La voce del destino - InMondadori
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Prima di richiudere la porta che dava sulla via principale, la giovane<br />
si guardò attorno con aria circospetta. Gli amici erano appena<br />
scivolati dentro come ladri. <strong>La</strong> ragazza, coi capelli neri sciolti<br />
sulle spalle, non doveva avere diciotto anni, ma il suo corpo era<br />
maturo e sensuale. I due che l’avevano appena raggiunta erano<br />
altrettanto giovani.<br />
<strong>La</strong> ragazza era figlia <strong>del</strong> medico condotto <strong>del</strong>la cittadina piemontese.<br />
L’uomo era da tempo tenuto d’occhio dalla milizia:<br />
si diceva che fosse un sovversivo legato a doppio filo con i servizi<br />
segreti nemici.<br />
<strong>La</strong> casa era confortevole e spaziosa. I tre presero posto nell’elegante<br />
salotto. <strong>La</strong> giovane sollevò i cuscini <strong>del</strong> divano e rimosse<br />
un pannello che nascondeva l’apparecchio. Quindi accese la radio<br />
e la sintonizzò sui 251 megahertz, corrispondenti alla frequenza<br />
<strong>del</strong>l’emittente britannica. <strong>La</strong> sigla di Radio Londra, le note<br />
d’inizio <strong>del</strong>la Quinta sinfonia di Beethoven, era appena risuonata<br />
nella stanza quando i fascisti fecero irruzione.<br />
I ragazzi, sotto la minaccia <strong>del</strong>le armi, vennero spinti contro il<br />
muro <strong>del</strong> salotto. Soriano fece il suo ingresso teatrale.<br />
« Sono il nuovo comandante <strong>del</strong>la compagnia. Sapete che<br />
ascoltare le emittenti nemiche può costarvi due mesi di galera e<br />
una multa di mille lire? » chiese con un lampo cru<strong>del</strong>e nello<br />
sguardo.<br />
« <strong>La</strong> colpa è soltanto mia: sono stata io a invitare i miei amici<br />
ad ascoltare la radio. Vi prego di usare la vostra clemenza, signore<br />
», disse la ragazza singhiozzando. Gli occhi di Soriano si soffermarono<br />
sui seni rotondi e sodi che l’abito leggero metteva in risalto.<br />
« E come mai c’è un apparecchio radio come questo nell’abitazione<br />
di uno stimato medico di paese? » chiese ancora Soriano, a<br />
cui interessava colpire il padre e non certo quel fiore di fanciulla.<br />
«Èsempre colpa mia. <strong>La</strong> radio è sempre stata in casa, ma nessuno<br />
la usava... e allora... spinta dalla curiosità... » mentì la giovane.<br />
« Ma certo... ma certo », disse Soriano sarcastico. « Uscite tutti.<br />
<strong>La</strong>sciatemi solo con lei. »<br />
<strong>La</strong> giovane guardò atterrita l’ufficiale fascista che prese a slacciare<br />
la cintura appena la porta fu chiusa.