La voce del destino - InMondadori
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zione, ma in fondo da un segretario alla guerra <strong>del</strong>la Repubblica<br />
argentina era lecito aspettarselo.<br />
Carlos Fuldner non perdeva occasione per rivolgersi direttamente<br />
a Luce, suscitando la rabbia sorda di Antonio. <strong>La</strong> giovane,<br />
consapevole <strong>del</strong> disagio <strong>del</strong> suo innamorato, sebbene lusingata,<br />
cercava di contenere le velate avances <strong>del</strong>l’aitante tedesco.<br />
Rodolfo Freude, invece, era piuttosto silenzioso. Sembrava<br />
stesse valutando i presenti con uno sguardo attento e indagatore.<br />
« Si parla molto di voi, signorina De Bartolo. Quasi quanto<br />
<strong>del</strong> nostro campione Soriano », disse a un certo punto Perón.<br />
« Ci dev’essere stato qualche benefico influsso in quella via di Junín<br />
dove siete cresciuti insieme. Ma ora ditemi, Carlos, che notizie<br />
avete dalla Germania? »<br />
« Le notizie che provengono dall’Europa sono molto preoccupanti,<br />
colonnello Perón », rispose Fuldner.<br />
« E voi », disse Antonio provocatorio, « che cosa fate qui in Argentina,<br />
per aiutare il vostro paese? »<br />
« Non capisco che cosa intendiate, signor Soriano », disse<br />
Fuldner.<br />
« Che ogni uomo giovane, in un paese in guerra, dovrebbe<br />
prestare servizio nei ranghi militari di quel paese... A quanto vedo<br />
non vestite una divisa. Come mai? Siete forse impiegato in altro<br />
modo? »<br />
« Antonio, ti prego... » provò a dire Eva.<br />
« No, lasciate stare, signorina Duarte: soddisferò volentieri la<br />
curiosità <strong>del</strong> vostro amico », disse Fuldner con un sorriso mellifluo.<br />
« Non so se ho ben capito, ma se volete insinuare che sono<br />
un debosciato mi dispiace <strong>del</strong>udervi. E non sono neppure un<br />
agente al servizio <strong>del</strong> Reich. Sono desolato di dover smentire le<br />
vostre fantasie, tuttavia la mia storia è molto più ’normale’. Ho<br />
cercato di arruolarmi, ma l’esercito ha subordinato la mia carriera<br />
militare a una scelta che non mi sono sentito di fare. Avrei dovuto<br />
rinunciare alla doppia nazionalità, escludendo naturalmente<br />
quella argentina. Malgrado i parti <strong>del</strong>la vostra immaginazione,<br />
insomma, sono e rimango soltanto un uomo d’affari. »<br />
Gli occhi <strong>del</strong> tedesco si fecero sottili e freddi. In pochi conoscevano<br />
il vero passato di Horst Carlos Fuldner. Si era arruolato