La voce del destino - InMondadori
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110<br />
lo stadio. El Tigre mantenne lo sguardo fisso a terra, alzò il guantone<br />
destro in cenno di saluto e si avviò al centro <strong>del</strong> ring.<br />
Dopo le raccomandazioni di rito, l’arbitro diede inizio all’incontro.<br />
Michele sentì il suono <strong>del</strong> gong come se provenisse da un<br />
altro mondo. Il volto di El Tigre appariva e scompariva dietro i<br />
guantoni che teneva in posizione di guardia. L’argentino aveva la<br />
fronte bassa e le sopracciglia nere e folte, il naso largo e schiacciato,<br />
e continuava a sbuffare come un drago infernale. Era più<br />
basso di Michele, ma molto più massiccio. Il rigonfiamento dovuto<br />
al paradenti lo faceva assomigliare a un grosso scimmione<br />
infuriato.<br />
Un colpo centrò Michele allo zigomo. Non fu un pugno particolarmente<br />
pericoloso, ma El Tigre era riuscito a penetrare nella<br />
sua guardia. Solo allora Michele si riscosse dallo stato di trance in<br />
cui pareva caduto e reagì con una finta e una doppietta ai fianchi.<br />
Martínez indietreggiò di un passo, poi avanzò di nuovo, bloccando<br />
il piede <strong>del</strong>l’avversario sotto il suo: era una mossa severamente<br />
proibita.<br />
Michele perse la mobilità necessaria per schivare il diretto al<br />
volto. Alzò gli occhi verso l’arbitro: non era possibile che non avesse<br />
visto la mossa scorretta di Martínez. Negli occhi <strong>del</strong> direttore di<br />
gara gli parve di scorgere paura, impotenza e rassegnazione.<br />
Il gong chiuse il primo dei dieci round <strong>del</strong>l’incontro.<br />
« Hai visto quel figlio di puttana? Mi ha pestato un piede per<br />
tenermi fermo », disse Michele dopo che Sergio gli aveva tolto il<br />
paradenti.<br />
« Ho visto », rispose il massaggiatore. « E ho anche capito da<br />
che parte sta l’arbitro. Però quella specie di uomo <strong>del</strong>le caverne<br />
mi sembra meno forte di quanto supponessi. » Mentre gli parlava<br />
Sergio ripulì la ferita allo zigomo, vi premette sopra una barra<br />
d’acciaio ghiacciata e continuò: « Ora ascolta: il lato destro è il<br />
suo punto debole. È lì che tende a scoprirsi. E poi, grosso com’è,<br />
non ha molto fiato: ansima già come un cammello nel deserto.<br />
Sei sempre sicuro di voler vincere, vero? »<br />
Entrambi avevano notato il terzetto che si stava avviando verso<br />
tre posti liberi in prima fila, sotto il ring. Puccio Basile, scortato<br />
da due gorilla, rivolse un sorriso di scherno a Michele, seduto al-<br />
Licenza edgt-39-BOL-5005 rilasciata il 12 dicembre 2011 a BOL