CHIARImenti - Colossi Arte Contemporanea

sorriso sbiancato come i panni della sua amata
lavatrice e l’uomo si esprime attraverso il
rombo del motore di una nuova automobile…
Qui, nell’opera di De Molfetta, l’oggetto si fa
feticcio inquietante, aberrazione d’ogni regola,
macchina e animale insieme, e prima di tutto
ancora essere umano, con quell’espressione
arrabbiata, furente, quasi a ribellarsi al delirio
di ruoli di cui è vittima e artefi ce.
Unica indifferente, e motore di tutto, l’insegna
luminosa, che imperterrita ci ricorda, casomai
fossimo di fretta, che il Tassì è pronto a portarci
dove vogliamo. Più o meno…
I.B
NOTE
1) Scoperto nel 2000 da Franco Toselli, presso il quale ha
esposto giovanissimo nella sua prima personale milanese
“oggetti che cambiano il loro destino”, recensito da ambite
testate e riviste d’arte contemporanea, da “Flash Art” a
“Juliet”, da “Tema Celeste” a “Il Giornale dell’Arte”, De Molfetta
ha al suo attivo una serie di importanti tappe espositive,
dalla Tokyo Gallery di Tokyo al Museo d’Arte Contemporanea
di Besançon, fi no in Spagna, a Murcia, alla Galleria T20,
oltre alle più importanti fi ere d’arte internazionali. Fra
i progetti curatoriali, sono da menzionare nel 2004 la
Biennale “inTransito 04” a Castel Sant’Angelo a Roma, nel
2005 l’ “Opera al Nero” al Museo ed alla Mole Vanvitelliana
di Ancona, e l’anno successivo la sua presenza nel progetto
“Container 1”, curato dal vice direttore di Art Basel Oliver
Tschirky; diversi inoltre i progetti espositivi dove la sua opera
è stata avvicinata ad alcuni artisti del Novecento, da Pino
Pascali ad Aldo Mondino (“CHIARI & geniali”, organizzata
dalla Galleria Colossi Arte Contemporanea in Villa Mazzotti,
a cura di Ilaria Bignotti, marzo-aprile 2007; “Profumo di
Cacao”, a cura di Marisa Vescovo, Museo La Giardinera di
Settimo Torinese, Torino).
2) J. Baudrillard, “Le systéme des objets”, Paris 1968,
traduzione italiana “Il sistema degli oggetti”, Milano 1972.
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