11.06.2013 Views

Ruggero Bacone frate francescano fra i primi Alchimisti

Ruggero Bacone frate francescano fra i primi Alchimisti

Ruggero Bacone frate francescano fra i primi Alchimisti

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

01/06/2012 - 18.06 <strong>Ruggero</strong> <strong>Bacone</strong> <strong><strong>fra</strong>te</strong> <strong><strong>fra</strong>ncescano</strong> <strong>fra</strong> i <strong>primi</strong> <strong>Alchimisti</strong><br />

Questo sovrano, possessore della scienza orientale, fu dal pontefice trattato da empio e<br />

scomunicato.<br />

GRIFFOLINO D'AREZZO. Costui si vantò con un tal Alberto, di Siena, di sapere l'arte di<br />

volare e promise d'insegnargliela. Ma lo scolaro, accortosi d'essere stato corbellato, accusò il<br />

maestro al vescovo di Siena, che lo fece bruciare vivo come negromante. Pare che Griffolino fosse<br />

alchimista falso e disonesto. Dante perciò lo pone nella decima bolgia, mettendogli in bocca<br />

queste parole:<br />

Io fui d'Arezzo, ed Alberto da Siena<br />

. . . . . . mi fé' mettere al foco;<br />

Ma quel, perch'io morì, qui non mi mena.<br />

Ver è ch'io dissi a lui, parlando a giuoco:<br />

Io mi saprei levar per l'aere a volo:<br />

E quei, ch'avea vaghezza, e senno poco,<br />

Volle ch'io gli mostrassi l'arte; e solo,<br />

Perch'io nol feci Dedalo, mi fece<br />

Ardere a tal che l'avea per figliuolo.<br />

Ma nell'ultima bolgia delle diece<br />

Me per alchìmia, che nel mondo usai,<br />

Dannò Minos, a cui fallir non lece.<br />

Sono anche probabilmente da assegnare al secolo XIII i tre alchimisti italiani GARELLO<br />

D'AQUILA, GUIDO DA CASTELLO e NICCOLO DA FIRENZE.<br />

Costoro sono menzionati come maestri famosi nell'arte di sciogliere e di comporre i metalli. Il<br />

primo (degli altri non si sa nulla) partiva l'oro dall'argento con acqua forte composta di allume di<br />

rocca, salnitro e vetriolo romano. Forse furono semplici alchimisti exoterici, cioè souffleurs,<br />

garzoni di laboratorio, chimici].<br />

Nel secolo XIV la scienza ermetica brillò di luce più vivida, che negli antecedenti. Allora era<br />

consuetudine atteggiarsi vagamente ad alchimista e una quantità di persone si vantarono con<br />

amici di possedere il segreto della pietra, mentre, in realtà, ignoravano fin la prima parola<br />

dell'Arte per eccellenza.<br />

Quel giochetto non offre nulla di serio alla storia dell'alchimia e i nomi dei presuntuosi non<br />

meritano d'essere rilevati.<br />

Il papa GIOVANNI XXII, (Giacomo d'Euse o d'Huéze, Duéze, Dossa, Dossat, d'Usia e d'Osa,<br />

nato circa il 1244 a Cahors e pontefice dal 1316 al 1344), che fu sedotto -secondo che si dice -<br />

dalla ricerca della Grand'Opéra, scrisse, pare verso il 1300 l'Arte trasmutatoria dei metalli e<br />

realizzò su vasta scala la fabbricazione dell'oro. [Difatti si narra che, mediante il processo<br />

descritto nel suo libro, ottenesse dugento verghe d'oro]. Noi non oseremo garantire né la<br />

legittimità dell'opera, né quella dei lavori pratici. Giovanni XXII fu un iniziato? Il sommo<br />

pontefice romano fu un adepto? È da ritenerlo. ["All'Università di Montpellier e a Parigi, dove<br />

imparò teologia, diritto e medicina, egli si trovò a contatto con Arnaldo da Villanova e con<br />

Raimondo Lullo, e potè perciò essere iniziato da questi due celebri occultisti, dai quali riceveva<br />

lezioni" Egli però non si giovò affatto della sua duplice elevatissima posizione, né pel bene degli<br />

Pagina 49 di 60

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!