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A<br />
B<br />
C<br />
Figura 5. Feto di 22 settimane gestazionali in paziente con<br />
anamnesi di sindrome di Joubert. Piano assiale (A), coronale<br />
(B) e sagittale (C). Il verme non è chiaramente visualizzato<br />
sul piano assiale ma sembra essere almeno parzialmente<br />
presente sul piano coronale. Anche il piano<br />
sagittale non è conclusivo per una diagnosi: la freccia indica<br />
o una scissura primaria oppure l’estremità di un verme<br />
piccolo con emisfero cerebellare che riempie la linea<br />
mediana. Il ponte ed il midollo allungato appaiono normali.<br />
Sono state eseguite ecografie seriate e RM con<br />
reperto definitivo di normalità.<br />
magna e dei loro rapporti. In questo piano, può essere<br />
difficile distinguere il verme dagli emisferi cerebellari, ma<br />
in questo caso la forma del quarto ventricolo dovrebbe<br />
essere anormale (Fig. 4) e le scissure vermiane difficili da<br />
visualizzare. L’operatore dovrebbe valutare gli altri segni<br />
possibili inclusa la presenza di ponte e midollo allungato<br />
ipoplasici come nel caso dell’ipoplasia ponto-cerebellare.<br />
In casi sospetti, riteniamo che lo studio del piano<br />
coronale sia molto utile nel differenziare tra folia cerebellari<br />
e scissure vermiane (Figg. 2 D, 5 B).<br />
35<br />
Nonostante l’opinione generale sia che la RM abbia<br />
potenzialità diagnostiche maggiori rispetto all’ecografia,<br />
la nostra esperienza è simile a quella di Limperopoulos<br />
et al. (2008), che evidenzia falsi positivi e negativi di anomalie<br />
vermiane con l’utilizzo della RM. Dal punto di vista<br />
medico-legale è importante che genitori e medici siano<br />
consapevoli delle limitazioni delle attuali tecniche di imaging<br />
nella diagnosi di anomalie vermiane isolate.<br />
MANIFESTAZIONE TARDIVA DI<br />
IPOPLASIA/ATROFIA CEREBELLARE<br />
Dal punto di vista dell’imaging, le anomalie neocerebellari<br />
possono esitare nello sviluppo di ipoplasia o atrofia<br />
cerebellare. L’ipoplasia cerebellare è caratterizzata da un<br />
cervelletto apparentemente normale morfologicamente<br />
ma di piccole dimensioni, con una cisterna magna di<br />
normali o ridotte dimensioni (Fig. 6). L’atrofia cerebellare<br />
invece riguarda un cervelletto inizialmente normale<br />
che progressivamente presenta un aumento delle dimensioni<br />
delle scissure rispetto ai folia (Poretti et al.,<br />
2008). Nonostante la definizione distingua chiaramente<br />
le due entità, nella pratica clinica, la loro distinzione è molto<br />
meno ovvia; questo dato ha prodotto una grande confusione<br />
nella Letteratura. Mentre la maggior parte delle<br />
atrofie cerebellari cominciano dopo la nascita, esiste un<br />
gruppo di rare anomalie caratterizzate da ipoplasia cerebellare,<br />
che iniziano durante la vita fetale oppure in epoca<br />
neonatale - l’ipoplasia ponto cerebellare (PCH).<br />
Figura 6. Ipoplasia cerebellare a 23 settimane gestazionali<br />
in un feto con restante anatomia normale. Il TCD calcolato<br />
(19,7 mm) era inferiore del 2° percentile per età<br />
gestazionale. Il verme era apparentemente normale.<br />
Anche in questi casi, l’ipoplasia è associata a degenerazione<br />
cerebellare che continua nella vita postnatale. I casi<br />
diagnosticati prima della nascita sono rari e solo piccole<br />
casistiche sono state pubblicate (Mitra et al., 1999; Patel<br />
et al., 2006; Phadke et al., 2007).<br />
Questi casi sono usualmente associati ad anomalie del<br />
SNC e/o extra-SNC, e/o ad anomalie cromosomiche<br />
(Smith et al., 2005). Nella maggioranza di questi casi, i<br />
reperti associati hanno portato successivamente alla dia-