CHIARImenti - Colossi Arte Contemporanea

scrisse in una sua autobiografi a, è “Quello
di…” (4) tante idee, tante opere, tanti racconti
e parole ed infi niti progetti.
Oggi viviamo la storia di Munari “Quello del
Polariscopio”: possiamo farlo giocando, oppure
rifl ettendoci su. A Munari sarebbero andate
bene entrambe le cose.
I. B.
NOTE
1) La mostra si intitolava “Prime proiezioni dirette”, Milano,
Studio B24, ottobre 1953.
2) Le prime proiezioni a luce polarizzata avvennero nel 1956
a Milano, Galleria B24, Tokyo, New York, Stoccolma, Roma,
Anversa, Zurigo ed Amsterdam. Nel 1961 furono proiettate
al Teatro Ruzante a Padova.
3) Milano, Negozio Olivetti, “Arte Programmata (arte
cinetica, opera moltiplicate, opera aperta)”, organizzata da
Bruno Munari e Giorgio Soavi, con testo critico di Umberto
Eco che precisa l’importanza della ricerca cinetica e visuale.
Partecipano: Giovanni Anceschi (Percorsi fl uidi orizzontali);
Davide Boriani (Superfi cie magnetica); Gianni Colombo
(Strutturazione fl uida); Gabriele De Vecchi (e.r.m.n.t. 1961);
Enzo Mari (Opera n. 649); Bruno Munari (Nove sfere in
colonna); Gruppo N (Rilievo ottico-dinamico, Visione
dinamica, Interferenza geometrica, Bispazio Instabile) e
Grazia Varisco (Ox9xX). Ampliata con il G R A V e Alviani, la
stessa mostra passa a Venezia e a Roma nello stesso anno.
4) Nel 1986, in occasione della mostra antologica
organizzata a Palazzo Reale a Milano, Munari presentava
una inedita auto-presentazione dove l’artista si raccontava
in terza persona, introducendo ogni frase con “Quello di…”,
ovvero: “Bruno Munari è quello di...”.
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Bruno Munari
Polariscope
anni Sessanta
cm. 50 x 50 x 15
Courtesy Angela Zucchetti, Erbusco (Brescia)
33 pagina