CHIARImenti - Colossi Arte Contemporanea
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VILLA MAZZOTTI<br />
Commissionata dal conte Ludovico Mazzotti<br />
Biancinelli all’architetto Antonio Vandone di<br />
Torino, che la realizzò fra il 1910 ed il 1919 in<br />
collaborazione con l’architetto Citterio, la Villa<br />
è circondata da cancellate e ringhiere in ferro<br />
battuto, disegnate da Alessandro Mazzucotelli<br />
e restaurate nel 2005 dal Comune di Chiari.<br />
Immersa in un parco di circa dieci ettari,<br />
risultato di diverse “mani” – quella<br />
dell’architetto Vandone, che ne curò il giardino<br />
all’italiana, oltrechè di uno specialista inglese<br />
e del prestigioso studio Adam & Co. di Parigi,<br />
che nel 1927 progettò il rifacimento di un’altra<br />
parte del parco – la Villa è un imponente<br />
edifi cio a pianta centrale, organizzato attorno<br />
ad un ampio atrio coperto da un luminoso<br />
lucernario in vetro colorato; si sviluppa su due<br />
piani, il primo rialzato con seminterrato.<br />
Acquistati dal Comune di Chiari da Giulio<br />
Binda, vedovo ed erede di Angelica Mazzotti<br />
Biancinelli, nel 1981, Villa e parco offrono un<br />
interessante fusione dei canoni del Liberty con<br />
gli stilemi ancora delicatamente neoclassici,<br />
in linea con il gusto aperto al moderno, ma<br />
orgogliosamente attaccato ad un passato<br />
secolare, della famiglia Mazzotti.<br />
Distintasi fra XVIII e XIX secolo nell’industria<br />
del cotone e della manifattura, nella prima<br />
metà del Novecento essa fu ricordata dalle<br />
intriganti personalità di Franco Mazzotti, fi glio<br />
di Ludovico Mazzotti e di Lucrezia Biancinelli.<br />
Per gli amici Chino, o Kino, secondo la moda<br />
esotica di allora – fu uno dei personaggi cardine<br />
dell’Italia del XX secolo: giocò con il suo nome<br />
per battezzare la casa cinematografi ca da lui<br />
fondata e fi nanziata Kinofi lm, testimoniata<br />
dal grande cineproiettore all’ingresso della<br />
Villa. Intraprendente e spregiudicato affarista,<br />
divenne proprietario della casa automobilistica<br />
Isotta Fraschini, prestigioso marchio e vero<br />
status symbol dell’epoca.<br />
Una passione, quella dell’automobile, che si<br />
concretizzò nella Mille Miglia, da Franco ideata<br />
e realizzata. Fu inoltre un audace aviatore<br />
intento a misurarsi in voli transatlantici e<br />
raid aerei: scomparve nel 1942, in piena<br />
seconda guerra mondiale, durante un volo di<br />
salvataggio di soldati italiani in Africa.<br />
La sorella Nelly, diminutivo di Angelica,<br />
nata nel 1903, ebbe invece una tumultuosa<br />
vita sentimentale, ed un carattere volitivo e<br />
malinconico insieme.<br />
Sono loro i soggetti ritratti nei due dipinti<br />
realizzati da Emilio Pasini fra il 1923 e il 1924<br />
ed esposti in permanenza nel salone centrale<br />
della Villa, insieme a quello realizzato da<br />
Vittorio Corcos nel 1916, che ritrae Giovanni<br />
Mazzotti. Mentre Franco, diciottenne, ci<br />
guarda con compassata serietà – non priva di<br />
un certo snobismo – dalla grande tela, Nelly<br />
sorride nel giallo intenso dell’abito, diventando<br />
la protagonista di un’opera esposta alla XIV<br />
Biennale d’<strong>Arte</strong> di Venezia del 1924 insieme a<br />
quadri di Cagnaccio di San Pietro, di Casorati, di<br />
Von Stuck ed altri autori del primo Novecento.<br />
I tre dipinti sono stati restaurati nel 2005 grazie<br />
al sovvenzionamento della Galleria <strong>Colossi</strong> <strong>Arte</strong><br />
<strong>Contemporanea</strong>.<br />
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