo, Carbone dedicherà l’opera Vir iustus (‘l’uomo<br />
giusto’). È altresì plausibile, che, proprio presso i Gesuiti (i<br />
quali, come si sa, hanno sempre tenuto in gran conto la<br />
rigorosa preparazione culturale), Carbone fosse ordinato<br />
sacerdote. È, infatti, impensabile, che, in epoca<br />
controriformistica, si potesse giungere ad essere Magister<br />
Sacrae Theologiae (cioè ‘Maestro di Sacra Teologia’) e<br />
scrivere, liberamente ed in maniera diffusa, sulla dottrina<br />
cristiana ed il catechismo, senza essere almeno divenuto<br />
50<br />
OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove A<strong>NN</strong>O XIII – <strong>NN</strong>. <strong>69</strong>/<strong>70</strong> <strong>LUGLIO</strong>-<strong>AGOSTO</strong>/<strong>SETTEMBRE</strong>-<strong>OTTOBRE</strong> <strong>2009</strong>