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La voce del destino - InMondadori

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58<br />

«È una storia lunga, piccola. Un giorno te la racconterò.»<br />

Piccola... Quando avrebbe smesso di trattarla come una sorella<br />

minore? Non si accorgeva che lei gli moriva dietro?<br />

In fondo Antonio aveva poco più di vent’anni e lei quattordici.<br />

Sei anni di differenza non erano molti. E Luce stava diventando<br />

una donna. Una bellissima donna.<br />

Michele Soriano si era guardato intorno come se fosse sbarcato<br />

da un altro pianeta. New York di notte pareva un’autentica esplosione<br />

di luci e di colori.<br />

Terminate le lunghe procedure burocratiche per l’immigrazione<br />

– l’Argentina e, soprattutto, l’Italia rimanevano paesi nemici<br />

per gli Stati Uniti, schierati apertamente dalla parte degli Alleati<br />

nel conflitto che si stava combattendo in Europa –, il ragazzo si<br />

era dato da fare per cercare un lavoro. Aveva trovato un posto da<br />

cameriere in un ristorante all’angolo tra Mulberry e Grand Street,<br />

a Little Italy. Sopra il ristorante c’era una piccola stanza, che Michele<br />

divideva con l’altro giovane inserviente <strong>del</strong> locale.<br />

Il lavoro era duro, ma ben retribuito e, con le mance che riusciva<br />

a riscuotere, Michele era convinto che presto avrebbe potuto<br />

mandare qualche aiuto al gemello Antonio che, a Buenos Aires,<br />

non se la cavava molto bene.<br />

Quella sera aveva appena finito il servizio e stavano riassettando<br />

la sala, quando due uomini entrarono a passo veloce e sicuro.<br />

Il proprietario <strong>del</strong> ristorante aveva appena contato l’incasso e l’aveva<br />

chiuso a chiave nel cassetto dietro il bancone. Michele stava<br />

spazzando il pavimento. Uno dei due si fermò accanto alla porta,<br />

tenendo d’occhio la sala. L’altro estrasse una grossa pistola a tamburo<br />

e tracciò un semicerchio con l’arma spianata, prima di puntarla<br />

verso il proprietario <strong>del</strong> ristorante.<br />

« State tutti fermi e non vi succederà nulla. E tu consegnami<br />

l’incasso. Svelto! » disse il rapinatore sporgendosi oltre il bancone.<br />

Il proprietario esitò qualche istante. Questo fu sufficiente per<br />

scatenare la reazione <strong>del</strong> malvivente, che lo percosse con la mano<br />

armata.<br />

Michele vide il terrore dipinto sul volto bonario <strong>del</strong> suo datore

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