Ruggero Bacone frate francescano fra i primi Alchimisti
Ruggero Bacone frate francescano fra i primi Alchimisti
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01/06/2012 - 18.06 <strong>Ruggero</strong> <strong>Bacone</strong> <strong><strong>fra</strong>te</strong> <strong><strong>fra</strong>ncescano</strong> <strong>fra</strong> i <strong>primi</strong> <strong>Alchimisti</strong><br />
Parigi Etienne Tempier contro i maestri della locale Facoltà della Arti, nel 1278 fu avviato un<br />
procedimento giudiziario nei suoi confronti che si concluse con la detenzione, durata fino al 1292.<br />
Contro la sua condanna <strong>Bacone</strong> scrisse lo Speculum astronomiae, ma la lettura delle sue opere fu<br />
interdetta. Ormai in età avanzata e gravemente malato, <strong>Bacone</strong> dedicò gli ultimi anni della sua<br />
vita alla stesura del Compendium studii theologiae, che può essere considerato il suo testamento<br />
spirituale. Dal 1294 non si hanno più notizie su di lui.<br />
Altri eminenti alchimisti del mondo occidentale furono <strong>Ruggero</strong> <strong>Bacone</strong>, San Tommaso d'Aquino,<br />
Tycho Brahe, Thomas Browne, il Parmigianino, * http://goo.gl/ZfEHg<br />
http://goo.gl/HM8Ff * Giordano Bruno, * http://goo.gl/XjvUn http://goo.gl/W4m7G * e <strong>fra</strong> gli<br />
ultimi Cagliostro. * http://goo.gl/nv3xM http://goo.gl/a8qnl *<br />
La dottrina filosofica<br />
Complessa figura di <strong><strong>fra</strong>te</strong>, mistico, alchimista, astrologo, grammatico, costruttore di specchi<br />
ustori, naturalista e forse scopritore della polvere da sparo, secondo una tradizione non<br />
confermata, <strong>Ruggero</strong> <strong>Bacone</strong> è senz'altro la personalità di maggiore spicco tra i discepoli di<br />
Roberto Grossatesta, da cui trasse origine la grande scuola filosofica di Oxford. Roberto<br />
Grossatesta, il vescovo di Lincoln vissuto tra il 1175 e il 1253, fu l'esponente principale di quel<br />
filone della filosofia platonico - agostiniana che va sotto il nome di "metafisica della Luce", un<br />
modello sorto dalla volontà di coniugare la teologia cristiana con la concezione neoplatonica della<br />
causalità intesa come "irradiazione" di Dio nel mondo. Sotto la guida di Grossatesta la scuola di<br />
Oxford si caratterizzò per una particolare attenzione ai problemi scientifici, in particolare l'ottica<br />
e l'astronomia, pur senza cancellare i tratti tipici della religiosità <strong>fra</strong>ncescana, come l'attesa<br />
millenaristica per una imminente renovatio dell'intera cristianità che avrebbe dovuto inaugurare<br />
la futura epoca dello spirito. Da questo punto di vista, le apparenti contraddizioni presenti<br />
nell'opera di <strong>Ruggero</strong> <strong>Bacone</strong>, si possono almeno in parte spiegare a partire dal suo primo<br />
ambiente di formazione.<br />
La trilogia baconiana che comprende l'Opus maius, l'Opus minus e l'Opus tertium fu redatta tra<br />
il 1265 e il 1268, e venne inviata al papa Clemente IV unitamente ad una lunga epistola in cui<br />
l'autore delinea le linee guida del grandioso progetto enciclopedico che sarebbe rimasto<br />
incompiuto. <strong>Bacone</strong> muove da due esigenze tra loro strettamente correlate. In primo luogo, la<br />
necessità di realizzare una profonda riforma del sapere che superi la <strong>fra</strong>mmentazione e il<br />
particolarismo in cui tendono a cadere le singole discipline, e confluisca in una visione unitaria<br />
saldamente ancorata ai precetti della verità rivelata. In secondo luogo, l'idea che tutti i contenuti<br />
del sapere sono incorporati, in maniera esplicita o implicita, nelle Sacre Scritture. Come il pugno<br />
chiuso raccoglie tutto ciò che la mano aperta dispiega, afferma <strong>Bacone</strong>, allo stesso modo la<br />
sapienza necessaria al genere umano è contenuta interamente nelle Scritture. Dio ha creato un<br />
unico mondo, un unico genere umano, per un solo fine di salvezza: unica dev'essere pertanto la<br />
Sapienza che compendia in sé ogni singolo contenuto della conoscenza. Ne consegue che al<br />
vertice della gerarchia delle discipline bisogna collocare la teologia, raggio dell'infinita Luce di<br />
Sapienza che promana da Dio. L'ideale baconiano di reformatio e la concezione teocentrica del<br />
sapere sono pertanto i due lati di un medesimo atteggiamento epistemologico. Sotto questo<br />
profilo, la posizione di <strong>Bacone</strong> può apparire molto vicina al conservatorismo e all'epistemologia<br />
"riduzionistica" che Bonaventura da Bagnoregio aveva già fissato nel suo trattato De<br />
reductione artium ad theologiam. In quest'opera il maggiore esponente della scuola parigina<br />
<strong>fra</strong>ncescana, vissuto tra il 1221 e il 1274, aveva decisamente negato l'autonomia del sapere<br />
filosofico, considerando la subordinazione della filosofia alla teologia come l'unico mezzo per<br />
arginare il diffondersi delle eresie. Questa preoccupazione non è certo assente in <strong>Bacone</strong>, ma<br />
contiene parecchi elementi di novità se confrontata con la rigida impostazione di Bonaventura.<br />
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