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<strong>Area</strong> Aggiornamento Professionale<br />
IL CERVELLETTO FETALE: ERRORI<br />
DIAGNOSTICI E MANAGEMENT<br />
Prenatal Diagnosis 2009; 29: 372-380<br />
G. Malinger, D. Lev,T. Lerman-Sagie<br />
Fetal Neurology Clinic, Prenatal Diagnosis Unit,<br />
Department of Obstetrics and Gynecology; Genetics<br />
Institute and Pediatric<br />
Neurology Unit,The Edith Wolfson Medical Center,<br />
Holon and Sackler School of Medicine,Tel Aviv University,Tel<br />
Aviv, Israel<br />
Traduzione e commento a cura di:<br />
G. Rembouskos<br />
UO Dipartimentale di Medicina Fetale,<br />
Ospedale Di Venere-Bari e Sarcone-Terlizzi<br />
SOMMARIO<br />
La diagnosi prenatale delle anomalie cerebellari congenite<br />
e acquisite è possibile mediante ecografia e risonanza<br />
magnetica. Nonostante i numerosi studi condotti<br />
su questo argomento esistono comunque significativi<br />
dubbi diagnostici. Questa review evidenzia 5 possibili<br />
cause di errori nella diagnosi delle anomalie cerebellari:<br />
confusione nella descrizione delle differenti patologie<br />
vermiane (Dandy-Walker Variant, ipoplasia vermiana<br />
e agenesia vermiana); diagnosi prematura di anomalia<br />
dello sviluppo vermiano; difficoltà nella differenziazione<br />
ecografica tra verme ed emisfero cerebellare; sviluppo<br />
tardivo della ipoplasia/atrofia cerebellare e diagnosi<br />
differenziale nell’ambito delle anomalie monolaterali<br />
del cervelletto.<br />
INTRODUZIONE<br />
Più di cent’anni fa, Joseph A. Blake commentava all’apertura<br />
di un suo articolo riguardo la formazione embriologica<br />
del IV ventricolo:<br />
La mia indagine su questo argomento è stimolata dalla contraddittorietà<br />
delle opinioni e dall’assoluta mancanza di conoscenza<br />
riguardo la comunicazione tra la cavità del quarto<br />
ventricolo e lo spazio subaracnoideo (Blake, 1900).<br />
Nonostante i suoi studi, quelli di altri autori ed il progresso<br />
nell’imaging, inclusa l’introduzione dell’ecografia<br />
e della risonanza magnetica, la nostra conoscenza sullo<br />
sviluppo cerebellare oltre il periodo embriologico rimane<br />
molto limitata impedendo in molti casi una differenziazione<br />
chiara tra condizione fisiologica e patologica.<br />
Carroll et al. (2000) hanno rilevato una assenza di cor-<br />
29<br />
relazione nel 57% dei casi (8 su 14 feti) tra anomalie<br />
cerebellari descritte all’esame ecografico ed i corrispettivi<br />
risultati autoptici nei feti abortiti. Risultati simili sono<br />
stati ottenuti di recente in uno studio più ampio su 44<br />
feti con una diagnosi ecografica di malformazione di<br />
Dandy-Walker (DWM); l’esame ecografico ha portato<br />
ad una diagnosi errata in 26 pazienti (Philips et al., 2006).<br />
L’introduzione della risonanza magnetica (RM) come<br />
metodica diagnostica complementare ha dimostrato che<br />
la diagnosi corretta di ipoplasia della parte inferiore del<br />
verme cerebellare è altrettanto difficile con questa tecnica<br />
con un tasso di falsi positivi del 32% (Limperopoulos<br />
et al., 2006). L’ipoplasia della parte inferiore del verme<br />
cerebellare è stata associata con diverse sindromi<br />
caratterizzate da ritardo mentale ed autismo; pertanto,<br />
gli esperti di medicina fetale dovrebbero essere consapevoli<br />
ed attenti nel fare questa diagnosi in utero. Potenziali<br />
errori esistono anche nella diagnosi di ipoplasia cerebellare<br />
fetale.<br />
Lo scopo di questa review è quello di presentare e discutere<br />
i diversi pattern US che potrebbero portare ad una<br />
diagnosi errata (falsi negativi-falsi positivi) riguardante lo<br />
sviluppo normale o anomalo del cervelletto fetale. Un<br />
approccio alla valutazione del cervelletto e del verme e<br />
diverse flow-chart per la diagnosi di specifiche patologie<br />
cerebellari sono state precedentemente proposte da<br />
diversi gruppi (Smith et al., 1986; Pilu et al., 1987; Malinger<br />
et al., 2001;Adamsbaum et al., 2005; Guibaud, des Portes,<br />
2006; ISUOG, 2007). La valutazione ecografica dovrebbe<br />
includere immagini multiplanari del cervelletto (Fig. 1<br />
A-C): il piano assiale è utile nella valutazione del diametro<br />
transcerebellare, delle dimensioni del quarto ventricolo<br />
e dello spessore dei peduncoli cerebellari (Fig. 1 A);<br />
il piano coronale permette la differenziazione tra emisferi<br />
e verme cerebellare (Fig. 1 B). Il piano sagittale mediano<br />
è quello più importante in quanto permette la visualizzazione<br />
dei lobuli del verme, delle scissure e della forma<br />
del fastigium; permette inoltre misurazioni del diametro<br />
e della superficie del verme e il calcolo del rapporto<br />
tra la parte superiore e quella inferiore. Nello stesso piano<br />
si possono anche valutare forma e dimensioni del ponte,<br />
della cisterna magna e del tentorio (Figg. 1 C e 2 E).<br />
Sulla base dell’esperienza acquisita nella Clinica di Neurologia<br />
Fetale al Wolfson Medical Center su 125 feti con<br />
sospette anomalie cerebellari (Halawa et al., 2007), abbiamo<br />
evidenziato cinque diverse situazioni che possono esitare<br />
in errori diagnostici e di counselling: confusione tra<br />
le diverse entità nella descrizione delle patologie del verme<br />
(Dandy-Walker variant, ipoplasia vermiana ed agenesia<br />
del verme); diagnosi prematura di anomala formazione<br />
del verme; difficoltà nella differenziazione ecografica<br />
tra emisferi cerebellari e verme; sviluppo tardivo di<br />
ipoplasia/atrofia del verme e diagnosi differenziale nell’ambito<br />
delle anomalie cerebellari unilaterali.<br />
Le definizioni delle diverse patologie cerebellari che possono<br />
essere diagnosticate in utero sono riportate nella<br />
tabella 1.