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Ring 003 - Parliamo di Videogiochi

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:INDEPTH: <strong>Ring</strong>#3<br />

Che cosa è successo? È successo<br />

che laddove Ico, Yorda,<br />

Shrek e Fiona, sono stati dal<br />

principio imprigionati in un archetipo<br />

narrativo pur essendone<br />

intimamente estranei, il paradosso<br />

ha continuato a gonfiarsi<br />

fino a che, sul finale, la<br />

tensione tra la verità <strong>di</strong> ciò che<br />

stava accadendo e la conclusione<br />

necessaria imposta dalla<br />

convenzionalità del modello favolistico,<br />

non è esplosa sotto<br />

l’azione <strong>di</strong> una forza esterna<br />

alla storia. Il motore primo della<br />

narrazione, vale a <strong>di</strong>re quel<br />

messaggio forte che ha mosso<br />

l’artista a raccontare un certo<br />

tipo <strong>di</strong> favola, riven<strong>di</strong>ca d’un<br />

tratto lo scettro della storia. La<br />

libertà vera che in entrambe le<br />

coppie ha preso la forma <strong>di</strong> una<br />

relazione, e ha trovato una manifestazione<br />

autentica all’interno<br />

della storia, “trova il modo<br />

<strong>di</strong>”. La bellezza della relazione<br />

tra gli amanti trascende ogni<br />

logica narrativa e spezza le catene<br />

del servo arbitrio. La forza<br />

superiore scaturita dai legami<br />

tra Ico e Yorda e Shrek e<br />

Fiona, incenerisce lo sterile<br />

meccanismo narrativo secondo<br />

cui Yorda avrebbe dovuto rimanere<br />

prigioniera nel castello<br />

e Fiona rimanere prigioniera <strong>di</strong><br />

un’immagine legata a un cliché<br />

favolistico, che sarebbe stato <strong>di</strong><br />

scandalo al compimento <strong>di</strong> una<br />

piena relazione con Shrek.<br />

E così è il desiderio che ha<br />

creato la storia (rappresentare<br />

la libertà e la bellezza <strong>di</strong> una<br />

relazione affettiva) a determinarne<br />

il finale, non la logica e i<br />

meccanismi interni alla storia<br />

medesima. Una volta creata, la<br />

bellezza, mette in fila qualsiasi<br />

altra componente dell’opera e<br />

ne tiene in mano le re<strong>di</strong>ni tanto<br />

del significato, quanto dello<br />

svolgimento.<br />

Le storie <strong>di</strong> Ico e Shrek sovvertono<br />

percorsi e significati<br />

dell’archetipo favolistico, e paradossalmente<br />

solo in questo<br />

modo riescono ad agguantare<br />

l’agognato happy end. Ico non<br />

è un principe, prova a comportarsi<br />

come tale, ma non lo è,<br />

perché è più debole della realtà<br />

che lo contrasta. La purezza favolistica<br />

<strong>di</strong> ciò che è riuscito<br />

comunque a ricreare (una libertà<br />

che lotta incon<strong>di</strong>zionatamente<br />

per il proprio affrancamento<br />

e un legame con la persona<br />

amata più forte <strong>di</strong> qualsiasi plot<br />

tragico) prende il sopravvento<br />

sui meccanismi della storia.<br />

Quella stessa storia che non è<br />

altro che un archetipo favolistico<br />

che avrebbe sì potuto concludersi<br />

da sola con un lieto fine,<br />

ma solo se al posto <strong>di</strong> Ico e<br />

Yorda ci fossero stati il Principe<br />

Azzurro e la Bella Addormentata<br />

nel Bosco. Qui l’elemento<br />

sovversivo, infiltrato<br />

nell’archetipo a guisa <strong>di</strong> Cavallo<br />

<strong>di</strong> Troia, piega i meccanismi<br />

dell’archetipo medesimo e lo<br />

eleva a “storia bella”.<br />

Idem per Shrek. Il lieto fine<br />

sarebbe stato scontato se al<br />

posto dei due orchi ci fossero<br />

stati i due soliti figaccioni, ma<br />

sarebbe stato impossibile con<br />

Shrek e Fiona. Perché all’interno<br />

dell’archetipo favolistico<br />

che hanno reinterpretato, solo<br />

un principe e una principessa<br />

avrebbero potuto giurarsi amore<br />

eterno, non un orco e una<br />

principessa, con la “presunta”<br />

malignità insita nella realtà <strong>di</strong><br />

Shrek a interferire nella pienezza<br />

del più falso degli amori,<br />

perché bisognoso <strong>di</strong> una “bella”<br />

<strong>di</strong> ruolo.<br />

“Ma tu sei bellissima!”. E con<br />

Fiona anche la sua relazione<br />

con Shrek, emancipata dai cli-<br />

21<br />

ché favolistici e da una <strong>di</strong>pendenza<br />

della relazione stessa da<br />

meschini elementi <strong>di</strong> facciata.<br />

Ico e Shrek sono due favole<br />

moderne. Sono favole moderne<br />

perché sovvertono l’obsolescenza<br />

<strong>di</strong> un archetipo favolistico<br />

originariamente efficace, ma<br />

troppo debole e vacuo se questionato<br />

oggigiorno nelle sue<br />

implicazioni <strong>di</strong> significato. Le<br />

fiabe <strong>di</strong> Ico e Shrek assurgono<br />

così a stendardo <strong>di</strong> speranza <strong>di</strong><br />

un riscatto ultimo per chiunque<br />

sappia dar luogo a una libertà e<br />

a un amore autentici. Per<br />

chiunque. Ragazzini sfigati e<br />

orchi compresi.<br />

E che si fottano principi e<br />

principesse.<br />

__________________Note<br />

PRIMA CHIUSA: Si intende la<br />

conclusione a cui giunge la storia<br />

per effetto dei suoi meccanismi<br />

interni, vale a <strong>di</strong>re la conclusione<br />

che rispetta i rapporti<br />

causa-effetto dettati dalla logica<br />

narrativa vigente fino a quel<br />

punto.<br />

SECONDA CHIUSA: Si intende<br />

la conclusione a cui giunge la<br />

storia per effetto <strong>di</strong> agenti esogeni:<br />

per intervento del fantastico<br />

evocato dall’agire buono<br />

dei protagonisti – in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dalla sua efficacia imme<strong>di</strong>ata<br />

– e dall’intenzione comunicativa<br />

a monte della storia<br />

medesima.<br />

Precisazione<br />

La redazione al completo desidera<br />

prendere le <strong>di</strong>stanze dai<br />

contenuti espressi nell’articolo:<br />

“Consollari Dimmerda”, <strong>di</strong> Oriana<br />

Fallaci, pubblicato sul precedente<br />

numero <strong>di</strong> <strong>Ring</strong> per puro<br />

dovere <strong>di</strong> cronaca.

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