14.06.2013 Views

CHIARImenti - Colossi Arte Contemporanea

CHIARImenti - Colossi Arte Contemporanea

CHIARImenti - Colossi Arte Contemporanea

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

MASSIMO LIOTTI, Roma 1965<br />

La ricerca artistica di Massimo Liotti è una<br />

sorta di ritorno alla spiritualità attraverso<br />

l’utilizzo del linguaggio moderno. Un territorio<br />

in pratica inesplorato, un’osservazione di quella<br />

sacralità che in epoca arcaica era un tutt’uno<br />

con la vita dell’uomo, in un tempo in cui ogni<br />

fenomeno presente in natura trovava una sua<br />

logica giustifi cazione nel trascendente.<br />

L’artista sembra costatare come il mondo<br />

debba riscattare quell’aspetto antico della<br />

cultura, come l’uomo possa svegliarsi da un<br />

lungo letargo ed accorgersi che il mondo non<br />

fi nisce con il culto dell’individuo, ma è un<br />

territorio più ampio e affascinante. Ogni cosa<br />

presente su questa terra è in relazione ad altro,<br />

persone, cose, tempo; il rifl esso dell’uomo si fa<br />

sentire in ogni piccolo particolare, per questo<br />

motivo è opportuno andare più a fondo,<br />

indagare il mondo da vicino con l’aiuto dalle<br />

scritture antiche. Con questo metodo Liotti<br />

legge la realtà che lo circonda nelle sue sottili<br />

gradazioni, andando alla radice di più culture<br />

e trovando nelle testimonianze provenienti dal<br />

passato dei punti di contatto, delle vicinanze<br />

con il presente.<br />

Il percorso di ricerca spirituale dell’artista<br />

parte dalle religioni e fi losofi e orientali<br />

approdando a una sorprendente riscoperta<br />

del Cristianesimo e dei suoi antichi simboli e in<br />

genere della ricchissima tradizione occidentale,<br />

che proprio per la sua vicinanza è a noi più<br />

nascosta. La luce è un linguaggio comune a<br />

quasi tutti i culti, la mancanza di connotazioni<br />

visibili ed il conseguente mistero generato, la<br />

rende il segno trascendentale per eccellenza.<br />

Parlando di spiritualità diventerebbe diffi cile<br />

fare riferimento ad altri elementi, anche in<br />

scultura sarebbe complicato esprimere certi<br />

concetti utilizzando materiali dotati di una<br />

maggiore fi sicità. Pertanto la luce diventa un<br />

elemento essenziale nel lavoro di Liotti. La<br />

utilizza con gran fascino in un’installazione<br />

a Castel Sangallo di Nettuno, eseguita in<br />

collaborazione con Silvia Garau, dove invita il<br />

visitatore all’interno di uno spazio sensoriale<br />

fatto d’acqua e luce.<br />

Nel suo ultimo lavoro, realizzato in occasione<br />

di questa mostra, la luce è “regale” e “divina”<br />

al tempo stesso.<br />

L’artista s’interroga sull’etimologia dei termini<br />

matrimonio (“mater”) e patrimonio (“pater”),<br />

femminile e maschile, la Regina e il Re, nel<br />

primo caso la parola è legata alla nascita di<br />

un fi glio, nel secondo alla sua ereditarietà. Da<br />

qui la rifl essione di Liotti sulla creazione, che<br />

nei trattati antichi implicava sempre i quattro<br />

elementi, due femminili (acqua e terra) e<br />

due maschili (aria e fuoco), più un quinto: lo<br />

Spirito Divino. Quest’ultimo elemento è il più<br />

importante, senza il quale non sarebbe potuta<br />

nascere la vita, intesa quindi come una “Danza<br />

degli elementi (Matrimonium)”.<br />

«Ebbene, quando viene mossa, la materia<br />

si scalda e diventa fuoco e acqua, il primo<br />

vigoroso e forte, la seconda invece passiva.<br />

E il fuoco, essendo opposto all’acqua, seccò<br />

una parte di acqua, e nacque così la terra, che<br />

fl uttua sull’acqua. Quest’ultima poi, continuò<br />

a lungo a disseccarsi tutt’intorno, e nacque un<br />

vapore dalle tre componenti, ossia dall’acqua,<br />

dalla terra e dal fuoco, e così comparve l’aria.<br />

Questi elementi si unirono tra loro secondo<br />

un rapporto armonico, il caldo con il freddo, il<br />

secco con l’umido, e dal loro accordo nacque<br />

un soffi o e una semenza analoga al soffi o<br />

che avviluppa il tutto» (“Corpus Hermeticum”,<br />

estratto XIV di Giovanni Stobeo, V secolo<br />

d.C.).<br />

L. P.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!