La voce del destino - InMondadori
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Basile non aggiunse altro, girò sui tacchi e scomparve dietro la<br />
porta, seguito dal più corpulento dei guardaspalle. L’altro, invece,<br />
continuò a tenere sotto tiro il pugile per una manciata di minuti,<br />
il tempo necessario perché il suo capo guadagnasse l’uscita.<br />
Matías Amparo aveva insistito molto perché Luce accettasse l’invito<br />
a pranzo. E lei aveva posto la condizione che Antonio l’accompagnasse:<br />
appena si fosse liberata dall’impegno loro due si sarebbero<br />
recati a salutare Michele.<br />
«È una persona importante », aveva detto Amparo. « Uno di<br />
quelli che conteranno sempre di più. E se, come credo, andrai<br />
in tournée in Europa, l’amicizia con Carlos Fuldner ti sarà utile. »<br />
Fuldner era un bell’uomo che sembrava più giovane dei suoi<br />
trentacinque anni, e sfoggiava un sorriso ammaliante.<br />
Sedettero al tavolo. Fuldner non faceva nulla per nascondere<br />
l’ammirazione per la giovane cantante e le dedicò tutta la sua<br />
consumata galanteria. Aveva modi eleganti e garbati. Bastarono<br />
pochi istanti perché Antonio si sentisse divorato da una furiosa<br />
gelosia.<br />
Carlos Fuldner era nato a Buenos Aires da una <strong>del</strong>le tante famiglie<br />
emigrate dalla Germania. Nel 1922 il padre Hugo aveva<br />
deciso di tornare in patria e si era stabilito presso Kassel. Lì Carlos<br />
aveva portato a termine il liceo e frequentato i primi due anni di<br />
Giurisprudenza, prima di abbandonare gli studi a causa <strong>del</strong>le ristrettezze<br />
economiche in cui si era venuta a trovare la famiglia.<br />
Nel volgere di pochi anni l’intraprendente giovanotto era diventato<br />
un importante imprenditore nel campo <strong>del</strong>l’import-export<br />
tra Germania e Argentina.<br />
« In quale ramo esercitate la vostra professione, signor Fuldner?<br />
» chiese Antonio cercando di attrarre su di sé l’attenzione<br />
<strong>del</strong>l’uomo.<br />
« L’Argentina produce carni e la Germania ha bisogno di vettovagliamenti<br />
per vincere la guerra. Io cerco di fare, oltre al mio,<br />
l’interesse dei due paesi a cui sento di appartenere. »<br />
« Voi credete davvero che la Germania vincerà la guerra? » insisté<br />
Antonio.