La voce del destino - InMondadori
La voce del destino - InMondadori
La voce del destino - InMondadori
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
31<br />
L’appuntamento settimanale si chiamava Arriba Estudiantes: a<br />
turno uno studente aveva l’opportunità di prendere in mano<br />
un microfono e intrattenere radiofonicamente l’intera città.Confidando<br />
sui suoi buoni appoggi al Colegio Nacional – suo cognato<br />
era il fratello <strong>del</strong> direttore – Eva aveva ottenuto che il programma<br />
radiofonico fosse condotto da lei e dalla piccola Luce nel ruolo<br />
di cantante.<br />
In quegli anni, la radio si era molto diffusa in Argentina e un<br />
numero sempre maggiore di ascoltatori seguiva le trasmissioni –<br />
in particolare le riduzioni teatrali – con passione ed entusiasmo.<br />
Il bel viso di Eva era in parte coperto dal grosso microfono.<br />
L’uomo di fronte a lei ascoltava con attenzione.<br />
« ... E adesso, cari ascoltatori », disse la ragazza con fare sicuro,<br />
« lasciate che vi presenti un giovanissimo talento: Luce de Bartolo<br />
è poco più che una bambina, ma la sua <strong>voce</strong>... »<br />
Luce sentì il cuore salirle in gola e lì fermarsi, pronto a esplodere.<br />
Cercò di dominare la vampa di calore che le impediva di<br />
parlare, si disse che sarebbe stato come tutte le volte in cui si<br />
era esibita a scuola, o di fronte a una ristretta cerchia di amici<br />
e parenti. Ma sapeva bene che la sua <strong>voce</strong> avrebbe risuonato nelle<br />
case <strong>del</strong>l’intera Junín.<br />
Inciampò nelle prime note e la tensione non la abbandonò per<br />
tutti gli interminabili minuti <strong>del</strong>la trasmissione.<br />
L’osservatore provò in tutti i modi a consolarla, ma Luce non<br />
riusciva a smettere di piangere. Allora lui si rivolse a Eva: « Avete<br />
già lavorato alla radio », aggiunse scorrendo il nome su un foglio,<br />
« signorina Ibarguren? »<br />
« Nossignore », rispose Eva. « Questa è la mia prima esperienza.<br />
Ma, se posso essere sincera, il contatto con la gente mi procura<br />
grande gioia. »<br />
« Che belle parole, signorina », esclamò un altro uomo, fino ad<br />
allora rimasto nell’ombra <strong>del</strong> piccolo teatro scolastico. « Forse<br />
raffinando un po’ i vostri modi, riuscirete a realizzare i vostri desideri.<br />
»<br />
Come si permetteva, quello sconosciuto con i capelli unti di<br />
brillantina e lo sguardo mellifluo, di apostrofarla in quella maniera?