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Ruggero Bacone frate francescano fra i primi Alchimisti

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01/06/2012 - 18.06 <strong>Ruggero</strong> <strong>Bacone</strong> <strong><strong>fra</strong>te</strong> <strong><strong>fra</strong>ncescano</strong> <strong>fra</strong> i <strong>primi</strong> <strong>Alchimisti</strong><br />

scientifiche. Ebbene uno dei motivi per cui siamo qui è proprio per cercare di sfatare questo luogo<br />

comune e, soprattutto, cercare di creare interesse o almeno curiosità per un argomento che sta<br />

ritrovando nuove interpretazioni, che ha influenzato e influenza la Psicologia, l'Arte, la<br />

Letteratura, la Religione e da pochi anni, sorprendentemente, perfino il mondo scientifico e in<br />

particolare la Fisica Ufficiale che ha elaborato addirittura un nuovo approccio metodologico.<br />

L'idea dei "Frattali", come espressione dinamica e geometrica del Caos, della "Meccanica<br />

Quantistica" e della "Relatività", fanno parte di questo nuovo metodo. I <strong>fra</strong>ttali espressione<br />

grafica della congiunzione del mondo matematico e il mondo puramente estetico della natura,<br />

possiedono una caratteristica, quella di essere dotati di "ricorsività infinita". Ciò significa che la<br />

loro struttura geometrica si ripete continuamente in natura, con qualsiasi scala di<br />

ingrandimento li si voglia vedere, sempre uguale e tuttavia sempre diversa a se stessa. La fisica<br />

quantica abolisce la distinzione <strong>fra</strong> energia e materia, dimostra come in realtà l''osservatore' sia<br />

un partecipante all'esperimento atomico, che può esercitare degli effetti sulle particelle stesse.<br />

Fritjof Capra nel suo libro "Il Tao della Fisica" ad un certo punto dice: "La teoria dei quanti<br />

rivela un'unicità di base dell'universo. Mostra che non possiamo scomporre il mondo in unità<br />

piccolissime dall'esistenza autonoma. Via via che si penetra nella Materia, la natura non ci<br />

mostra nessun 'fondamento di edificio' isolato, ma appare piuttosto come una rete complicata di<br />

relazioni <strong>fra</strong> le varie parti del tutto. Il ruolo che l'osservatore riveste in queste relazioni è sempre<br />

e necessariamente essenziale. L'osservatore umano costituisce sempre l'anello finale della catena<br />

dei processi di osservazione, e le proprietà di qualunque oggetto costituito da atomi possono<br />

essere comprese solo in termini di 'interazioni dell'oggetto con l'osservatore'. Questo significa che<br />

l'idea classica di descrizione obiettiva della natura non è più valida [...]. Nella fisica atomica, non<br />

si può mai parlare della natura, senza parlare, allo stesso tempo, di noi stessi."<br />

Non solo la fisica atomica porta avanti le idee di coscienza e di unità. La teoria del 'Caos' apre la<br />

possibilità che una piccola azione possa determinare effetti che si ripercuotono sull'universo<br />

intero, definito sinteticamente come 'effetto farfalla'.<br />

I vecchi e rigidi confini <strong>fra</strong> mente e materia possono essere superati, perché nulla si crea né si<br />

distrugge, ma si trasforma. Queste nuove premesse scientifiche sono molto vicine a quelle su cui<br />

si basa l'Alchimia; per questo pare possibile che essa possa ancora fornire nuove intuizioni<br />

scientifiche.<br />

Da un punto di vista etimologico la parola<br />

Alchimia, secondo l'opinione più diffusa,<br />

deriverebbe dall'arabo "Al-Kimiya". Con tale<br />

termine gli arabi intendevano "l'arte di fabbricare<br />

l'oro e l'argento partendo da metalli diversi o vili."<br />

Nei testi che ho consultato, anche autorevoli, non<br />

c'è chiarezza sull'origine del suo significato. Tutti<br />

insistono sull'origine araba dell'articolo<br />

determinativo al, tradotto 'il', mentre molto meno<br />

chiara appare la seconda parte della parola,<br />

Kimiya, di origine incerta, ma che comunque non<br />

appartiene alla lingua araba, forse all'egiziano o al<br />

greco. All'egiziano perché sarebbe da ricondursi al<br />

termine "Chem" che significa "nero" con riferimento<br />

alla terra d'Egitto resa nera dal Limo alluvionale<br />

del Nilo (mi sembra peraltro importante e non<br />

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