La voce del destino - InMondadori
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za e il potere cui anelava. Avrebbe dovuto cercare altre vie per raggiungerli.<br />
E i suoi amici croati lo avrebbero aiutato.<br />
79<br />
Sin dai primi giorni di reclusione, Antonio Soriano era stato incaricato<br />
di riordinare la piccola biblioteca <strong>del</strong> carcere di Marcos<br />
Paz, alla periferia di Buenos Aires. Le ore di tranquillità passate<br />
nella sala di lettura gli consentivano di rimanere solo e di leggere<br />
ciò che più gli interessava. Antonio, definito dal direttore <strong>del</strong> carcere<br />
un detenuto mo<strong>del</strong>lo, aveva svolto un ottimo lavoro di catalogazione.<br />
« Il direttore ti vuole, Soriano », lo avvertì un secondino aprendo<br />
la porta <strong>del</strong>la cella.<br />
« Non so per quale via », gli riferì il direttore non appena ebbe<br />
di fronte il detenuto. « Ma ti posso assicurare che la concessione<br />
<strong>del</strong>la tua grazia è arrivata dall’alto: sembra che lo stesso colonnello<br />
Perón abbia garantito sulla tua integrità morale. Fatto sta che<br />
la tua pena è stata ridotta: uscirai tra pochi giorni. »<br />
Il portone <strong>del</strong> carcere di Marcos Paz si aprì. Il giovane esitò:<br />
due anni di galera erano sufficienti per far dimenticare la normalità<br />
di una vita libera.<br />
Antonio si volse a guardare la porta di ferro che si stava richiudendo<br />
ed ebbe l’istinto di rientrare tra le sicure mura <strong>del</strong>la prigione.<br />
Poi strinse il sacco con i suoi oggetti personali e si incamminò<br />
verso la libertà.<br />
<strong>La</strong> berlina grigia si accostò silenziosa.<br />
« Posso darvi un passaggio, signor Soriano? » Luce de Bartolo<br />
sorrideva, con la testa fuori dal finestrino. Era elegante, bellissima,<br />
felice. Quei due anni non erano passati in fretta, ma Luce ora<br />
sapeva che avrebbe potuto aspettarlo per tutta la vita, senza mai<br />
smettere di amarlo.<br />
L’ascesa <strong>del</strong> pugile italoargentino era stata inesorabile. Match dopo<br />
match, aveva sconfitto avversari ben più blasonati di lui. Ora<br />
si apprestava a combattere per il titolo nazionale.<br />
Eppure Mickey the Jab sembrava tranquillo: nemmeno la no-