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CHIARImenti - Colossi Arte Contemporanea

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semantico; dove la luce si piega a simbolo e<br />

strumento di una progettazione razionale.<br />

A grandi linee, affondando nei secoli, il primo<br />

percorso parte allora da un concetto di luce<br />

come mezzo spettacolare e coinvolgente, dalla<br />

città della festa e della parata barocca all’opera<br />

d’arte totale (Gesamtkunstwerk), per passare<br />

alla luce fonte di choc, alla luce suggestiva<br />

e romantica, nell’arte e nelle metropoli di<br />

fi ne Ottocento, e successivamente alla luce<br />

fantastica, avvenirista, provocatoria ed<br />

esasperata, sorta nelle nevrosi elettriche del<br />

Novecento, fra futurismo ed espressionismo;<br />

un percorso affascinante che approda alla<br />

luce-icona della civiltà dei consumi, sorta<br />

nei frastuoni del boom economico e memore<br />

del fatuo splendore della merce mostrata,<br />

dalle Esposizioni Universali agli Shopping-<br />

Mall; alla luce dichiarata, eccentrica e<br />

sfacciata nelle opere-logo-insegna pop ed<br />

optical degli anni Sessanta – cresciuta nel<br />

mito di Londra, New York (5) e Las Vegas (6)<br />

– per approdare alle odierne ricerche<br />

artistiche dove la luce diventa segno fl uido,<br />

scrittura urbana, epidermide pulsante, fra<br />

metropoli postmoderne ed opere nate per<br />

contaminazione di linguaggi, frutto di altre<br />

ibridazioni e melting pot linguistici e sociali.<br />

Questo ci raccontano le opere storiche dei<br />

Fluxus Patterson e Corner, le ricerche di<br />

Lugli (per altro verso tese ad un confronto<br />

progettuale con la storia), Faita, Laveri, quelle<br />

dei giovani Cullinan + Richards, De Molfetta,<br />

Samoré.<br />

Il secondo percorso potrebbe invece iniziare<br />

fra le ricerche illuministe – dove la lucesimbolo-della-ragione<br />

individua forme<br />

aprioristiche, assolute, modelli fondativi e<br />

simbolici di una ratio creativa ed urbanistica;<br />

proseguendo nel racconto si dovrebbe parlare<br />

di quella luce che, irradiandosi nelle ricerche<br />

progressiste e scientifi che dell’Ottocento, si<br />

staglia poi sulle grandi speranze progettuali<br />

del Razionalismo e del Funzionalismo, in pieno<br />

Novecento. Una luce capace di unire arte e<br />

industria, diventata strumento d’indagine<br />

delle avanguardie Bauhaus, costruttiviste e<br />

De Stijl; costruzioni di aria e di luce, chiedeva<br />

d’altra parte Léger, dalle fi la del movimento<br />

purista; luce come defi nizione di volumi, luce<br />

con la quale misurare Modulor onnipotenti,<br />

auspicava Le Corbusier, trovando nella luce<br />

naturale il simbolo e lo strumento della sua<br />

Ville Radieuse…Memori di queste esperienze,<br />

rielaborate alla luce di linguaggi personali,<br />

le “Luci metarazionali” di Bonetti, le pieghe<br />

architettoniche della DePonti.<br />

Per entrambi i percorsi tematici, sono gli anni<br />

Cinquanta, o meglio sarebbe dire il secondo<br />

dopoguerra, il momento fondamentale dove<br />

la luce diventa medium artistico capace di<br />

rimescolare le carte, di rimettere in gioco<br />

forme e funzioni, strumento espressivo del<br />

recupero di un sentire individuale e di una<br />

dimensione liberatoria, capace di oltrepassare<br />

l’impasse totalizzante del mito igiene +<br />

estetismo di matrice razionalista e di aprire<br />

nuove strade alla ricerca creativa.<br />

Fondamentale, anche in questo momento,<br />

l’apporto delle scoperte scientifi che, molte<br />

delle quali destinate ad avere grande<br />

incidenza sull’uso e sulla conoscenza della<br />

luce: basti rifl ettere che gli anni Quaranta<br />

si chiudevano con la rifl essione sul fl agello<br />

atomico, portando l’individuo e la collettività<br />

a prendere coscienza di una nuova concezione<br />

dello spazio e della materia e ad assumere<br />

“…una struttura psichica differente…col<br />

variare delle nozioni scientifi che e tecniche…i<br />

gesti scientifi ci provocano sempre gesti<br />

artistici…”: è ancora Fontana a parlare, nel<br />

1947.<br />

Senza volerli fare protagonisti assoluti delle<br />

rifl essioni e delle ricerche espressive del<br />

tempo, sono proprio gli Spazialisti, stretti<br />

attorno all’argentino, ad aver provato a dare<br />

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