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PRIME PAGINE - Ministero della Salute

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Presentazione<br />

I dati dell’Organizzazione Mondiale <strong>della</strong> Sanità indicano che nei paesi occidentali gli infortuni domestici rappresentano<br />

la prima causa di morte per i bambini e il 20% dei ricoveri in età pediatrica è dovuto ad infortunio. L’età più<br />

a rischio è quella tra i due e i quattro anni. Una finestra aperta, un fornello acceso, la bottiglia del detersivo liquido<br />

lasciata a portata di mano... sono disattenzioni che possono avere conseguenze drammatiche.<br />

Il bambino vive in un mondo di adulti, progettato dagli adulti per gli adulti, ma ha diritto di essere protetto dagli<br />

infortuni, così come previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia 1 che all’art. 24 recita: “...Gli Stati parti debbono<br />

prendere misure appropriate... per garantire che tutti i gruppi <strong>della</strong> società, in particolare genitori e fanciulli,<br />

ricevano informazioni sulla salute e sulla prevenzione degli incidenti e beneficino di un aiuto che consenta<br />

di mettere in pratica tali informazioni”.<br />

A differenza degli adulti, i bambini non sono ancora in grado di valutare rischi e pericoli. Molte cose scontate per<br />

un adulto possono essere del tutto sconosciute per i più piccoli. E così l’abitazione domestica in particolare, ma<br />

anche gli stili di vita dei genitori, possono essere ricchi di minacce. È dimostrato, infatti, che circa la metà degli<br />

infortuni domestici, che coinvolgono i bambini, si verificano in presenza di adulti.<br />

Per ridurre i numerosi incidenti che vedono coinvolti i bambini serve, dunque, una maggiore informazione sulle fonti di<br />

pericolo, rivolta a genitori e persone di sorveglianza. In quanto responsabili in tutto e per tutto dei bambini, è dovere<br />

degli adulti assumere comportamenti improntati alla sicurezza, adottare ogni precauzione utile a garantire l’incolumità<br />

dei piccoli, educare i soggetti in età evolutiva affinché imparino a comportarsi in maniera prudente.<br />

Pertanto, il quaderno intende sensibilizzare tutti coloro che sono a contatto coi bambini sulle principali tipologie<br />

e/o situazioni di rischio, offrendo suggerimenti validi per prevenirli e affrontarli, al fine di garantire il migliore sviluppo<br />

psico-fisico dei piccoli.<br />

Un vivo ringraziamento va a tutti i componenti del Gruppo di Lavoro, che si sono impegnati nella realizzazione<br />

del presente quaderno, e al dott. Pierpaolo Ferrante, contrattista del Dipartimento di Medicina del Lavoro<br />

dell’ISPESL, che ha collaborato all’analisi dei dati statistici ed ha elaborato la costruzione di un indice per la<br />

misurazione <strong>della</strong> rischiosità domestica.<br />

Dott. Sergio Iavicoli<br />

Direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro<br />

1 La Convenzione sui diritti dell’infanzia rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti<br />

dell’infanzia. Contempla l’intera gamma dei diritti e delle libertà attribuiti anche agli adulti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali). Costituisce uno strumento<br />

giuridico vincolante per gli Stati che la ratificano, oltre ad offrire un quadro di riferimento organico nel quale collocare tutti gli sforzi compiuti in cinquant’anni<br />

a difesa dei diritti dei bambini. La Convenzione è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è entrata<br />

in vigore il 2 settembre 1990. Italia ha ratificato la convenzione con la legge 27 maggio 1991 n 176 (G.U. 11 giugno 1991 n 135 S.O.).

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