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Ruggero Bacone frate francescano fra i primi Alchimisti

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01/06/2012 - 18.06 <strong>Ruggero</strong> <strong>Bacone</strong> <strong><strong>fra</strong>te</strong> <strong><strong>fra</strong>ncescano</strong> <strong>fra</strong> i <strong>primi</strong> <strong>Alchimisti</strong><br />

seicentesca. Gli "esperimenti" di cui parla <strong>Bacone</strong> non sono altro che la semplice constatazione<br />

fattuale di una conclusione a cui si è giunti per via di ragionamento, e nulla hanno a che vedere<br />

con le esperienze di laboratorio della scienza "esatta". È assente in <strong>Bacone</strong>, come in tutta la<br />

scienza medievale, l'idea del metodo come insieme di strumenti attraverso cui un'ipotesi viene<br />

pubblicamente controllata e messa alla prova in base alle condizioni della sua riproducibilità<br />

universale.<br />

Alla distinzione <strong>fra</strong> le tre vie della conoscenza subentra la dottrina delle cinque discipline più<br />

"nobili" che dovranno costituire l'ossatura del progetto enciclopedico del sapere. Al primo posto<br />

<strong>Bacone</strong> colloca la morale, quella che Aristotele chiama "scienza civile". In questa disciplina si<br />

raccolgono i principi della dottrina cristiana, l'etica, e la teoria dello Stato, a dimostrazione del<br />

fatto che le conquiste del sapere pagano dell'antichità trovano il loro compimento nei dettami<br />

della Rivelazione cristiana. Il primato della morale ci illumina su un altro aspetto importante<br />

che contraddistingue l'intera opera di <strong>Bacone</strong>. Per il dottore <strong><strong>fra</strong>ncescano</strong>, il progetto<br />

enciclopedico di riforma del sapere deve essere funzionale a un rinnovamento etico di tutta la<br />

società, la "repubblica cristiana" come egli la chiama abitualmente. E si tratta di un processo che<br />

deve investire prima di tutto le istituzioni della Chiesa, sempre minacciate dal rilassamento o<br />

dalla corruzione dei costumi. Il primato attribuito alla morale, in questo senso, salda in maniera<br />

significativa l'aspirazione tutta baconiana a un sapere di tipo pragmatico - operativo con la<br />

tradizione mistica e riformatrice che è caratteristica dell'intero movimento <strong><strong>fra</strong>ncescano</strong> fin dalle<br />

sue origini. Il progetto enciclopedico costituisce una riforma complessiva del sapere del tempo<br />

che a sua volta anticipa la renovatio globale della Cristianità. Ed è proprio il primato attribuito<br />

alla scienza morale che ci permette di delineare le caratteristiche della "scienza sperimentale",<br />

che occupa il secondo posto nello schema assiologico. Questa scienza è maestra di tutte quelle che<br />

seguono, e il suo scopo, a sua volta, è quello di porsi al servizio della morale. In questa accezione<br />

larga la scienza sperimentale include l'ottica, la matematica e la conoscenza della lingue, con le<br />

quali si completa l'ossatura epistemologica su cui si articola il progetto enciclopedico.<br />

Ricollegandosi a scienziati arabi come Avicenna e Al-Hazen, <strong>Bacone</strong> interpreta il ruolo<br />

dell'ottica nel quadro della metafisica della luce di Grossatesta. <strong>Bacone</strong> è convinto che attraverso<br />

questa disciplina ancora giovane, almeno per ciò che concerne il mondo cristiano, l'uomo possa<br />

arrivare alla conoscenza della struttura geometrico - matematica del cosmo. Infatti, le leggi che<br />

governano il diffondersi della luce sono analoghe alle leggi causali che governano tutti gli altri<br />

processi della natura. Ne consegue che il fondamento dell'ottica rimanda alla quarta scienza, la<br />

matematica, vera chiave di volta di un universo che fu creato da Dio - come è attestato dal libro<br />

della Sapienza 11, 21 - "secondo numero, peso e misura". <strong>Bacone</strong> insiste sulla vastità delle<br />

applicazioni della matematica, dalla musica all'astrologia. Sebbene quest'ultimo termine<br />

all'epoca di <strong>Bacone</strong> fosse l'equivalente di quella scienza che sarà ribattezzata come "astronomia",<br />

l'autore include esplicitamente nel suo spettro semantico anche la cosiddetta "astrologia<br />

politica", ovvero lo studio scientifico degli astri necessario a chi governa al fine di deliberare ciò<br />

che è meglio per la repubblica dei fedeli. I sapienti che sono i naturali consiglieri di principi e<br />

papi devono mettere al servizio della cristianità tutti gli strumenti utili ad anticipare l'avvento<br />

del regno di Dio, senza escludere pregiudizialmente nemmeno i prodigi dell'alchimia e della<br />

magia. Questo tema viene approfondito nel suo aspetto tecnico - operativo in un trattato dal<br />

titolo Epistula de secretis operibus naturae, dove l'autore, <strong>fra</strong> le altre cose, invita a distinguere la<br />

magia falsa dei necromanti dalla magia autentica, che può efficacemente contrastare gli inganni<br />

orditi dal Maligno. Anzi, queste conoscenze sono indispensabili, perché quando i tempi saranno<br />

maturi l'Anticristo si presenterà egli stesso come "mago" e "negromante", e la padronanza della<br />

arti magiche ci permetterà di leggere in anticipo i segni dell'avvento imminente consentendoci<br />

altresì di combatterlo con le sue stesse armi in nome del trionfo finale di Dio. Nella figura del<br />

Doctor Mirabilis, come <strong>Bacone</strong> fu soprannominato per la sua abilità di alchimista versato nella<br />

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