01/06/2012 - 18.06 <strong>Ruggero</strong> <strong>Bacone</strong> <strong><strong>fra</strong>te</strong> <strong><strong>fra</strong>ncescano</strong> <strong>fra</strong> i <strong>primi</strong> <strong>Alchimisti</strong> Egli osò af<strong>fra</strong>ncarsi dalle usanze ufficiali, in quei tempi molto più inveterate d'oggigiorno, e porre le basi d'un metodo, originale di certo e spesso anche razionale. Arnaldo da Villanova professò chimica a Barcellona, nel 1286, e operò molte trasmutazioni di mercurio in oro, tanto in Spagna, quanto appresso in Italia. I titoli delle sue opere spargiriche, giustamente molto apprezzate dagli adepti, sono i seguenti: La strada delle strade; Flos florum (Il fiore dei fiori); Lettera al re di Napoli; Novum lumen (La nuova luce); Rosarium (Il Rosario); Domande sull'essenza e sull'accidente. Si trovano nel Theatrum Chemicum e nella Biblioteca Manget Con RAIMONDO LULLO arriviamo a una delle pagine più singolari e agitate della storia dell'alchimia. Quest'adepto dev'essere da noi considerato qual maestro de' maestri, del pari che, un po' più in là, nel corso de' secoli, l'illustre Paracelso. Raimondo Lullo levò alto clamore non solo nel secolo XIII, ma in tutto il medio evo: fu considerato come un prodigio. Nato nel 1235 a Palma, capoluogo dell'isola Maiorca, da un nobile guerriero, compagno d'armi del re aragonese Giacomo I, Raimondo menò - secondo l'usanza d'allora -fino a quasi trent'anni, vita oziosissima e dissipatissima. Dapprima paggio alla corte di Giacomo I, poi siniscalco, occupava i giorni, o meglio anzi le notti, a conquidere, quantunque ammogliato, ragazze e maritate. Una di costoro, a onta delle ripetute insistenze del giovane, mostrava essere d'incrollabile virtù. Egli conobbe il segreto della sua resistenza quando, stancatala con continue dimostrazioni d'affetto, la bella gli diede un appuntamento. Durante il convegno ella si sgangherò la fascetta e si denudò il petto. E, mostrando all'amante una delle mammelle, rosa da schifosissimo cancro, gli disse: "Raimondo, puoi amarmi così?" Lullo, spaventato da sì ripugnante spettacolo, fuggì via con la disperazione nel cuore. Fin da quel momento risolse di consacrarsi a Dio solo e di adoprarsi alla conversione degli Arabi al cristianesimo. Egli mise nello studio l'ardore tolto a' piaceri, s'applicò indefessamente per conoscere profondamente non solo la lingua, ma anche la storia della religione, la filosofia e le scienze degli Arabi. Lullo completò gli studi a Parigi, dove trovò Arnaldo da Villanova. Quest'avvenimento ci spiega facilmente la sua affiliazione alla spargiria ermetica. Fu precisamente in quella città ch'egli scrisse varie opere, trattanti di tale scienza. D'indole randagia e inquieta, Lullo non rimaneva a lungo in un sito; trascorse l'esistenza viaggiando in Italia e in Spagna; poi, desiderando sempre di convertire gli infedeli al cristianesimo, s'imbarcò per l'Africa, nel 1292. Ma, catturato dai Turchi, ricuperò a stento la libertà e dovè ritornare in Europa, bandito dall'Oriente. Adorando sempre la sua chimera, malgrado i fastidi e le peregrinazioni, ripartì dall'Europa nel 1304, all'età di settant'anni, e poi anche più in là, nel 1312: visitò l'Egitto, Gerusalemme e Tunisi, predicando il Vangelo. A Bugia, la folla esasperata lo lapidò. Sottrattosi a stento al furore popolare, morì alcuni giorni dopo, in seguito alle ferite riportate. [Ciò avvenne nel 1313]. Fu negl'intervalli di quella vita emozionante e d'estrema attività che l'eccelso genio trovò modo d'ideare e di comporre le stupende opere, descrivendo gli esperimenti a più riprese felicemente riuscitigli. Di lui abbiamo: La Clavicola - Il sunto dello spirito della trasmutazione (Compendium animae transmutationis) - La dilucidazione del testamento - e il Vade-mecum o sunto delle tinture. Pagina 44 di 60
01/06/2012 - 18.06 <strong>Ruggero</strong> <strong>Bacone</strong> <strong><strong>fra</strong>te</strong> <strong><strong>fra</strong>ncescano</strong> <strong>fra</strong> i <strong>primi</strong> <strong>Alchimisti</strong> Pagina 45 di 60