CHIARImenti - Colossi Arte Contemporanea
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cronologica” nella storia dell’arte, io e Luca<br />
Panaro abbiamo voluto lasciare che ciascuna<br />
loro opera potesse provare a contaminarsi,<br />
fondersi, differenziarsi con e rispetto ad ogni<br />
altra.<br />
Come la luce, l’arte e l’industria, da oltre un<br />
secolo, hanno saputo fare e raccontare.<br />
NOTE<br />
Ilaria Bignotti<br />
1) L. Fontana con B. Arias, H. Cazenueve, M. Fridman, P.<br />
Arias, R. Burgos, E. Benito, C. Bernal, L. Coll, A. Hansen, J.<br />
Roccamonte, “Manifi esto Blanco”, Buenos Aires 1946.<br />
2) L. Fontana, “Manifesto tecnico”, Milano 1951, letto in<br />
occasione del I Congresso Internazionale delle Proporzioni<br />
alla IX Triennale di Milano del 1951. Completo di bibliografi a<br />
e regesto dei testi il catalogo “Lucio Fontana”, a cura di E.<br />
Crispolti e R. Siligato, catalogo della mostra, Roma, Palazzo<br />
delle Esposizioni, 3 aprile-22 giugno 1998, Milano 1998.<br />
3) Affascinante la lettura e l’analisi del rapporto fra arte<br />
e luce di Hans Sedlmayr, “La luce nelle sue manifestazioni<br />
artistiche”, a cura di R. Masiero, Palermo, Aesthetica 1989.<br />
Importante momento di rifl essione e analisi la mostra e il<br />
catalogo “Licht Kunst aus Kunstlicht”, a cura di P. Weibel,<br />
G. Jansen, 19 novembre 2005-6 agosto 2006, Zentrum für<br />
Kunst und Medientechnologie Karlsruhe, Karlsruhe 2006.<br />
4) Per indicazioni bibliografi che, letture, attenti e originali<br />
approfondimenti sulle relazioni fra città moderna ed<br />
illuminazione artifi ciale, dall’800 ad oggi, rimando a “Città<br />
e luce. Fenomenologia del paesaggio illuminato”: ricerche,<br />
conferenze, interventi, mostra e pubblicazioni coordinati<br />
e curati da Francesca Zanella in occasione del Festival<br />
dell’Architettura di Parma, Modena e Reggio Emilia, 2007-<br />
2008, pubblicati sul sito www.festivalarchitettura.it.<br />
5) Imprescindibile la lettura di R. Koolhas, “Delirious New<br />
York – Un manifesto retroattivo per Manhattan”, prima<br />
edizione New York 1978, edizione italiana a cura di M.<br />
Biraghi, Milano, Electa 2001.<br />
6) Come meglio approfondisco nell’intervento dedicato<br />
a Vincenzo Marsiglia, rimando ad un altro testo<br />
fondamentale: R. Venturi, D. Scott Brown, “Learning<br />
from Las Vegas. Il simbolismo dimenticato della forma<br />
architettonica”, prima edizione Londra, MIT Press 1972.<br />
7) Rimando alla mia ricerca, dove ho affrontato l’analisi del<br />
rapporto luce-ricerche artistiche dagli anni Cinquanta agli<br />
anni Settanta attraverso sei “nodi” tematici: “dall’oggetto<br />
luminoso all’environment di luci allo spazio urbano”; “il<br />
ruolo della luce nella critica al Funzionalismo Modernista<br />
e nella rifl essione sulle avanguardie storiche”; “la funzione<br />
della luce nel superamento della cultura informale”;<br />
“luce fra individuo e collettività-artista e fruitore”; “luce<br />
irrazionale/luce razionale: luce-progetto e luce-choc”;<br />
“la funzione della luce fra scienza e arte”, in occasione<br />
del Festival dell’Architettura 2007-2008, ma vedi nota 4,<br />
www.festivalarchitettura.it.<br />
8) Sulla base di queste indicazioni generali e direzioni di<br />
ricerca del progetto espositivo, non sono state prese in<br />
considerazione né la corrente dell’<strong>Arte</strong> Povera, né quella<br />
della Minimal Art, pur considerandole teoricamente e<br />
riconoscendone l’importanza all’interno di una storia del<br />
rapporto fra arte, luce e industria.<br />
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