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NN. 69/70 LUGLIO-AGOSTO/SETTEMBRE-OTTOBRE 2009 - EPA

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presbìtero. Egli dovette, dunque, essere sacerdote gesuita, o,<br />

in seconda ipotesi, domenicano.<br />

Di Carbone si parla in numerosi scritti, di letterati e storici,<br />

tra i secoli XVI e XVII. Ne L’esemplare della gloria, Carbone è<br />

menzionato dal “cronista regio”, e storico eugubino, del XVII<br />

secolo, il Padre olivetano Don Bonaventura Tondi, il quale, a<br />

tal proposito, annotava: «Fù soggetto di grandissima abilità, e<br />

di squisito talento Ludovico Carboni, il quale fiorì l’anno 1585.<br />

& è il suo nome celebre nelle stampe, essendo meritevoli i<br />

suoi inchiostri de i forzieri di Dario». Un’importante opera del<br />

Carbone fu, come accennato, Interior homo, vel de suiipsius<br />

cognitione (vale a dire, ‘sull’uomo interiore’, o, ‘sull’anima<br />

umana, ovverosia sulla conoscenza di sé stessi’), edizione in<br />

pergamena del 1585. Della sua eccellenza nelle “humanae<br />

litterae” trattarono Onofrio Panuinio, nella Cronologia<br />

ecclesiastica, Bartolomeo Zucchio (scienziato e scrittore<br />

gesuita, 1586- 16<strong>70</strong>), nella Sua Idea, Orazio Lombardello ed<br />

altri scrittori. Carbone rese edita una serie ininterrotta di<br />

“opere di numero sopra trenta”. Alcuni di questi libri saranno,<br />

poi, pubblicati postumi tra il 1590 ed il 1599, segno lampante,<br />

questo, della sua grande fama, ormai chiara e consolidata.<br />

Ludovico Carbone rese, dunque, editi numerosissimi volumi,<br />

la cui cronologia va dal 1583 al 1599: sedici anni di studi<br />

“pazzi e disperatissimi”, si potrebbe dire, mutuando tale<br />

celeberrima frase da Leopardi. L’opera più ampia è “La divina<br />

istituzione”, in 25 libri, l’ultima, Il Tractatus de legibus<br />

(‘Trattato delle leggi’), in 18 libri, stampato, a Venezia, nel<br />

1599.<br />

Bibliografia consultata<br />

B. Tamás-Tarr Melinda: Anno del Rinascimento in Ungheria,<br />

Supplemento online dell’«Osservatorio Letterario» del 29<br />

ottobre 2008.; «Chi era Janus Pannonius?» IN «I signori del<br />

Danubio», Articoli dell’«Osservatorio Letterario» 1997-2000,<br />

Edizione O.L.F.A. 2000, Ferrara, pp. 76; «Varietà italoungherese<br />

nel Medioevo nello specchio dei reperti<br />

archeologici, varie memorie storiche, letterarie ed artistiche.<br />

Un filo di continuità tra Italia ed Ungheria (sec. VI-XV.) , pp.<br />

99, <strong>2009</strong>, [saggio dell’elaborato finale del Master in<br />

Informatica per la Storia Medievale in spcializzazione di<br />

Giornalismo Storico-Scientifico]; Immagini ferraresi 30<br />

settembre 2005, Supplemento online dell’Osservatorio<br />

Letterario: http://xoomer.virgilio.it/bellelettere1/ferrara.htm;<br />

Ferrara, ahol lakom, 05 dicembre 2006, Supplemento online<br />

in lingua ungherese dell’Osservatorio Letterario:<br />

http://www.osservatorioletterario .net/Ferrara.pdf .<br />

Banfi Lorio: Ricordi ungheresi in Italia, Editrice R. Accademia<br />

d’Ungheria, Roma, MCMXLII-XX E. F., pp.206.Hanák Péter:<br />

Magyarország rövid története, Gondolat, Budapest, 1986.<br />

Jászay Magda: Párhuzamok és kereszteződések. A magyarolasz<br />

kapcsolatok történetéből; Gondolat, Budapest, 1982.<br />

Magyar történelmi kronológia az őstörténettől 19<strong>70</strong>-ig,<br />

Tankönyvkiadó, Budapest, 1979.<br />

Banfi-Horváth-Kovács-Sárközy: Italiai magyar emlékek,<br />

Romanika Kiadó, Budapest, 2007.<br />

Puletti Euro: Ludovico Carbone da Costacciaro, insigne<br />

umanista del XVI secolo, relazione in occasione di una serata<br />

di studi di Costacciaro.<br />

Rozsondai Dr. Marianne: Ad serenissimum principem et<br />

inclitum Pannoniae regem divum Mathiam Lodovici Carbonis<br />

dialogus de ipsius regis laudibus rebusque gestis di Lodovico<br />

Carbone. Dialogo dei fatti gloriosi dell’augusto Principe ed<br />

illustre Re dell’Ungheria Mattia, scritto da Lodovico Carbone<br />

ed offerto allo stesso Re. Budapest, Biblioteca<br />

dell’Accademia Ungherese delle Scienze: K 397.<br />

http://carbo.mtak.hu/it/study.htm.<br />

Zorzi Mariono: L’Ungheria e Venezia nelle raccolte della<br />

Biblioteca Nazionale Marciana nel vol. della conferenza Primo<br />

incontro italo-ungherese di bibliotecari, Olasz Kultúrintézet,<br />

Budapest, 2001, pp.296.<br />

Wikipedia<br />

http://www.osservatorioletterario.net/italmagyarnyomok.pdf<br />

http://www.osservatorioletterario.net/appendice-fuggelek63-64.pdf,<br />

v. pp. 91 –101. (Saggio originale – differente – in ungherese)<br />

3) Continua<br />

GIACOMO LEOPARDI E IL<br />

PENSIERO ORIENTALE<br />

Dedico questo saggio<br />

Alla memoria di mio nonno<br />

Vincenzo De Palma<br />

23/10/1919-6/10/2008<br />

“Couple, adieu; je vais voir l’ombre<br />

que tu devins”<br />

(Stèphane Mallarmè)<br />

Giacomo Leopardi è stato un maestro spirituale?<br />

Farò una premessa un pò lunga prima di entrare nello<br />

specifico. Giacomo Leopardi era dichiaratamente ateo e<br />

di certo non ha potuto accedere a fonti o documenti<br />

orientali durante la sua vita, eppure io sono convinto<br />

che sia stato un maestro spirituale.<br />

A questo punto le domande da porsi sono:<br />

- Anche una persona atea può praticare la spiritualità?<br />

- Anche un ateo può essere spirituale?<br />

Se volessimo rispondere seguendo la comune ottica di<br />

pensiero o seguendo la consolidata tradizione<br />

interpretativa su Leopardi la risposta sarebbe “no”. Se<br />

invece provassimo a vedere l’esperienza biografica e<br />

l’espressione poetica Leopardiana secondo l’ottica del<br />

pensiero orientale la risposta potrebbe essere “si”.<br />

Infatti, come aveva notato in altri termini anche<br />

Nietzsche, se nel pensiero cattolico si assiste ad uno<br />

scontro dialettico del bene contro il male, nella filosofia<br />

buddhista l’asse di pensiero si sposta sul percorso che<br />

porta dal dolore alla quiete, dall’illusione alla<br />

consapevolezza, dalla maschera quotidiana a quell’io<br />

più profondo, elementi che sono propri della vita di<br />

Leopardi.<br />

Leopardi del resto per buona parte della vita è stato<br />

consumato da un dolore fisico non lenibile e dall’avida<br />

ricerca di illusioni, e da esse medesime, dopo esserne<br />

stato del tutto distrutto, è riuscito a rinnovarsi, tanto da<br />

diventare, come vedremo, un “guru”, un maestro<br />

spirituale.<br />

Ma chi è un maestro spirituale? Che cos’è un maestro<br />

spirituale?<br />

Il maestro spirituale è colui che vive l’esperienza del<br />

“nirvana”: uno stato di illuminazione spirituale definitiva<br />

che nella filosofia orientale si consegue tramite la<br />

realizzazione di tre obbiettivi:<br />

- ridurre l’attaccamento alla vita<br />

- eliminare ogni forma di desiderio<br />

- eliminare l’amore verso se stessi.<br />

Il cammino che porta al “nirvana” è lungo e faticoso,<br />

poichè siamo inseriti nel ciclo “nascita-morte-rinascita”,<br />

chiamato “samsara”, e vincere tale ciclo è proprio il fine<br />

del “nirvana”.<br />

Voglio nuovamente far notare che mentre nel pensiero<br />

cattolico il bene e il male sono opposti dialetticamente,<br />

OSSERVATORIO LETTERARIO Ferrara e l’Altrove A<strong>NN</strong>O XIII – <strong>NN</strong>. <strong>69</strong>/<strong>70</strong> <strong>LUGLIO</strong>-<strong>AGOSTO</strong>/<strong>SETTEMBRE</strong>-<strong>OTTOBRE</strong> <strong>2009</strong> 51

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