La voce del destino - InMondadori
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l’angolo, ma il pugile già aveva distolto il suo sguardo e, alzatosi,<br />
si avviò saltellando verso il centro <strong>del</strong> ring.<br />
Quando il guanto <strong>del</strong>l’avversario lo colpì al volto, Michele<br />
percepì distintamente l’odore <strong>del</strong>l’alcol, quindi gli occhi presero<br />
a lacrimare. Mickey the Jab barcollò un istante e in quella frazione<br />
di secondo El Tigre gli fu addosso tempestandolo di pugni.<br />
Soriano si rifugiò all’angolo e si chiuse a riccio, aspettando il<br />
gong liberatorio <strong>del</strong>la fine <strong>del</strong>la seconda ripresa.<br />
« Alcol! » disse al suo massaggiatore non appena fu seduto sullo<br />
sgabello.<br />
« L’ho temuto quando ti ho visto barcollare con gli occhi chiusi<br />
», rispose Sergio. « Devono averci imbevuto i guantoni: che figli<br />
di puttana! Devi buttarlo giù appena puoi, Michele. »<br />
Durante la terza ripresa i due pugili si fronteggiarono a distanza,<br />
accennando attacchi e difese senza convinzione, ma non appena<br />
prese il via la quarta, Martínez portò un attacco al fianco sinistro<br />
<strong>del</strong> suo avversario. Mentre Michele si piegava per difendersi e<br />
offrire minore bersaglio, l’argentino gli sfiorò il volto con l’interno<br />
<strong>del</strong> guantone. Le stringhe di corda gli aprirono una profonda<br />
ferita sul sopracciglio destro. El Tigre pareva deciso a vincere con<br />
ogni mezzo. Michele si passò il guanto sull’occhio destro, cercando<br />
di tamponare il sangue che gli stava offuscando la vista. Il destro<br />
di Martínez lo colpì investendo con la forza di un maglio naso,<br />
bocca e zigomo. Michele stramazzò al tappeto.<br />
Non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse rimasto privo di<br />
sensi, ma quando riaprì gli occhi vide il volto compiaciuto di<br />
Puccio Basile al di là <strong>del</strong>le corde <strong>del</strong> ring.<br />
Una forza sovrumana alimentata dall’ira cieca si impadronì di<br />
lui. Michele non aspettò che l’arbitro terminasse il conteggio e si<br />
scagliò contro l’avversario come una furia.<br />
Martínez accennò a una reazione, ma Soriano parava ogni colpo,<br />
mentre le mani mulinavano a una velocità incredibile.<br />
Quando raggiunse l’angolo, El Tigre era stremato: i colpi che<br />
lo avevano raggiunto gli avevano confuso la mente e tagliato il<br />
fiato. A stento era riuscito a mantenersi in piedi.<br />
Dal quinto round in poi, Michele si trasformò in una macchina<br />
infallibile. Era lucido, attento, calcolatore, rapidissimo. Sem-